mercoledì 31 dicembre 2014

Mister 2015



Gli vogliamo tutti bene senza sapere perché. Sarà che si capisce dagli occhi: è un buono. Sarà che è forlivese. Sarà che scese in Eccellenza dopo aver aver marcato Kakà, per riportare il Forlì al professionismo (e ci riuscì). Sarà che è uno di noi.

Buon 2015 ai tifosi del Forlì e soprattutto al nostro nuovo allenatore.

martedì 30 dicembre 2014

Vanigli è il nuovo allenatore del Forlì



Felicissimo, io, per la scelta, meritata. Tutte le notizie qui. Benissimo anche Arrigoni dietro alla scrivania. Oggi alle 13 conferenza stampa di presentazione.

lunedì 29 dicembre 2014

Capodanno con Daniele?



Entro domani pomeriggio Daniele Arrigoni e il Forlì decideranno se sposarsi o restare buoni amici. L'affondo della società biancorossa è avvenuto poche ore fa, prima di cena: Stambazzi e Fabbri sono andati direttamente a Borello, a casa Arrigoni, per convincere l'ex tecnico di Torino, Cagliari, Livorno, Bologna, Sassuolo e Cesena a prendere casa lavorativa al 'Morgagni'. Non è detto che siano riusciti ad agganciarlo: già un annetto fa il papà di Leonardo disse di no al Forlì adducendo la volontà di intraprendere una carriera dirigenziale. Oggi però le prospettive potrebbero essere diverse.

Non dovesse andare a segno il tentativo il Forlì opterebbe probabilmente per l'ex Porto Tolle Paolo Favaretto, oggi pomeriggio in città per presentare il suo eventuale progetto. Terzo in ordine di preferenze Bucchi, quarto Vanigli. In ogni caso per lo scoccare della mezzanotte del 31 dovremmo avere un nuovo allenatore.

Il nuovo allenatore del Forlì è



E che ne so? Brancolo nel buio. Firicano (nella foto profetica si legge anche Venturelli sullo sfondo), Bucchi, Battistini? Boh. Resta in corsa anche Vanigli che pure continua a non convincere tutti. Mi dicono no Benny Carbone. Forse domani sapremo: il 6 si gioca a Pisa, Jidayi squalificato.

Comunicazione di servizio

Terminata la buriana torno a svolgere il mio lavoro che sarebbe quello di scrivere quello che so e che mi viene detto. Chiedo scusa per aver sparlato di questo e di quello, previsto, elargito giudizi un tanto al chilo e accettato inopinatamente di fare il confessionale. Lo scrivo qui perché è importante che sia chiaro a tutti: da questa mattina quello che mi viene detto diventerà materiale di pubblico dominio, essendo quello e nessun altro il modo in cui da una dozzina d'anni sostengo la mia famiglia. 
Grazie e buon lavoro a tutti. 

domenica 28 dicembre 2014

Due uomini coraggiosi



In tutta questa vicenda chi ne esce meglio, a mio parere, sono Rossi e soprattutto Fabbri. Del primo sapete: non l'avrei confermato a giugno ma ha dimostrato una forza umana enorme, ha retto la pressione di una piazza e mezza società diesse compreso che gli remavano contro, portando il Forlì in zona salvezza nonostante tutto questo oltre a topiche arbitrali innominabili e infortuni a catena. Merita davvero tanta stima.

Fabbri mi ha stupito ancora di più. Dopo neanche due mesi dall'insediamento alla guida del Forlì il nuovo presidente - probabilmente senza conoscere del tutto l'indole dei propri compagni di viaggio - ha scoperchiato il pentolone nel tentativo, coraggiosissimo, di restituire serenità e governabilità ad un ambiente destinato altrimenti ad implodere, nel breve, su sé stesso. La rivoluzione di Fabbri non è giunta a completo compimento perché il numero uno di Venturelli non ha la forza economica per fare a meno di troppe persone tra soci e dirigenti. Non può permetterselo oggi e non potrà permetterselo neppure domani. Ma ci ha messo la faccia, ha combattuto senza paura la sua battaglia e ha dimostrato di volere sopra a tutto e più di tutti il bene del Forlì. Avanti così. Verranno tempi migliori e più sereni. Probabilmente, temo io, non nel calcio professionistico.

sabato 27 dicembre 2014

La rivoluzione di Natale





Rossi esonerato, Menegatti sollevato dall'incarico, Pedroni incredibilmente salvo, al termine del consiglio direttivo più lungo e sofferto nella storia del Forlì (sopra l'audio della conferenza stampa finale di Fabbri). Alla fine pagano i due litiganti e il terzo, Lorenzo, gode ma neanche troppo: il direttore sportivo lo farà Stambazzi, l'allenatore al momento è Vanigli ed entro domani sarà ufficializzato. Difficile per quel che no so una sorpresa dell'ultima ora, dovrebbe essere davvero l'(ex) eterno secondo il  mister del Forlì da qui a giugno.

Cosa ne penso? Beh intanto vi dico che Wikipedia dà Cejas già d'accordo col Bassano



Credo sia una bufala ma resta strana. 

Riguardo le decisioni della società, Fabbri ha voluto imporre un cambio di passo, una rottura rispetto agli ultimi mesi soffertissimi e, dal punto di vista dei rapporti umani, sanguinolenti. E' difficile sostenere che Rossi meritasse l'esonero per quanto visto in questa stagione: nonostante infortuni ed errori arbitrali il Forlì è a +3 sulla zona playout. Merita l'onore delle armi. Semmai andava cambiato a giugno, era chiarissimo a tutti e questa è solo la conseguenza dell'errore compiuto ai tempi. Su Menegatti faccio fatica a esprimere giudizi perché l'ho conosciuto davvero poco, anzi: in questa vicenda è stato uno dei pochissimi a mantenere le distanze, e l'ho apprezzato. Avendo due anni di contratto col Forlì, percepirà una lauta buonuscita senza lavorare: c'è di peggio. Non so che tipo di mercato potrà fare Stambazzi, anche perché Pedroni se ne è tirato fuori completamente. Per quel che mi riguarda è essenziale che il Forlì sganci i propri interessi da quelli (diversi) dei procuratori, poi alla squadra servono pochi ritocchi anzi zero. 

Va reso onore al coraggio di Fabbri, che in carica da poco più di un mese ha preso subito la strada più impervia, scontrandosi con l'ex presidente Conficconi e il vice Bellini: c'è molto della loro volontà nella conferma di Pedroni.  E ora bona con le beghe e torniamo al campionato. La domanda è: senza Rossi riusciremo a vivere bene, con entusiasmo almeno la seconda parte di campionato? Mi auguro di sì. 

venerdì 26 dicembre 2014

Il giorno del giudizio


Passato un felice Natale? Bene. Ora dimenticate i regali, i sorrisi e gli abbracci parentali. Cambiate musica perché domani il risveglio sarà decisamente rock: al 'Morgagni' (ore 10) è previsto qualcosa di molto simile all'Armageddon. Hanno appuntamento infatti i soci del consiglio direttivo del Forlì, poi Pedroni, Menegatti e Rossi. Tutti insieme e non proprio appassionatamente. Previsti fuochi d'artificio che in confronto la Palla di Maradona è un mini cicciolo.

mercoledì 24 dicembre 2014

Terremoto



Ieri pomeriggio riunione molto lunga dei soci del Forlì, sul piatto il destino di Pedroni, Menegatti e Rossi. Sono stato là fuori dallo stadio due ore (freddo, nebbia: una tortura) e alla fine qualcosa credo di averlo capito: i soci hanno ammesso di aver 'deciso qualcosa' e anche che stanno 'valutando le alternative'. Si rivedranno sabato mattina - quel giorno la squadra tornerà ad allenarsi - per chiudere il cerchio. La mia idea è che vadano verso l'addio a Pedroni e, di conseguenza, anche a Rossi. Se sbaglio mi corriggerete.

martedì 23 dicembre 2014

Letterina di Natale


Non sono un operatore di mercato, conosco un decimo dei giocatori che bazzicano la Lega Pro. Ma una cosa la so per certa dopo una decina d'anni di frequentazioni al 'Morgagni': il cuore conta. Ho visto Kalle (Rovere) che in C2 sembrava Beckenbauer, Sozzi (Vecchiazzano) seminare avversari sulla trequarti in Seconda Divisione, Pezzi dalla quinta Scientifico abbattere il Ravenna davanti a duemila persone, Casadei (Forlimpopoli) salvare il Forlì nello spareggio per il professionismo. Ho visto Vanigli scendere dalla Serie A alla serie D, il Micio (san Zaccaria) dribblare come Messi, ho visto il Cammellu (Forlimpopoli, aria buona) giocare in Eccellenza e allo stesso modo in terza serie. Il cuore conta, l'amore conta. E costa poco.

Quindi, visto che siamo in pieno clima di austerity, propongo a Babbo Natale di riportare al Morgagni qualche nostro vecchio amico. Gente bollata come inadatta alla terza serie o addirittura mai provata, venduta a cifre che possiamo permetterci, gente che per la maglia biancorossa sputerebbe entrambi i polmoni. Se non subito, a giugno: restituiamo il Forlì ai forlivesi anche sul campo. Vedrete, garantito, che oltre al risparmio in termini di ingaggi avrete anche un surplus di energia vitale in campo, amore dalle gradinate comunque vada e felicità purissima ad ogni vittoria.

Qualche nome: Ravaglia se non sbaglio gioca in C, Torelli a Rimini fa sfracelli tanto da essere seguito da club di B, Berga dal Romagna Centro torna in due minuti, Sirri è all'Alessandria con Spighino (lui sì sarebbe un colpo, vuoi che guadagni più dei nostri super campioni?), Lolli è del Parma che lo dà gratis, Spadaro dalla Ribelle si riprende al volo. Quanti altri ce ne sono?

domenica 21 dicembre 2014

Forlì-San Marino in dieci punti


Punto primo, abbiamo vinto il derby e siamo tornati a +3.

Punto secondo, a Ricky Casadei da Forlimpopoli vogliamo un sacco bene, e anche alla traversa dalla parte dell'antistadio. Brava.

Punto terzo, anche a Docente vogliamo bene. Non vendetecelo per favore a meno che non sia lui a voler andare via, e nel caso continueremmo a volergli bene comunque.

Punto quarto, Catacchini è forte forte. A destra molto più che a sinistra.

Punto quinto, Poletti avrà sempre un posto nel nostro cuore ma le occasioni per il ritorno ci sono state e per varie ragioni non si sono mai concretizzate. A posto così.

Punto sesto, Djuric ha ancora qualche problemino che a me, a vederlo, sembra caratteriale. O li risolve oppure è meglio anche per lui che non parta nell'undici.

Punto settimo: anche Pettarin ha qualche problemino non so se di natura tattica, atletica o caratteriale.

Punto ottavo, il problema muscolare di Tom Arrigoni è serio? Aiuto. Fortuna col Pisa torna Cejas.

Punto nono: la gradinata ha esposto striscioni molto pesanti verso la società e critici anche verso la squadra, ha cantato cori che fino a una settimana fa sentivo al PalaCredito ('Meritiamo di più') e se l'è presa, se non ho sentito male, anche con Pedroni.
E' un problema che col passare del tempo si sta cronicizzando o addirittura peggiora.

Punto decimo: anche la tribuna non ha gradito lo spettacolo, o almeno una parte di essa. Tutta quella parte - a me sembra preponderante, magari sbaglio, se non altro lo è a livello sonoro e non è un dettaglio - che ce l'ha con Rossi e ha continuato ad prenderlo a male parole anche all'uscita dal campo, nonostante la vittoria di un derby.
Anche questo è un problema che andrebbe risolto in qualche modo, ma non so come perché in casa il Forlì continua a vincere (4 nelle ultime 5): Rossi, perdonate il paragone che a livello morale ovviamente non sta in piedi, ha più vite di Boccio.

venerdì 19 dicembre 2014

Finiamo in bellezza?


La foto che vedete sopra, scattata ad Hong Kong, è di Brian Yen ed ha vinto il primo premio al 'National Geographic 2014 Photo Contest'. E' intitolata "Un nodo brilla ne buio" e se volete qui c'è la spiegazione della foto, del perché è stata scelta dalla giuria e altre foto premiate.

La foto è ovviamente molto bella, e il 2014 del Forlì stato anche meglio. Domenica alle 18 c'è il derby col San Marino per chiudere e dedicarsi serenamente al mascarpone con scaglie belle grosse di cacao. Si potrà mica rovinarsi le feste per colpa del San Marino? Su. 

A proposito, visto che quest'anno non si è fatto il Pallone d'Oro (colpa mia), propongo di buttare lì ognuno un nome rivelazione per la seconda parte di campionato. Comincio io: Castellani. 

mercoledì 17 dicembre 2014

195 giorni dopo



Torna titolare domenica Ricky Casadei, l'eroe promozione che non ha più giocato nemmeno un minuto. Grandissimo. Per celebrarlo c'è una sua personale fotogallery sulla destra: se siamo dove siamo, e se speriamo di restarci, lo dobbiamo anche se non soprattutto alla sua uscita a valanga su Baldrocco, minuto 94 della Partita del Secolo.

martedì 16 dicembre 2014

Un grande arbitro



Pillitteri, ricordiamocelo per la prossima volta così facciamo stampare i numeri di maglia più grandi.

E no, la partita di Savona non si può ripetere purtroppo.

70° minuto



Credo che l'infografica sopra dia ragione a Kalle. Il Forlì è forte, molto forte. La squadra messa in campo nell'ultimo mese e mezzo da Rossi è stata inferiore solo all'Ascoli (e anche al Del Duca 3 gol su 4 post 70'), per il resto ha vinto oppure ha preso le imbarcate nel finale.

Ora la domanda da farsi è: perché? Questione fisica, mentale o che altro? Io onestamente non lo so, non ho elementi per indirizzare la questione. So che guardando le partite dal campo, a pochi passi dall'azione, vedo sempre moltissimo impegno dai giocatori.

lunedì 15 dicembre 2014

C'è Kalle per te - Quale delle tre?



Caro Kalle,
comincio questa lettera, l'ennesima, augurando all'Inter le massime fortune questa sera contro il temibile Chievo Verona. Però dimmi tu: chi lo marca Pellissier? Auguri. Ciò detto torno al punto che interessa noialtri cioè il Forlì. E chiedo a te, Altissimo di piede quasi quanto di zucca, quale sia la strada migliore delle tre possibili onde evitare la retrocessione e il conseguente derby con Bardi, il quale derby (sempre con Bardi) avrebbe conseguenze nefaste sull'equilibrio mentale di mezzo Morgagni:

1 - continuare dritti come fusi vigendo le attuali vertenze tattico-economico-caratteriali tra soci-allenatore, Docente-allenatore, diesse-dg, ds-allenatore, tifosi-allenatore. In questo caso, te lo ricordo, il Forlì si presenterebbe al delicatissimo mercato di gennaio privo di direttore sportivo, esattamente come un anno fa quando Cangini frequentava il vialetto giusto per hobby retribuito. Segnalo anche che la squadra biancorossa, anzi blu, ha la seconda peggior difesa del campionato, ha perso le ultime cinque trasferte, colleziona rossi (11 in 17 gare contando anche lo staff, 10 in 8 trasferte).

2 - scegliere il male minore tra quelli suddetti, che poi è la mia idea. Non potendo abbattere un centinaio di tifosi, non potendo per mere ragioni economiche fare a meno dei soci sedicenti allenatori, avendo Menegatti firmato solo pochi mesi fa un contratto pluriennale, ho supposto che la scelta meno dolorosa sarebbe il cambio repentino del mister Rossi, cui intitolare subitaneamente una statua equestre oppure il nuovo aeroporto.

3- rinforzare la rosa nel mercato di riparazione tanto da garantirsi sonni tranquilli. Almeno fino a giugno, perché poi ci sarebbero i conti da fare.

So che il tema è delicato e già una volta lo scorso anno, per colpa mia e del Carlino, sei finito incolpevolmente nel pentolone. Non finirò mai di scusarmi. Ma la tua opinione, eccezion fatta per gli uffici di viale Roma, vale più di un quintale. Grazie come sempre e forza Internazionale, il sesto posto è lì a un passo.

Ciao ,

io credo che la scelta migliore, anzi l'unica sia quella di sistemare, se possibile rinsaldare, la situazione societaria. Una squadra è veramente forte se alle spalle ha una società unita, vigile e puntuale.
Da qui non si scappa.
Non trovo particolarmente drammatico se, durante l'anno, nascono incomprensioni tra tecnico e qualche giocatore... capita dappertutto e credo sia anche naturale... la differenza la fa la GESTIONE.
Non trovo grandi novità nemmeno quando ti riferisci a preferenze "tecniche" di qualche socio, succede ad ogni latitudine. Dipende da come la si GESTISCE.
Questo è il vero nodo. Da fuori, magari mi sbaglio, ho l'impressione che ci sia una tendenza contagiosa più a pararsi il proprio posteriore che nel preoccuparsi di mettere giocatori ed allenatore nelle condizioni migliori per esprimersi.
Da tifoso a me può anche star bene che qualche socio o dipendente la pensi diversamente da Rossi piuttosto che da Menegatti, inizia a stringermisi il nodo in gola quando vedo che, pur di difendere le proprie posizioni, non si fa più il bene dell'insieme.

Quando si gestiscono delle realtà sportive rappresentative (ma anche no) si ha il DOVERE di salvaguardare 4 patrimoni: la solidità economico/finanziaria, i tifosi, la squadra che traina tutto il movimento ed il futuro (settore giovanile). Nient'altro. Le scelte si fanno su questo. Se Menegatti (per dirne uno ma potrebbe essere anche il Dg) non ci sta, si cambierà. Senza paura.
Quello che conta è SOLO il Forlì.

A cascata credo di avere già risposto su come la penso. Il Forlì ha già una rosa adeguata per raggiungere l'obbiettivo. Non dimentichiamoci che recupereremo il capitano e Hamlili. A mio avviso non c'è necessità di fare grande mercato, magari qualche scambio nel caso il rapporto tra qualche giocatore ed allenatore (o tra giocatori) risulti così deteriorato da danneggiare l'interesse comune.

Per quanto riguarda il punto 2 del tuo intervento. Mi permetto di risponderti ponendoti a mia volta un quesito.
Si esonera Rossi per far posto ad un altro mister, immagino scelto dal direttore sportivo a questo punto... bene. A tuo, vostro avviso questo personaggio godrà della stima e del sostegno di quella parte di società e funzionari che ora sono contro Menegatti?

Questione cartellini e nervosismo... i numeri sono numeri e difficilmente sono contestabili. Ma possono essere contestualizzati e per interpretarli nel modo corretto dovrei essere più informato. 
Io comunque credo che tutti i pesci puzzino dalla testa. Quando c'è casino su c'è poca tranquillità anche giù. Se ci diamo (si danno) tutti una calmata e pensiamo che il Forlì quest'anno deve solamente salvarsi e cerchiamo di recuperare un minimo di quell'entusiasmo che una categoria finalmente consona ci dovrebbe consentire di avere, faremo un grande regalo di Natale ai nostri giocatori e  alla nostra cara Maglietta.

Infine, sistemata la situazione, si potrà anche contestare il discorso tecnico, ma prima no, almeno io non me la sento, non lo trovo giusto.

Sapete cosa eventualmente sta mancando? Chi vuole veramente bene al Forlì. A prescindere, anche da se stessi.

Forza Forlì

Kalle

Menegatti in Rai, Pedroni e Fabbri a Firenze


Ieri sera il diesse esautorato del Forlì era ospite alla trasmissione "Microfono alla Lega Pro" su Rai Radiouno (grazie a Matteo x l'audio). Ha parlato anche della sconfitta di Savona, dando la colpa soprattutto agli episodi.

Oggi invece il diggì Pedroni e il pres Fabbri sono a Firenze all'assemblea della Lega Pro nella quale si parlerà della riduzione dei contributi (oltre 20 milioni in meno) prevista dal Coni nei confronti della Federazione. A questo proposito - ma non ditelo a Giampaolo, a lui queste cose non interessano - la scorsa settimana al ristorante 'Le Querce' si sono incontrati i presidenti di Forlì, Spal, Reggiana, Santarcangelo e San Marino. Obiettivo fare fronte comune (e magari un po' di mercato?).

domenica 14 dicembre 2014

La situazione è brutta, brutta


Non c'è niente di nuovo nella pesantissima sconfitta del Forlì, la quinta consecutiva in trasferta e l'ottava in 17 partite, ed è proprio il ripetersi di circostanze solitamente eccezionali che rende grave la situazione: solito bel primo tempo, solita ripresa di sofferenza, soliti due gol nel finale, solite espulsioni (fanno 9), solite furibonde recriminazioni contro il solito arbitro incapace. Questo è stato lo scontro salvezza di Savona, in attesa di veder completata una classifica ancora monca ma sicuramente brutta, brutta.

Ora sta a noi, e alla società, al gruppo, a tutti insomma gestire la cosa in uno dei due modi possibili. Il primo è quello che utilizzano in Italia le società per deviare l'attenzione dai propri errori sugli arbitri: millantare l'esistenza di un 'sistema' che perdura nel penalizzare una squadra altrimenti in gambissima. Io non ci ho mai creduto, nemmeno ai tempi di Moggi sul quale e col quale ho scritto una tesi di laurea, figuratevi in Lega Pro. Per dire, sabato scorso il rigore di Catacchini non c'era ma il terzino ha commesso una sciocchezza ancor più madornale dell'arbitro regalando quel pallone. Il secondo è assumersi ognuno le proprie responsabilità e provare a risolvere i problemi. Comincio io: posso aver acceso qui sul blog micce che magari era meglio se fossero rimaste spente (Docente).

Però Docente non è il problema del Forlì, siamo seri. Il problema del Forlì è che la società non è unita e non è unita per via dell'allenatore. E l'allenatore non è Guardiola. Ergo, l'allenatore a meno che non stia facendo miracoli si cambia. Si ringrazia enormemente per la salvezza dello scorso anno, si abbraccia, gli si fa una statua equestre all'ingresso degli uffici al primo piano e poi si cambia, come avrebbe fatto l'estate scorsa il 90% delle società italiane consapevoli dei meccanismi che si innescano nel calcio. Altrimenti, parere mio e spero di sbagliare, la pentola continuerà inevitabilmente a bollire. Ogni settimana di più.

(e poi scusate la domanda cattivella e un po' retorica ma se resta Rossi che non parla più con Menegatti, il mercato di gennaio chi lo fa?)

Cominciamo benissimo


Fantastico gol di Castellani subito, bene anche Forte davanti. Nei primi venti minuti meglio il Forlì di un Savona fischiato anche dai propri tifosi. Non gioca Jidayi ma Turi, il resto è quello. A fine primo tempo devo andare al Mega a seguire la performance di Marco Carta, se avete un briciolo di umanità venite a prendere un caffè. Altrimenti guardatevi pure il Forlì su Sportube tv, ma almeno raccontate come va qui sul blog.

sabato 13 dicembre 2014

Burrasca Docente


Allontanato dal campo di allenamento. Multato nei prossimi giorni. Emilio Docente ne ha combinata un'altra, e stavolta rischia davvero di essere l'ultima in maglia biancorossa. Sul finire dell'allenamento di venerdì, durante la partitella, l'attaccante ha risposto a modo suo a mister Rossi, che l'ha spedito anzitempo negli spogliatoi concludendo anche l'allenamento prima del previsto. La società di viale Roma, già sull'orlo della soglia di sopportazione verso un giocatore sul quale aveva puntato moltissimo, ma che in questa stagione ha portato il suo contributo solo in settembre (3 gol), ora medita sul futuro. Le strade di Forlì e di Docente potrebbero davvero separarsi a gennaio, se arrivasse l'opportunità giusta per entrambi. Ed è un peccato perché Rambo ha dato tantissimo al Forlì, e tanto avrebbe potuto dare in Lega Pro. Ma è anche vero che da un ultratrentenne una società piccola come quella di viale Roma si aspetta un altro tipo di comportamenti. E nonostante le rassicurazioni estive, Docente ha continuato a manifestare durante questi primi mesi intemperanze caratteriali davvero difficili da gestire. E sopportare.

Il Forlì a Savona, per fare punti



Difesa a 4 con Catacchini a destra e Jidayi a sinistra, Guidi e Drudi centrali. Centrocampo a tre: Tom Arrigoni sul centrodestra, Pettarin regista, Fantoni o Djuric, che mi dicono abbia avuto qualche problemino, mezz'ala sinistra. Davanti il Ca-Fo-Me, in panchina poche alternative (qui i convocati, occhio che Fantini in realtà è squalificato).

martedì 9 dicembre 2014

Lontan da te non si può star



Segnalo che delle quattro squadre romagnole di football impegnate in campionati professionistici - Cesena in A, Forlì, San Marino e Santarcangelo in C - nessuna è riuscita finora a vincere una dicasi una partita in trasferta. Per un totale di 21 sconfitte in 30 gare, 22 reti segnate e addirittura 60 al passivo (media facile: due per partita).

Come si legge una debacle così? C'è molto di casuale naturalmente, ma è anche vero che 0 vittorie in 30 partite è un dato statistico molto forte. Credo dipenda molto dal fatto che tutte e quattro partecipano a tornei nei quali stanno economicamente 'a pelo'. Il Cesena è in A per ripianare vecchi debiti ma non ha la forza economica per restarci a lungo, le tre del nostro girone puntano esplicitamente alla salvezza, il Forlì addirittura 'all'ultimo minuto dell'ultima giornata'. Poi probabilmente ha un peso anche l'atteggiamento che danno alla squadra i quattro allenatori, tutti votati a non prenderle prima che a darle. Mi pare però che la mission, diciamo così, sia fallimentare viste le numerosissime reti al passivo. Tanto vale, forse, provare a giocarsele a viso aperto: su 30 una ogni tanto la si vince anche per caso.

lunedì 8 dicembre 2014

Bocciofila forlivese


E' andata, quindi. E l'idea lanciata sul blog non è male: perché il Forlì non offre il biglietto a prezzo ridottissimo o addirittura regalato ai possessori dell'abbonamento per il PalaCredito? I ricavi in termini di visibilità, riconoscenza e fidelizzazione sarebbero strepitosi.

E anche al 'Manuzzi' come si evince dalla civetta del Carlino non se la passano benissimo. Purtroppo però risulta troppo complicato convincere i forlivesi che c'è più gusto a seguire la squadra della propria città.  

domenica 7 dicembre 2014

Biancorossi o blu?



A questo punto, dopo la settima in blu su nove in casa, su richiesta del collega Enrico Pasini che avrà pur bisogno di svagarsi seguendo in contemporanea le vicende di Halcombe e Boccio, chiedo ufficialmente alla società blu di cambiare colori ufficiali e dirlo pubblicamente, oppure smetterla con la seconda maglia.

In caso contrario saremo costretti a seguire le partite degli unici veri biancorossi del Castrocaro.

sabato 6 dicembre 2014

Se questo è un rigore



Pirotecnico 2-2 tra Forlì e L'Aquila, ma di reale è stata soprattutto la squadra composta dalle seconde linee biancorosse: gran partita e due punti scivolati via nel finale, quando il funesto direttore di gara del quale non voglio ricordare il nome ha fischiato rigore per il fallo di Catacchini (grave più che altro la palla persa in precedenza, lì in zona rossa) che come potete vedere dalla foto è fuori un metro abbondante.

Peccato perché non è la prima volta che il Forlì subisce torti. Non ci sono ovviamente cupole e cupoloni ma errori sì e anche gravi e ripetuti. In questo caso l'esimio arbitro o il suo assistente avrebbe potuto dar retta al capitan Cammellu, che ha provato inutilmente a mostrargli la zolla sollevata dal contatto. Ma chiedere ascolto alle giacchette fosforescenti è inutile e talvolta controproducente. Meglio guardare avanti: la rosa, come dice Menegatti, è forte e competitiva. Avanti così, senza rivoluzioni sul mercato ci salviamo.

La partita di oggi


Però mi dicono che il Micio è in dubbio.

mercoledì 3 dicembre 2014

Pazza idea: Docente per Guidone?




Forlì e Santarcangelo si scambieranno i centravanti? L'idea circola tanto che oggi pomeriggio è arrivata fino a TuttoLegaProMi dicono che sia stato lo stesso Guidone a proporsi al Forlì, avanzando anche l'ipotesi di ridursi l'ingaggio, e la possibilità di mettere sul piatto Docente (che guadagna qualcosa in meno) sarebbe venuta di conseguenza. Sappiamo tutti che il rapporto con Rossi non è, diciamo così, straordinario.

Ora, quanto ci passi da questo alla conclusione dell'affare non so. Probabilmente moltissimo visto che oggi sono piovute smentite da ambo le sponde. Che ne pensate? Io conosco troppo poco Guidone per dare un giudizio tecnico. Ma conosco abbastanza Docente per sperare che non se ne vada. 

martedì 2 dicembre 2014

Che fine fa la FulgorLibertas?


Se qualcuno di voi è interessato alle sorti della pallacanestro forlivese ma si è perso qualche puntata, o vuole sapere come andrà a finire la telenovela Boccio, consiglio una puntata sul canale 14 del satellite (TeleRomagna), stasera, dove va in onda Panorama Basket. Insieme a parlare della FulgorLibertas il responsabile della redazione del Carlino Forlì Marco Bilancioni e il direttore di Forlibasket Riccardo Girardi.

Inutili i tentativi di portare in studio anche Boccio. Non si può avere tutto.

lunedì 1 dicembre 2014

Da dicembre in tutte le sale


Domani sulle pagine sportive del Carlino trama e cast (più qualche spoiler, se non vi interessa ciò che accade dietro alle quinte lasciare stare) del nostro, attesissimo cinepanettone.

sabato 29 novembre 2014

Mica tanto Forte


Un gol di Grassi al 90' condanna il Forlì alla quinta sconfitta esterna. Peccato perché nonostante le tantissime assenze i biancorossi, schierati inizialmente con un coraggioso 4-3-3, andavano in vantaggio a inizio ripresa con Castellani e sfioravano più volte il raddoppio con l'ex Inter, autore di due clamorosi errori sottoporta. A metà ripresa il solito cambio attaccante/difensore (Castellani/Drudi) abbassava il baricentro del Forlì e convinceva il Pontedera che la rimonta fosse possibile. E infatti arrivava: al 79' destro dal limite di Cesaretti, allo scadere inzuccata vincente del migliore in campo, Grassi, che avviava l'azione e la chiudeva sfruttando uno scivolone di Guidi.

Il Forlì resta a quota 18, +2 sulla zona playout. Difficile oggi fare più di così. Errori di Rossi? Vista su Sportube sì (Fantoni mezz'ala non regge, il primo cambio è un refrain già visto troppe volte in trasferta e poi perché Castellani e non Forte?), ma è difficile dare giudizi dalla tv. Non so come stessero quelli in campo ad esempio, né i panchinari. Di sicuro la stagione di Forte, già non eccezionale, qui rischia di prendere una china pericolosa. E anche Pettarin sembrava davvero poco convinto lì in mezzo, in balia più di sè stesso che degli avversari.

Vivi o morti o X?


Senza mezza squadra abbondante tra infortuni e influenze Rossi cerca l'impresa a Pontedera, calcio d'inizio alle 17. Diciamo che delle tre opzioni possibili anche l'ultima, un bel punto in Toscana, andrebbe benissimo viste le premesse.

venerdì 28 novembre 2014

Il Pontedera in 10 punti



Ce li ha scritti Gabriele Collesano, che ha un blog sui prossimi avversari del Forlì molto simile a questo e al quale potete accedere cliccando qui oppure sulla foto. Da lui c'è il Forlì in 10 punti, ma è tutta roba che conoscete già meglio delle vostre tasche. 

1 Società - L'US Città di Pontedera dal 2010 è in mano a un gruppo di imprenditori locali e oggi conta ben due presidenti: Gianfranco Donnini e Paolo Boschi. Tra i soci, lo storico "Presidentissimo" degli anni '90 Luciano Barachini e il figlio Marco. Ricopre, invece, la carica di direttore generale Paolo Giovannini.
2 Squadra - L'organico si compone principalmente di under: sono 18 su una rosa di 23 uomini. Solo 5 gli over, i quali sono la colonna vertebrale della squadra: Vettori (detto il "guerriero"), colonna portante della difesa; Caponi, il capitano, vero cuore granata; Settembrini, centrocampista completo di grande prospettiva (è un over sulla carta, ma non ha ancora compiuto 23 anni); Bartolomei, mediano tutta grinta e quantità nel cuore di tutti i tifosi per il gol decisivo all'Arena contro il Pisa lo scorso anno (punizione al 93' da 35 metri), e Grassi, fantasista puro. Tra i giovani, spiccano i nomi del portiere Ricci, decisivo quest'anno in tante occasioni, e Madrigali, futuro assicurato nella Fiorentina che ne è proprietaria.
3 Tifosi - La media spettatori tra le mura amiche non supera le mille unità. Ma c'è un zoccolo duro formato da diverse decine di supporters che non lascia mai sola la squadra, nemmeno lontano dal Mannucci: sono gli Ultras Granata Pontedera, il cui primo gruppo di tifo organizzato compie quest'anno 35 primavere.
4 Assenti - Contro il Forlì sono indisponibili i lungodegenti Allegra e Scardina; Madrigali per un problema muscolare rimediato qualche settimana fa, e Romiti, causa un fastidio al ginocchio.
5 Allenatore - Paolo Indiani: un nome, una garanzia. Protagonista principale della cavalcata del Pontedera dalla ex Lega Pro Seconda Divisione ai Playoff per la serie B lo scorso anno. Per lui, un passato tra serie C e serie D sempre con ottimi risultati.
6 Storia - Una vita nei campionati di serie C (dal 1982 al 2000), tra cui il ribattezzato "Anno dei miracoli" coincidente con la stagione 1993-1994 nella quale i granata conquistano la promozione in C1 e battono la Nazionale di Arrigo Sacchi (2-1) in un'amichevole pre Mondiale USA (la Gazzetta dello Sport titolò "Ai mondiali il Pontedera"). Poi gli anni bui tra Eccellenza e serie D, fino al ritorno nei Pro nel 2012. Lo scorso anno un'altra pagina di storia: spareggi per la serie B contro il Lecce (giallorossi vittoriosi solo ai rigori).
7 Classifica - In un campionato così equilibrato è difficile dare giudizi sulla classifica attuale: 21 punti ad oggi per Indiani & Co. I playoff sono a due lunghezze e i playout a cinque. Basta una vittoria o una sconfitta per stare lassù o ritrovarsi risucchiati nella zona calda.
8 Punti di forza - Il mister, il gruppo e il carattere dei ragazzi.
9 Punti deboli - Mancano i gol delle punte.
10 Pronostico - Pontedera-Forlì 2-0 (Settembrini, Disanto) ;-)

Gabriele Collesano

Mene d'antan


24 dicembre 1997, dall'archivio Gazzetta il passaggio dello stagionato ma sempre efficace centravanti Massimiliano Menegatti al Pontedera. Lì dove il Forlì domani giocherà (senza un mucchio  e una sporta di infortunati, compreso Benito del quale continueremo non si sa per quanto a sentire la nostalgia) l'attuale diesse del Forlì fu allenato da Tazzioli, uno dei suoi mister preferiti insieme, ha raccontato lui qualche anno fa, all'attuale tecnico del Pontedera Indiani.

mercoledì 26 novembre 2014

Si stava meglio quando c'era Benito


Questa prima pagina di un giornale che non esiste a Strocchi piacerà moltissimo.

lunedì 24 novembre 2014

Ma quali eroi



Ieri ho seguito quella che, forse, è stata l'ultima partita stagionale della Fulgorlibertas. E non ho capito tre cose:

- l'entusiasmo del pubblico, che ha vissuto gli ultimi minuti del match con un'adrenalina che neanche la finale playoff;
- la retorica dell'eroismo che ha accompagnato i giocatori partecipanti alla sfida con Casalpusterlengo. Va bene che sono in ritardo con le mensilità di un paio di mesi, o quel che è, ma hanno giocato una partita di pallacanestro mica rischiato la vita. Dai, su: di questi tempi conosciamo tutti o siamo noi stessi qualcuno che lavora a gratis per un po', in attesa di ricevere compensi che magari non arrivano mai. Però non è che ci meritiamo l'ovazione tutte le mattine;
- i calzini di Boccio.

venerdì 21 novembre 2014

In questa notte stellata



Bello, bellissimo. In particolare il gol che Mirko Drudi ha voluto realizzare, a due passi dal recinto della gradinata dove erano assiepati i tifosi della Spal, proprio nel momento esatto in cui cantavano la versione emiliana di Romagna Mia.

Il Forlì ha giocato una partita gagliarda, di grande intensità e anche lucida direi. Mi sono piaciuti moltissimo i tre difensori, Arrigoni e ovviamente il Micio che è sempre più un giocatore squadra e a cui l'ennesimo patetico arbitro visto quest'anno in Lega Pro ha annullato una rete incredibile, fermando il gioco per fischiare una punizione da 20 metri al Forlì anziché lasciare il vantaggio che si era appena concretizzato.

A fine gara in sala stampa colpo di teatro di Menegatti: il diesse del Forlì ha chiesto se poteva dire alcune cose ai giornalisti, che erano da leggere in filigrana altrimenti parevano ovvietà da bar Sport. Ha detto Menegatti che "la squadra è forte " (vado a memoria), "deve salvarsi", "ha ottime alternative". In sostanza ha detto quello che pensano in molti me compreso, con l'intento però di ribadire che i giocatori  finiti nel mirino  anche perché da lui scelti (Scotti, Guidi per dirne due) sono forti. Ma queste sono deduzioni mie che sicuramente Menegatti smentirebbe, così come qualche dirigente e qualche socio del Forlì presente durante il siparietto smentirebbero di aver pensato di ucciderlo, mentre parlava. Di una cosa potete stare certissimi: i ferri non sono mai stati così corti. Che vogliate saperlo o meno, la situazione dentro viale Roma è bollente. Però finché si batte la Spal (derby col Bologna rimandato, che dite?) va benissimo così.

Notizie che non lo erano


A Forlimpopoli ore 16,30 si vede da casa mia alla Bennet e anche oltre. In zona Morgagni com'è? Mi pare una sparata piuttosto grossa, a livelli Tuttosport.

Comunque, avrei scommesso sul dirottamento di Drudi in mediana ma vista la quantità esorbitante di assenze salta ogni previsione tattica. Non ho idea di come giocherà stasera il Forlì, ma come accade molto spesso ultimamente confidiamo soprattutto nel Micio nostro. Che Eupalla ce lo preservi a lungo, integro e motivato.

Ci vediamo là.

giovedì 20 novembre 2014

Non chiamatelo derby



Solo per voi Mattia Sansavini, forlimpopolese di evidente talento che il Carlino ha portato a Ferrara, racconta a modo suo cos'è la Spal da quelle parti. Buona lettura. 

Sulla sponda del Po un uomo sta guardando la piena. E' un ferrarese emigrato in Olanda che torna a casa due volte l'anno: «Per vedere il Po e per vedere la Spal». Il giubbetto da allenamento della Spal è legato alla vita: «Vedere la squadra almeno una volta l'anno è un sapore al quale non rinuncio». Un retrogusto da portare ad Amsterdam. Cos'è la squadra di Ferrara? A Ferrara uno stile di vita. Anzi: una sensazione di grandeur (un po' perduta) che accompagna le generazioni. Nei bar il poster uscito col Carlino campeggia sulle porte dei bagni e dietro ai banconi. «Ci sono il Pisa e l'Ascoli – spiega un barista – poi veniamo noi, se quel Germinale inizia a segnare». E' una città da sognare: lo stadio, celeste, non è solo un richiamo ai colori ma, per un forestiero, la sensazione di stare in cielo, nonostante la bassa della Lega Pro. Poi il campo di allenamento, a due passi dall'ipercoop. Qui le auto intasano la rotonda per affacciarsi sul campetto dei 'semidei'. L'impressione è che ci credano un sacco, a partire da Walter Mattioli, il presidente che assomiglia, per temperamento, a Massimo Ferrero della Sampdoria. Su Mattioli appena due considerazioni: regala titoli ed è ammantato dall'aura di capopopolo. La piadina romagnola è un dolce ricordo che si perde tra la bruma eppure il pane ferrarese, magari scaldato nel forno da pizza, vale la pena di essere assaggiato. Forlì, non aspettarti aria da derby. Per la Spal la madre di tutte le rivalità è a 20 minuti da qui, sull'A13: Bologna. Un po' per la rivalità geografica, un po' perché i ferraresi si sentono, comunque, spiritualmente lassù. Ma aspettatevi, direbbe 'Pippo mio' Inzaghi, un bel po' di bolgia.
ms

martedì 18 novembre 2014

C'è Kalle per te - Siamo di burro



Mancinissimo Kalle, felice per il ritorno del Ciuffo?
So che a lui e ai suoi scudetti di cartapesta leghi parte delle ultime gioie nerazzurre per cui ti auguro la massima felicità da qui in avanti: arrivare davanti al Napoli tuttavia non sarà facile neanche per il Mancio, che gode di ottima stampa nonostante finora abbia inventato al massimo l'acqua tiepida.

Comunque, pure l'arrendevole difesa dell'Inter finora si è comportata meglio, molto meglio di quella del Forlì. In proporzione s'intende, ma la scalcagnata linea arretrata della squadra allenata da Rossi si piazza al settimo posto tre le retroguardie più battute del calcio professionistico nazionale (media gol subiti a partita: Parma 2,5, Pordenone, Pro Patria e Trapani 2, Cittadella e Varese 1,8, Forlì 1,7) . Roba da far impallidire Bardi, al quale imputavamo io per primo il difetto principale del non aver a cuore le sorti del portiere chiunque egli fosse. Scotti ultimamente ci ha pure messo del suo, facendo rimpiangere Tonti e rendendo eccessivamente agevole agli attaccanti avversari festeggiare beati sotto la curva. Che spiegazione offri a tale fenomeno? A me risulta difficile spiegare numeri tanto pesanti a fronte di un atteggiamento tattico tutt'altro che spavaldo, sorretto da interpreti che avrebbero le credenziali per impedire con efficacia ben più significativa le scorribande avversarie. Penso a Scotti ma anche a Catacchini, Jidayi, Drudi, Guidi, Leo Arrigoni  e anche Fantini. Io li prenderei tutti al Fantacalcio di Lega Pro, ma nel caso sarei al penultimo posto. Quindi? Colpa del centrocampo? O l'attenzione vacilla? Oppure, ancora, gli attaccanti sono più forti del previsto?
In fiduciosa attesa di tue delucidazioni, ti saluto con una riverenza.


Ciao a tutti,
piccola provocazione o meglio, ribalto la domanda a tutti:
secondo voi anzi secondo noi Catacchini, Drudi, Jiday, Guidi, Leo Arrigoni, Scotti, Fantini, Cejas, Hamlili (inserisco entrambi perchè sino ad ora ci sono stati), Melandri, Docente, Pettarin, Dijuric, Forte, Castellani... etc... sono da serie C?
A mio giudizio, ma per molti di loro parla il passato, assolutamente si.
Quindi mi direte?
Sempre come opinione personale non ritengo ci sia un'emergenza allenatore a Forlì, così come non lo ritenevo con Bardi.
Quindi?
Quindi, è da un po' che lo scrivo ma senza dubbio mi sbaglierò, credo si sottovaluti troppo la condizione ambientale che si è creata intorno alla squadra; attenzione parlo della situazione all'interno della società. 
Ho letto da qualche parte lamentele sul comportamento del pubblico... beh evidentemente qualcuno non ha mai vissuto realtà differenti... credo sia più giusto e corretto concentrarsi sul fatto che non è assolutamente normale, e di aiuto ai ragazzi, il fatto che ci sia una spaccatura così marcata e pubblica tra allenatore e direttore sportivo, tra direttore sportivo e parte della società, tra i soci stessi.
Ma insomma qual è la priorità? Mettere ragazzi che dove sono stati sono stati hanno sempre fatto bene, nelle condizioni, insieme all'allenatore, di poter fare al meglio il proprio lavoro o perdersi in continui rinfacci e "pisciatine di confine?"
Qual'è la priorità di chi investe tanti soldi per mantenere in vita un sogno?

Tornando all'aspetto tecnico risulta evidente che con gli ultimi due importanti infortuni qualcosa si dovrà fare altrimenti anche le mie convinzioni di salvezza abbastanza tranquilla vacilleranno.

Ma il problema maggiore è la mancanza di serenità che si avverte denotata anche dalle eccessive espulsioni.
Ripeto per me non è un problema solo di giocatori altrimenti per quale motivo Chiellini, Barzagli, Bonucci e Buffon per due anni di fila hanno preso 50 gol a stagione prendendone poi 50 in totale nelle tre successive?

Tutti uniti
Forza Forlì
Kalle

Francamente 75



Oggi compie 75 anni Pardo, l'uomo senza il quale non ci sarebbe questo blog perché senza le sue chiacchiere, i suoi caffè (anzi miei, offro sempre io) e le sigarette non avrei mai preso la sbandata che ho preso per il Forlì. Ricordo un viaggio in auto direzione mi pare San Siro, con Kalle, durante il quale i due cercavano di convincermi che va bene essere imparziale eccetera eccetera, ma da buon forlivese avrei dovuto anche innamorarmi del Forlì. Aiutarlo, prenderne le parti, chiudere un occhiolino oppure entrambi per il bene della squadra della città. Ai tempi - credo fosse il primo anno di Eccellenza - la proposta mi pareva blasfema: prima di tutto, su un piano intoccabile, stava la professionalità. Poi ho capito. Ci sono voluti Sozzi e Mordo, Dracula, il Micio, Bardi e poi Eva, il Poeta, le discussioni talvolta feroci con Cangini, il Cammellu, Scandicci e tutto il resto della banda.

Poi pazienza se ultimamente il suo rapporto con la fede è ondivago. Passerà. I grandi amori, direbbe Galliani, fanno dei giri immensi e poi ritornano. Intanto auguri. Altri 75 di questi anni.

Il futuro non asPetta



Max Cejas si è rotto il tendine della cosiddetta zampa d'oca, dietro al ginocchio (qui per capire). Senza Hamlili fino a gennaio, anche il capitano del Forlì non tornerà probabilmente prima del 2015. Un bel problema per Rossi, cui restano solo tre centrocampisti per le sei partite che ci separano dall'anno nuovo. Non so se il Forlì deciderà di intervenire a brevissimo sul mercato degli svincolati, di sicuro toccherà a Djuric e soprattutto Pettarin diventare protagonisti di questa squadra e di questa stagione. Dopo aver inutilmente puntato le mie fiches sul ragazzone del Cesena, ora aspetto l'ex Tolle, in procinto di partire e ora improvvisamente cruciale: magari da regista tornerà quello che solo cinque mesi fa ci fece girare la testa.

domenica 16 novembre 2014

Tiriamoci su il morale




Sarà la pioggia, sarà il 4-0, sarà che la domenica in casa da solo non ero più abituato a viverla. Per tirarmi su il morale ho fatto quel lavoretto che tenevo lì ormai da cinque mesi. In 10 minuti ecco a voi la nostra Partita del Secolo.

Buon Forlì-Tolle, e grazie a Roberto Chiesa per la telecronaca: degna della gara più incredibile nella storia del Forlì.

sabato 15 novembre 2014

Capotto?


L'immagine di Cejas che si infortuna rincorrendo mi pare Chiricò, in una gara di velocità completamente impari, è emblematica della partita di oggi e, credo, della situazione più generale del Forlì. Che è in terza serie, tra le migliori cento d'Italia, soprattutto perché in questi anni la squadra ha "trainato" la società più in fretta del previsto, portandola a un livello al quale non era ancora pronta e chissà se lo sarà mai. Tra le migliori cento d'Italia questo Forlì dei forlivesi ci sta a pelo, spero lo sappiate. Ci sta a pelo per ragioni economiche ma soprattutto societarie e quindi gestionali.

1 Troppi soci mettono pretendono facoltà di opinione laddove non dovrebbero averla, pretendono un potere decisionale che rende caotica e farraginosa (eufemismo) la baracca. Parlo della prima squadra ma anche del settore giovanile. Se ci fosse un solo grosso proprietario gli stessi soldi che mette in una stagione il Forlì sarebbero spesi meglio. Sicuramente. In D i costi sono un pochino minori, almeno quel tanto che basta da permettere lo scialacquio. In Lega Pro no.

2. I soldi non sono pochissimi ma non sono neppure tantissimi. Siamo al pelo sul livello medio. E in estate sono stati compiuti errori che ora, nel caso volessero essere riparati, costerebbero tanto o forse troppo. Per esempio: a novembre è già andato in frantumi il rapporto tra dg, ds e allenatore. Lo sapete. Io non so come sia nata e come si sia sviluppata la faccenda. Non mi interessa neanche troppo dare colpe. Solo che adesso anche con tutta la buona volontà è difficile eliminare la malattia. Bisognerebbe operare, da un verso o dall'altro. Avrà Fabbri la forza e la voglia di dare un taglione alla situazione? O gli uni, o gli altri. Subito. Però sappiate che a chi viene sollevato dall'incarico bisogna, nel caso, continuare a pagare lo stipendio (Menegatti ha due anni di contratto), che va sommato a quello del suo sostituto. Non è mica poco di questi tempi.

3. La squadra è costruita bene? A me sembra di no. Abbiamo un sacco e una sporta di centrali difensivi eppure manca un esterno sinistro valido, i centrocampisti sono tutti uguali, servirebbe un attaccante diverso dai quattro che abbiamo, i quali rendono plausibile sono lo schieramento a due punte. Non c'è un giocatore che salta l'uomo in questa squadra, né dal mezzo né dalle fasce. Non è tutta figlia di Menegatti questa squadra quindi non sto dando tutta la colpa a lui. Anzi. Se Melandri è ancora al Forlì bisogna ringraziare l'ex diesse dell'Alessandria, e questo è solo l'esempio più importante. Però la necessità di intervento a gennaio, volendo migliorare, mi sembra lampante. Con quali soldi? A meno di improbabili e vantaggiosissimi scambi i soci dovranno di nuovo andare in tasca, nel caso, e al momento non mi sembra muoiano dalla voglia.

Detto tutto questo, che è pure troppo e scusatemi, resta il fatto che il Forlì ha perso in 10 in casa della capolista. Non fasciamoci troppo la testa e continuiamo a crederci. La squadra ha già dimostrato in quasi tre mesi di campionato che se la gioca ampiamente con le tante avversarie del suo livello. Gli infortuni ce li hanno tutti, le squalifiche anche (un po' meno magari). Reato ha fatto del suo meglio, è stato anche sfortunato perché la prima ammonizione mi è sembrata di manica larga, e poi non è facile giocare titolare dopo tanto tempo contro avversari così vicini alla serie B, come ho letto in un bel commento. Credo che non abbia un gran senso contestare perché lì dentro in viale Roma fanno del loro meglio mica tirano a perdere. Basterà? Siamo al pelo. Ma un tifoso quando è al pelo diventa il dodicesimo, o no?

 

venerdì 14 novembre 2014

Quante vite abbiamo?


Milleduecento assenti nel Forlì, Ascoli capolista e fortissimo, lanciato, apparentemente inarrestabile. Ci sono speranze di vita nelle Marche? Lo scopriremo a breve. Io seguo il primo tempo su Sportube, poi devo correre al teatro Verdi di Forlimpopoli per lavoro.

Spero di lasciarvi con la partita ancora in bilico, magari grazie ad un gol del ragazzo che vedete lì sopra in foto. Micio, quante vite abbiamo?

giovedì 13 novembre 2014

Beato Ascoli



Presente Pestrin? Nel dicembre scorso lo voleva il Forlì, prima di corteggiare Perini che ora è a Monza e infine prendere, con un blitz praticamente senza trattativa, Cejas. L'avvicinamento a Manolo avvenne perché l'Ascoli, squadra in cui l'ex Cesena militava ai tempi (ora è a Salerno) era sull'orlo del fallimento. Poi l'Ascoli di Benigni fallì davvero, a dicembre, ma a inizio febbraio la storica società bianconera aveva già trovato un nuovo proprietario. E che proprietario.

All'asta partecipò solo lui. Il sogno di ogni tifoso di Lega Pro ha il sorriso pacioso e rotondeggiante di Francesco Bellini: scienziato, tifoso e ovviamente milionario. Altroché Boccio. Per conoscere la sua storia basta cercarlo su Wikipedia, in più vi dico che ogni mese e mezzo torna ad Ascoli da Montreal, dove vive, a bordo del suo jet privato. Segue la squadra di cui detiene il 70% (quindi comanda, un sogno per noi biancorossi) e lancia proclami tipo 'Presto torneremo in serie A' oppure 'Ora lo stadio nuovo'. Il bello (per loro) è che non bleffa: in questi giorni le pagine di cronaca dei quotidiani locali di Ascoli sono per lo più dedicate alla questione stadio, dove sarà costruito e chi dovrà pagarlo. Un sogno, appunto.

Anche la squadra affidata a Mario Petrone, mago dei calci piazzati, non è malaccio. Mustacchio lo ricorderete alla Samp, ora lo chiamano MM7 come Cristiano Ronaldo, Chiricò sull'altra fascia è un top player in Lega Pro. Ma è tutta la squadra costruita benissimo, giovane e ambiziosa. Sarà durissima per il Forlì sfangarla al 'Del Duca'. Per dirvi, il collega di Ascoli raccontandomi la recente storia della società ha ammesso che in estate hanno fatto pochissimi abbonamenti rispetto a quello che si aspettavano considerato l'entusiasmo che vive la tifoseria: solo duemilaedue. Non ho potuto evitare di scoppiare in una fragorosa risata. Alla fine però mi ha ringalluzzito: 'Qui ad Ascoli temiamo molto il Forlì'. Bravi, fate bene. Non gli ho detto che ieri è stato il 26esimo compleanno del Micio. Dovrà pur festeggiare coi compagni?

Sperem.

martedì 11 novembre 2014

Stefano Fabbri, in dieci punti



Domani sui giornali avrete il resoconto completo della conferenza stampa che oggi a ora di pranzo ha sancito anche alla città - in seno alla società era tutto fatto da 15 giorni - il passaggio di consegne tra Conficconi e Fabbri. E' un momento 'epocale' per il Forlì, il secondo dopo il passaggio Linari-Conficconi del 2010. Cosa succederà ora? Cosa cambierà? E' difficile dirlo subito. Vi ribatto giusto qualche frase secondo molto significativa pronunciata oggi da Fabbri. E poi vedremo se alle parole seguiranno fatti.

1 Finora ho cercato di perseguire il progetto, che non è la serie B, senza cambi di rotta ad ogni alito di vento

2 Voglio creare una società sempre più conscia dei propri obiettivi.

3 Forlì è una città baskettara

4 Ho trovato persone eterogenee ma vere e oneste: una volta andavo al bar, ora nel tempo libero vengo qui

5 Sono tenace e combattivo. Questi primi 15 giorni non mi hanno spaventato

6 Finora mi sono occupato solo di verificare la situazione economico-finanziaria

7 Le persone valide ci sono, bisogna organizzarsi nel migliore dei modi. La chiarezza nei rapporti è alla base di tutto

8 Le società sportive si possono sostenere solo con il settore giovanile

9 Non sarò figlio dei risultati, la società deve imparare anche a perdere

10 A parte il primo tempo di Pontendera, per il resto il Forlì mi sta piacendo e ha i punti che merita


lunedì 10 novembre 2014

Che botta


Tra i 40 e i 60 giorni di stop per Hamlili: frattura scomposta della clavicola sinistra. Il miglior centrocampista del Forlì deciderà in questi giorni, forse già domani, se operarsi o meno per accelerare i tempi. Finora ha ricevuto pareri discordanti.

Io non ne ho idea essendo quella medica una professione a me lontanissima (sebbene in gioventù abbia tentato l'ammissione a Medicina sfiorando l'ingresso anche a Biotecnologie, per poi essermi iscritto sei mesi a Giurisprudenza, dopo aver sognato Filosofia, e aver infine concluso con l'inutilissima Scienze della Comunicazione), so però che la mediana biancorossa perde tantissimo senza l'innesto dell'ultima ora. Toccherà a Djuric e Pettarin svegliarsi dal torpore autunnale, dimostrando finalmente di essere all'altezza della terza serie.

domenica 9 novembre 2014

C'è Kalle per te - Quante gambe?



Inesauribile Capitano, bentornato sul blog. Ieri dopo la partita - l'ennesima casalinga nella quale il Forlì fa un figurone nel primo tempo e una figura piccolina nella ripresa - mi sono azzardato a scrivere che senza condizionamenti dall'esterno, lasciata lavorare tranquilla, questa squadra si salverebbe con una gamba sola. Leggendo i commenti direi che molti tifosi biancorossi non sono d'accordo con me.

Mi spiego meglio. Durante queste ultime settimane - diciamo che da Piacenza in poi è stata una slavina - l'ambiente biancorosso è semi-collassato su sè stesso. Una persona dentro alla società mi ha confidato qualche giorno fa che dal punto di vista dei rapporti interni si tratta del "periodo peggiore dalla rinascita del 2006". Sai tutto, credo, delle enormi frizioni tra diesse e allenatore e diggi, riflesse anche all'interno del consiglio dei soci e tra i tifosi. A questo aggiungiamo il cambio di presidenza con annesso vuoto di potere (saputo niente di Fabbri? Io no) e le difficoltà di un campionato che il Forlì non frequentava da tre decenni. Messe insieme, tutte queste cose avrebbero ammaliato anche lo spogliatoio più granitico dell'universo. Per intenderci diciamo quello della Juve. Ecco, a Forlì quest'anno i giocatori hanno, avrebbero tutti gli alibi di questa terra per giocare sotto il loro livello standard. Lo fanno? Non lo so.

Un pochino credo si sì perché è inevitabile (presente Guidi?). Di sicuro i ragazzi non sono nelle condizioni ideali per rendere al massimo. Eppure il Forlì gioca sprazzi da squadra dominante. Tempi interi nei quali dimostra di essere parecchio superiore agli avversari. Ora io non so se con un altro allenatore farebbe meglio. Di sicuro farebbe meglio se al posto di Rossi arrivasse Ancelotti, o anche Bisoli. O anche Indiani. Probabilmente Bardi (l'ho detto). Ma anche il Carlino venderebbe più copie se al mio posto ci fosse Sconcerti. Ma Gadda? Non lo so, non lo conosco. E alla fine della fiera, cosa importa? L'obiettivo stagionale è la salvezza e il Forlì, questo Forlì guidato da Rossi, finora ha dimostrato chiaramente di poterla raggiungere. Siamo più forti del Gubbio, del Santarcangelo, della Pistoiese, del San Marino per dirne un po'. Secondo me basterebbe non farci del male da soli - cosa che a questo punto mi sembra molto difficile - e arriveremmo in fondo svaccati in carrozza. Tu che ne pensi?



Ciao a tutti,

sono sostanzialmente d'accordo con te.
Dal primo post di settembre sostengo la validità della rosa in relazione all'obbiettivo stagionale.
Anche sabato la squadra mi è piaciuta disimpegnandosi con personalità, equilibrio e distanze tra reparti. Tra l'altro, con il cambio di modulo, ci ha dato un altro importante spunto di confronto; segnalandoci la competitività dei ragazzi anche in situazioni differenti da quelle a cui siamo stati abituati fino ad ora.
Credo manchi poco all'ulteriore salto di qualità cui i ragazzi devono ambire e cioè la continuità durante i 90 minuti. Spesso, se posso fare un piccolo appunto, manca solidità per tutto l'arco della gara; ad esempio in casa ho visto spessissimo ottimi primi tempi e difficoltà nelle ultime mezz'ore di gioco, fuori casa accade l'opposto con secondi tempi di rincorsa nel tentativo di recuperare partite compromesse durante la prima frazione. Magari sono coincidenze ma iniziano a diventare numerose.
Tuttavia per riprendere il discorso sopra esposto e chiuderlo ho la sensazione che ci stiamo avvicinando anche a questo equilibrio perchè è pur altrettanto vero che sono numerose le partite dove il Forlì gioca bene e domina.

Per ciò che concerne il discorso esterno al campo ho già dato il mio giudizio nell'intervento precedente. Mi limito a ribadire l'assurdità di un dibattito pubblico su questioni che dovrebbero rimanere private... confronti, discussioni, legittime per carità, dovrebbero rimanere tra i muri di viale Roma. Tutto questo fa male solo ed unicamente alla squadra. A bocce ferme credo che chi di dovere rifletterà su queste situazioni anche perchè tutti lavorano duro per rendere competitivo un gruppo e poi lo si manda in difficoltà dall'interno... mah...
Al di la che anche a me piace Guardiola... sono sempre stato per le continuità tecniche e indiscutibilmente il Forlì sta crescendo, i ragazzi stanno dimostrando ciò che è giusto nella loro posizione e cioè serietà e professionalità.
Ad oggi credo che il Forlì possa salvarsi con una certa tranquillità poi bisognerà vedere cosa succederà nel mercato invernale sia per noi che per le concorrenti. Siamo, come un po' tutti, dipendenti da qualche "se"... se la fortuna ci assiste, se Djuric e Fantoni crescono, se la società farà la "punturina" invernale, se... non ci si fa male da soli... credo non ci saranno sorprese negative a fine anno.

Forza Forlì!!!

Kalle

sabato 8 novembre 2014

E adesso tutti uniti




Vittoria! Primo tempo sontuoso del Forlì, illuminato da un Cejas che è di nuovo principe del centrocampo: sotto la pioggia la sua classe sbriluccica ancora di più. Fantoni segna, Castellani prende applausi, manca poco e scappa l'applauso anche a Rossi. Solita sofferenza però nella ripresa, che neppure il gol di Melandri (le nuove scarpette firmate 'Micio' funzionano) basta a rendere serena. Alla fine il Gubbio sfiora il 2-2. Pazienza, basta e avanza questa vittoria che rilancia il Forlì lontanissimo (+12) dalla retrocessione diretta e fuori (+3) dai playout.

Ora, diciamocelo. Questa squadra in condizioni normali non retrocede mai. Io non so se è stata costruita alla grande da Menegatti, se è merito di Pedroni o se Rossi è diventato il più fine degli psicologi. Francamente mi interessa il giusto anzi pochissimo. Se non viene travolta dall'esterno (soci, dirigenti, tifosi, critica) questa squadra si salva con una gamba. Se siete d'accordo, fate un fischio. Anzi un applauso. Al Forlì.

giovedì 6 novembre 2014

Sogni biancorossi



Stanotte ho sognato in due riprese il Forlì. Prima ero al campo 'Colli' di Forlimpopoli, vicino a casa mia, e la squadra aveva appena finito di allenarsi lì. Era sera, buio. Sono andato a recuperare una mai avuta bicicletta lussuosamente bianca e ho incrociato mister Rossi. All'inizio c'era un po' di imbarazzo poi abbiamo scherzato, serenamente. Non che non ci fossero i dissapori e le distanze, ne eravamo consapevoli, ma l'umanità per qualche minuto ha avuto il sopravvento. E' stato piacevole, rasserenante. Poi qualche ora dopo ho sognato Docente, Lo chiamavo per un'intervista e l'Emilio freddamente mi comunicava che a causa di qualcosa che avevo scritto sul blog non mi avrebbe più risposto. La prendevo tutto sommato bene, anche se dell'Emilio sono un fan.

E voi, sognate mai il Forlì? Ditemi di sì che altrimenti mi preoccupo.

martedì 4 novembre 2014

Occhio, Acori



E' vero che il Gubbio sta crescendo molto come racconta bene in questo articolo il direttore del sito Gubbiofans. Ed è vero che nel Forlì sono stati squalificati Pettarin (2), Leo Arrigoni e Catacchini (1). Ma fossi nell'ex riminese Leo Acori avrei qualche timore pensando che dopo tre giornate di squalifica e annessi rosicamenti sabato rientrerà l'Emilio al centro dell'attacco, a far coppia col Melandri più in forma mai visto al Morgagni.

Nel paese delle meraviglie



Psichedelico Menegatti intervistato da Ric Rinieri sul Corriere. Il diesse biancorosso infatti spiega che in seno al Forlì non è 'mai stata presa in considerazione l'ipotesi dell'esonero' di Rossi.

Mentre Menegatti parlava però il cellulare si è ristretto improvvisamente, poi è diventato grandissimo e pesantissimo, così il diesse del Forlì ci è entrato dentro e ha giocato a croquet con la regina di cuori. La partita, resa difficile dalle intemperanze della lepre marzolina, è stata interrotta dall'arrivo del cappellaio matto che ha proposto a Menegatti l'acquisto a gennaio del terzino Brucaliffo.

lunedì 3 novembre 2014

sabato 1 novembre 2014

Ci risiamo

Al rientro da Prato la delegazione biancorossa troverà un paio di striscioni non proprio affettuosi.




Così da domani, per non dire stasera per non dire un minuto dopo la fine della partita, si ricomincerà con la solita solfa. Domanda: ha senso andare avanti così fino a maggio? Qualcuno che fa un passo indietro, no?