martedì 26 febbraio 2013

Grosse Koalition?



Il campionato del neopromosso è Forlì è strepitoso: prima romagnola in classifica, settimo posto con una gara da recuperare. Dovesse anche solo sfiorare i playoff, la squadra di Bardi meriterebbe un applauso. C'è solo un problemino, volendo guardare tre centimetri oltre al proprio naso: la prossima stagione. Già perché la riforma macallesca prevede che dalla decima in classifica in giù il prossimo anno si retroceda in D tornando a giocare a Castelfranco Emilia. Ergo, ripetendo anche il prossimo anno i risultati della strepitosa stagione in corso, il Forlì si troverebbe a marzo con l'acqua alla gola, 4-5 punti sopra alla zona retrocessione. Voglio dire che bissare un super campionato come quello di quest'anno potrebbe addirittura non bastare, e sappiamo tutti quanto sia difficile ripetersi (vero Rimini?).

Senza contare poi che non saranno più obbligatori i giovani e tutte le corazzate - quelle che non vanno su quest'anno, quelle che retrocedono dalla C1, quelle che salgono dalla D - venderanno anche le mutande per allestire una super squadra in vista di una stagione-svolta che spaccherà il calcio italiano in due: da una parte il professionismo e dall'altra il dilettantismo. Sarà durissima arrivare nelle nove.

Tutto questo per dire anzi ripetere che raggiungere la promozione nel maggio prossimo sarebbe fantastico, anche perché garantirebbe al Forlì una stagione di C1 a zero spese (non ci saranno retrocessioni). Bardiani e antibardiani, ultras e pensionati, sozzini e mordiniani, sardi e buonaventuriani, qui serve la Grosse Koalition. Serve un patto di non belligeranza che porti il Forlì a sentirsi un tutt'uno - dentro e fuori lo spogliatoio - per questo incandescente finale di stagione: un momento così importante per la storia biancorossa potrebbe tornare fra dieci anni. Bene che vada.