martedì 31 dicembre 2013

Il pagellone del 2013


Ebbene sì, anche quest'anno è arrivato. Eccolo qua.

Tonti 6: è padre solo adottivo dei 27 gol subiti dal Forlì nel girone di andata. Tra tutti i giovani portieri battezzati in questi anni è il più pronto nel fisico e nella testa.
Casadei ng: una sola, con la Spal, senza smagliature.
Vesi 6: l’infortunio di Arrigoni lo catapulta titolare dalla seconda giornata. Ma è un ruolo che soffre per cui sbanda spesso, in una difesa che fa tutto il possibile per complicare la vita ad un giovane in cerca di occupazione stabile.
Arrigoni ng: il migliore in coppa, ottimo nelle prime tre. Poi il crac al ginocchio: sta tornando.
Fantini 5: ‘E’ pronto per la serie B’, diceva il diesse del Forlì. Nel girone di andata il Cammellu ne combina una per ogni colore dell’arcobaleno, mancando pure quelle zuccate offensive che l’avevano reso, un paio d’anni fa, uomo pregiato del mercato difensivo.
Gerolino 5: l’ex Bellaria comincia alla grande, solido come un bucaniere nel mare in tempesta. Con l’avvicinarsi dell’inverno tuttavia resta solo il buco, anzi i buchi collezionati nella stiva insieme ai lanci squinternati e al rischio di un girone di ritorno su altre isole.
Barbagli 6: un paio di stagioni fa arrivò a stagione in corsa Giorgi, mica Beckenbauer, e improvvisamente la difesa del Forlì divenne ermetica. Stavolta è toccato all’ex Alessandria, esteticamente sgradevole ma ancor più essenziale di Mengoni, raddrizzare la baracca.
Fonte ng: dimenticato in panchina, annega corpo e anima nell’oblio scordandosi addirittura di festeggiare il suo primo e unico gol con la maglia del Forlì, in quel di Bra. 
Jidayi 6: tra infortuni e squalifiche ha finito per giocare meno del necessario. Ottimo difensore, insufficiente centrocampista. Utile alla causa? Sì.
Boron 5: il 27 luglio incanta il Morgagni mettendo a soqquadro la difesa del Cesena. Anche Gresko, restando ai terzini, esordì con una splendida prova durante un Inter-Roma, durante la quale fornì pure un bell’assist a Recoba. E poi è finita come è finita.
Sampaolesi 5: sta diventando come uno di quegli studenti fuori sede che cominciano l’università con un 30 e poi vanno calando, esame dopo esame, fino a quando la famiglia non decide che è ora di cominciare a lavorare.
Bergamaschi 6: l’esonero di Bardi, che lo considerava il vice del sostituto al secondo del titolare, gli offre la chance di provarci davvero e lì davanti alla difesa non demerita, anzi, rendendo oltretutto fior di quattrini al Forlì per ogni minuto di tackle, e passaggi semmai un po’ troppo scolastici.
Evangelisti 5: il fantagol al Rimini non basta a raddrizzare un girone di andata da comprimario, non certo da numero dieci e capitano. Timido nella prima decina di giornate, utilizzato male da Rossi che chiede ai difensori di lanciare lungo tralasciando la costruzione della manovra.
Tonelli 8: chi se lo aspettava a questi livelli, a parte il suo procuratore Bergossi, alzi la mano. Sei gol, sinistro felpato, dedizione alla causa e rispetto. Un gioiello di centrocampista che per lunghi tratti del girone ha tenuto acceso il motore ad una squadra ingolfata.
Forte 5: dovesse partire nessuno lo rimpiangerebbe, ma il rischio è di non aver mai visto il centrocampista che aveva fatto innamorare i dirigenti di mezza Lega Pro. Fuori ruolo nel 3-4-3 di Bardi, infortunato e poi depresso con Rossi.
Senese 5: lascia intravede con parsimonia qualche qualità interessante. Si fa espellere scioccamente col Cuneo, percorre la fascia con adolescenziale leggerezza.
Torelli ng: giocava pochissimo con Bardi, non gioca con Rossi. Dicono sia forte. Dicono.
Bernacci 5: voto di stima perché in campo si vede praticamente mai e nello spogliatoio non fa, diciamo così, gruppo. Ma la storia del Forlì resta incollata ai suoi piedi: se il 2014 non sarà l’anno dell’Airone allora la squadra avrà poche chance di arrivare entro le prime otto posizioni.
Nappello 5: è difficile chiedere di più ad un attaccante che dopo cinque anni di professionismo non ha ancora segnato un gol. Ci saranno piuttosto dei motivi. Dribblare dribbla, la personalità c’è, ma quanto ad incisività siamo a livelli di tarassaco.
Docente 7: due gol, duecento palloni messi a terra, lavorati e scaricati ai compagni, duemila corse inseguendo lanci che in confronto quelli di Chiellini sono pennellate. Senza il suo ingaggio (tardivo) a quest’ora il Forlì sarebbe a livello Bellaria.
Melandri 6: come i gol, ancora pochini rispetto al potenziale inespresso. A 25 anni è arrivato il momento di dimostrare, con i numeri e non a speranze, che le qualità valgono più della Seconda Divisione.
Petrascu 5: lascia il Forlì dopo tre anni e mezzo da superstar. In estate aveva accettato un ruolo da comprimario che alla prova dei fatti gli è risultato psicologicamente insostenibile. Ma a Imola, in D, è tornato a segnare come ai tempi in cui, vestito come Dracula, metteva nella bara tutti i difensori.   
Bardi 5: undici punti in dieci giornate senza Bernacci e Barbagli, sette senza Arrigoni, cinque senza Docente e Melandri, con Tonelli e Nappello a mezzo servizio. Ma anche la consueta testardaggine, quell’incapacità di adattarsi alle situazioni che, come previsto, alla lunga gli è costata la panchina.

Rossi 6: finora si è limitato a costruire un muro davanti a Tonti, facile. Da gennaio proverà a insegnare qualche concetto offensivo ma non dovesse riuscirci pazienza: basterà arrivare ottavo per entrare nella storia del club. Occasioni così capitano a pochi, e di rado.  

sabato 28 dicembre 2013

Tutto ma proprio tutto il 2013

GENNAIO




Il Forlì in piena corsa playoff perde a Mantova, travolge il Milazzo e fa arrabbiare il Dg siciliano, batte in un Morgagni mugugnante la Giacomense. Petrascu nell'esultanza si leva rabbiosamente la maglia e la lancia verso la tribuna. Nel frattempo se ne va il collaboratore marketing Paolo Ghisoni, nasce il primogenito di Eva, Cangini insegue inutilmente il sì di Piccoli ma soprattutto Pedroni viene nominato ufficialmente direttore generale.

FEBBRAIO



Il 6 Cangini viene confermato Ds anche per la stagione a venire. Il derby col Rimini viene rinviato e finirà 2-0 facile per noi. Il Forlì pareggia il recupero ad Alessandria, stravince a Fano e vede rinviata la partita col Renate, che risulterà importante per la corsa playoff.

MARZO



Ginestra gioca una delle sue migliori partite in biancorosso e ferma la capolista Pro Patria a Busto Arsizio: il Forlì è a due punti dai playoff con una partita in meno. A Savona però arriva una doccia gelata, protagonista ancora Ginestra che lascia passare un gol piuttosto evitabile. Il palo colpito da Melandri devia la stagione al peggio, nel recupero il Renate passa al Morgagni 0-1. Un tiro di Evangelisti vale i tre punti col Castiglione, a Santarcangelo finisce 1-1 ma il Forlì gioca male ed è in vistoso calo di condizione.

APRILE



Il mese di apre con il Bayern Monza che domina ma non passa al Morgagni nonostante l'inferiorità numerica. Bardi sembra vicino all'addio, sulla tribuna del Morgagni i tifosi del Club Calderoni gli dedicano uno striscione. Il Forlì naufraga a Venezia e dice addio ai sogni di gloria con un mese e mezzo di anticipo. La vittoria sul Casale riapre incredibilmente i giochi perché le altre si stampano sul traguardo, ma a Bellaria succede l'incredibile e il Forlì perde per mano di Bernacci.

MAGGIO



E' finito un ciclo? Domanda azzeccatissima pre Forlì-Bassano, penultima di campionato che vincono 1-2 gli ospiti. Il Forlì perde anche contro il Valle d'Aosta. L'11 maggio però Bardi lascia capire in conf stampa che resterà anche l'anno seguente. Arriva Poli e io gioco 20 minuti con Buonocore al memorial Briganti.

GIUGNO



Il 10 capitan Sozzi annuncia l'addio al Forlì, va a giocare con gli amici a Dovadola e scrive una lettera al blog per salutare i tifosi. Se ne vanno anche Orlando e Mordini, il Ravenna ci prova con Petrascu ma lui dice no: spalmerà.

LUGLIO



Nei primi giorni del mese Roby Sabato va ad Alessandria, Torelli torna in biancorosso e Cangini blocca Nappello. Il blog rivela in anteprima mondiale che Bernacci ha detto sì: va profilandosi un attacco mostruoso. Il Mantova intanto piazza il colpo Luciano, comincia il ritiro a Rocca e il Forlì si assicura Tonelli. Poi soffia Forte al Santarcangelo: Melini si arrabbia parecchio. Il 27 Forlì-Cesena finisce 0-3 ma Boron incanta il Morgagni.

AGOSTO



Il mese più caldo dell'anno comincia con l'ufficializzazione del girone: duro. Montalti lascia il settore giovanile con questa lettera, nasce il Pardo d'Oro ed escono i calendari. Il problema alla schiena di Bernacci come a diventare preoccupante, Evangelisti viene nominato capitano, il Forlì batte 2-1 la Reggiana in coppa con un super Arrigoni, nell'amichevole col Vicenza (0-3) appare Jidayi, appena tesserato. Alla fine del mese il San Marino offre Poletti al Forlì, salvo poi ripensarci. Intanto sfuma la coppa: una formazione imbottita di riserve perde 3-1 a Rimini (gol di D'Angelo).

SETTEMBRE



Il campionato comincia con una vittoria in rimonta a Santarcangelo, pochi giorni dopo c'è il Sozzi Day al Morgagni. Il 5 settembre mi ripropongo pubblicamente di non criticare più almeno per quest'anno, sul blog: non durerà. Il 6 Kalle entra ufficialmente sul blog, in veste di commentatore super partes. Il Forlì perde in casa col Renate e vince a Sassari, il Gaddo accetta di fare da speaker al Morgagni, Melandri in allenamento si infortuna alla spalla, il Forlì pareggia 2-2 in casa col Mantova, Tonelli si mette in luce e qualche giorno dopo Cangini annuncia l'ingaggio di Docente. La sconfitta di Bassano apre parecchie crepe: siamo già sul ciglio del burrone.

OTTOBRE



Anche Paolo Spada lascia il Forlì. Il 6 la Vecomp Verona passa 2-0 al Morgagni e apre una crepa enorme sulla panchina di Bardi, che ha la sfortuna di venire recuperato nei minuti finali a Castiglione, dove fa il suo esordio in biancorosso Bernacci. I gol di Docente e Gerolino stendono il Cuneo ma è solo un'illusione perché poi il Forlì cade ad Alessandria sul campo dell'ingrato Spighi.

NOVEMBRE



Sabato 2 un gruppo di tifosi va al Federale a sostenere la squadra prima della sfida al Real Vicenza: non basta perché i veneti passano 1-2: in sala stampa Bardi capisce che è finita e annuncia che Petrascu è vicino all'accordo con un altro club. La sera del 4 Bardi viene ufficialmente esonerato: lo annuncia il sito TuttoLegaPro e non si capisce chi abbia fatto la soffiata: resterà un mistero. Il 5 la squadra si allena con Vanigli, il 6 viene nominato a sorpresa Roberto Rossi, che brucia in volata i favoriti Cuttone e Buglio. L'esordio del nuovo mister è una terrificante imbarcata a Bellaria, poi arrivano un pareggio con la Spal, Barbagli e la sconclusionata vittoria a Bra. Il 28 ancora in anteprima mondiale il blog vi racconta che il Forlì è sulle tracce di Pestrin.

DICEMBRE



L'ultimo mese dell'anno comincia come meglio non si può, battendo il Rimini grazie ad un fantagol di Eva e poi con cuore e cazzimma. A Monza arriva la solita bastonata, cui seguono però la vittoria sul Porto Tolle e il buon pari di Pergocrema. Finalmente il Forlì subisce meno gol e si riporta a -2 dalla zona salvezza, ma il prezzo da pagare è alto: qualità di gioco ai minimi storici. Il 17 scoppia il secondo filone dell'inchiesta sul calcioscommesse e c'è in mezzo anche il Forlì per le trasferte di Venezia e Bellaria.

Un Natale da Leo



Il primo acquisto di gennaio è Leonardo Arrigoni. Il difensore, colonna portante del reparto, si è allenato oggi insieme ai compagni e continua il recupero (più veloce del previsto) dall'infortunio al ginocchio del 15 settembre. Riaverlo in campo presto equivarrebbe ad un acquisto deluxe, ma non facciamoci troppe illusioni perché col legamento crociato non si scherza.

Sempre nel pomeriggio si sono riuniti al primo piano dello stadio i soci del consiglio direttivo. Di cosa avranno parlato?

venerdì 27 dicembre 2013

Salvezza da incubo



La riforma della Lega Pro è un obbrobrio contro il quale è inutile scagliarsi. Gli addetti ai lavori lavorano cercando di tamponare le emorragie provocate dalla microscopica lungimiranza di Macalli & C. Prediamo il Forlì. A gennaio (il mercato parte ufficialmente il 3) la società guidata da Romano Conficconi interverrà sul mercato. Spenderà fior di quattrini per mettere in campo nel girone di ritorno un undici ultra competitivo, che riesca nell’impresa di salvarsi. Troppo importante restare nel calcio professionistico, per questo tutte o quasi le società di Seconda metteranno pesantemente mano al portafogli estraendo anche quello che non hanno pur di mettere in condizione gli allenatori di vincere più partite possibili. All’orizzonte infatti ci sono solo due scenari possibili: retrocessione in D (quindi zero contributi federali, dirigenza da sfoltire, riorganizzazione societaria, difficoltà altissime di ritorno nei prof) oppure permanenza in Lega Pro col salto in lungo nella terza serie nazionale. Nelle 100 elette del calcio italiano.


Già il problema è che anche il secondo scenario – la salvezza e quindi la promozione – porterà con sé difficoltà più che enormi. Le prime otto, dissanguate dalla stagione in corso enormemente dispendiosa, dovranno vedersela  il prossimo anno con società che hanno affrontato quest’anno una Prima Divisione senza retrocessioni. Quindi hanno risparmiato tantissimo sugli ingaggi ricevendo tantissimo per l’impiego dei giovani calciatori. Sarà, quindi, un confronto già in partenza spaventosamente impari (senza pensare a quelle che saranno ripescate a fine luglio). 

Non vorrei essere nei panni di chi retrocede, ma anche chi si salverà dovrà affrontare, la prossima estate, problemi mai esistiti nella storia del calcio italiano. 

lunedì 23 dicembre 2013

Pallone d'Oro 2013



Siamo in dirittura d'arrivo con i voti degli undici giurati. Ne mancano due poi, direi il 1° di gennaio, annunceremo il Pallone d'Oro del Forlì 2013, seconda edizione dopo il primo vinto da Sebastian Petrascu l'anno scorso.

A differenza di dodici mesi fa la scelta si è rivelata più difficile, i calciatori votati sono aumentati e c'è un certo equilibrio. Al momento hanno ricevuto almeno un voto Arrigoni, Boron, Evangelisti, Melandri, Mordini, Sozzi e Tonelli.

La vittoria però sembra essere ormai una volata a tre fra Melandri, Sozzi e Tonelli. La consegna del Pallone d'Oro sarà domenica 5 gennaio prima di Forlì-Santarcangelo.

domenica 22 dicembre 2013

-2: freddo ma non freddissimo


Come previsto Pergolettese e Forlì non si sono fatte male. Zero a zero, bene così ma un pochino di rimpianto c'è: vista la consistenza dell'avversario, a inizio ripresa Rossi aveva messo dentro il tridente pesante con Bernacci-Docente-Melandri. Illusione durata poco perché al 70' Nappello, entrato da un minuto, si è fatto espellere per fallo di reazione. Non ho ancora visto le immagini e non so cosa abbiano detto a fine partita i protagonisti, speriamo abbia sbagliato l'arbitro perché una roba del genere non è accettabile in un momento così delicato di un campionato così difficile.

Le buone notizie: terza senza subire gol nelle ultime quattro, la cura funziona. Il tridente è possibile. La zona salvezza anzi promozione si avvicina a due punti, e visto com'era a un certo punto chiudere l'andata con questo distacco è un mezzo trionfo. Ora i rinforzi. E poi tre passaggi di fila.

Pergolettese-Forlì



Tonti, Senese, Vesi, Fantini, Barbagli, Boron, Forte, Eva, Bergamaschi, Docente, Micio. Allenatore Rossi, Tonelli out a pochi minuti dal match, Airone nel secondo tempo. Vamos.

sabato 21 dicembre 2013

La Pergolettese fa i regali di Natale


I calciatori della Pergolettese, avversaria del Forlì domani nell'ultima giornata di andata e del 2013, hanno girato un video con gli auguri di Natale ai tifosi. Speriamo domani siano in vena di regali. Anche la FulgorLibertas ha fatto una cena di Natale invitando parecchia gente, il Forlì invece ha brindato solo con soci, dirigenti, squadra e collaboratori. Profilo ultra basso, l'intenzione (giusta) è di risparmiare sulle cazzate per tenere ogni singolo euro: il mercato di gennaio richiederà grandi sacrifici e i soci sembrano ben intenzionati ad aprire il portafogli. Ma non è oggi il momento per parlare di mercato.

Indisponibile Jidayi, non ho seguito molto la squadra in questa settimana. Credo che a Pergocrema Rossi continuerà sul solco tracciato in queste ultime partite: difesa spinta e contropiede. Non so chi giocherà davanti, l'Airone ormai sta bene ma è possibile che Rossi lo tenga ancora in panchina in vista di un 2014 nel quale servirà nelle migliori condizioni possibili.

Detto tra noi, domani basta non perdere. Poi volatona fino a maggio.

mercoledì 18 dicembre 2013

C'è Kalle per te - Marco sei Unico?



Mazzarrissimo Kalle,
come stai? Immagino bene dopo l'ultimo trionfo nerazzurro in Turchia. Peccato abbiate mobbizzato Sneijder negli ultimi mesi a Milano, altrimenti avreste potuto festeggiare di più e meglio, senza dare l'impressione che fosse solo godimento per le disgrazie altrui. A proposito di disgrazie, tenderei a sorvolare sul calcioscommesse: per quel che ne so il Forlì è molto, molto ai margini di una vicenda terrificante. Non parliamone ti prego. Parliamo di calcio giocato invece. Con questa missiva sono a chiederti giustappunto quale sarà l'evoluzione tattica, secondo te, del Forlì nei prossimi mesi. Pedroni sostiene che il calcio espresso ultimamente sia niente affatto brutto, a me è sembrato orrendo. Possibile che la chiave di volta nella manovra biancorossa, mercato a parte, sarà Bernacci? Io punto ancora tutte le fiches sul'Airone, e tu? E' plausibile secondo te vedere lui, il Micio e Docente tutti insieme, presto?
Ringraziandoti per lo stimolante contributo che dai a questo spazio biancorosso,
devoti saluti


Ciao a tutti,
Sono d'accordo con te, una volta tanto, allo stato attuale credo anch'io che l'asso di briscola per noi sia rappresentato da Marco Bernacci. Ho più volte avuto occasione di tesserne le lodi e nei pochi minuti in cui ho avuto modo di vederlo all'opera ne sono ancora più sicuro. E' l'uomo della differenza.
Con lui possiamo variare il nostro gioco rendendolo più fluido, maturo, di qualità. Le doti atletiche e tecniche oltre che di esperienza di questo giocatore ci permetteranno di acquisire più velocità nelle giocate offensive recuperando almeno uno o due tempi di gioco.
Mi spiego: Marco possiede la capacità di mettere giù il pallone al primo tocco massimo al secondo nonostante la marcatura dell'avversario, questo a mio modo di vedere consentirà agli altri giocatori, siano essi attaccanti,centrocampisti o laterali di buttarsi nello spazio con i tempi giusti e non limitarsi esclusivamente a concedere all'attaccante in questione l'appoggio all'indietro perchè, spesso, grazie al controllo di cui parlavo sopra sarà in grado lui stesso di servirli direttamente.
Butta via...!!!Senza parlare delle sue doti in area di rigore!
Per quanto concerne la scelta del Mister nello schierare le tre punte penso dovremo aspettare il mercato di gennaio che, credo, cambierà abbastanza le carte in tavola. Allo stato attuale, supponendo la stessa rosa di giocatori, l'evoluzione naturale penso debba essere di arrivare a schierare più giocatori di qualità possibili insieme. La qualità senza dubbio ce l'hai davanti di conseguenza dovrebbe essere questo il traguardo.
Dubito che il Forlì giocando come domenica possa pensare di vincere molte partite, ma ad oggi si fa di necessità virtù.
Intanto per passare un Natale sereno credo si molto molto importante non perdere domenica prossima.
Restiamo uniti ragazzi, soprattutto noi tifosi perchè abbiamo una squadra giovane che può risentire del clima del Morgagni .. continuo a ripeterlo è troppo importante!
Colgo l'occasione per augurare a tutti  delle SERENE Festività a noi ed alle nostre famiglie... nella speranza che il 2014 ci possa vedere premiati di un'attesa che dura da ormai troppo tempo.
Forza Forli'!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Kalle

In effetti Riccardo gli ultimi giorni mi hanno regalato diverse gioie.... dalla riscoperta di Sneijder(era da tre anni che non faceva una giocata cosi GIUSTA),alla conferma dell'associazione a delinquere facente capo a colui che rappresentava la juventus in ogni sede.
At salut

martedì 17 dicembre 2013

Il Forlì è nella bufera del calcioscommesse


Ci sono due partite giocate (e perse) lo scorso anno dai biancorossi tra le 53 di serie B e Lega Pro finite nel mirino della Procura di Cremona, che sta indagando sul secondo filone del calcio scommesse. Avrete saputo che la notte scorsa sono state perquisite le abitazioni di Gattuso e Brocchi, indagati. Ma ci sono già quattro arresti dei quali due direttamente coinvolti nella questione Forlì. Si tratta di Salvatore Spadaro e Cosimo Rinci, il primo presunto intermediario tra giocatori e mondo delle scommesse clandestine, il secondo ex dirigente del Riccione calcio.

Bene, cioè malissimo: secondo l'ordine di custodia cautelare in una telefonata del 13 aprile (ore 10.29) Rinci fornisce a Spadaro sette risultati sui quali scommettere sicuro. Tra questi c'è anche Venezia-Forlì, che Rinci assicura finirà con la vittoria dei lagunari come in effetti avviene il giorno seguente, tre a zero nonostante un gran primo tempo dei romagnoli. Dei sette risultati 'garantiti' da Rinci cinque saranno poi corretti, due (Fano-Savona 2 finisce invece 2-1, Palermo-Bologna 1 finisce invece 1-1) sbagliati.

Nella seconda telefonata del 28 aprile ancora Rinci fornisce altri otto risultati tra cui il pareggio nel derby tra Bellaria e Forlì. La partita finisce invece 2-1 per il Bellaria, che festeggia la salvezza. Fu una gara particolare: prima dell'inizio i dirigenti biancazzuri trovarono i pali di una delle due porte letteralmente segati. Un avvertimento? Chissà. Di sicuro il Forlì giocò male e perse, anche per un grossolano errore di Ginestra che regalò il gol del vantaggio agli avversari. Pareggiò Buonaventura, la chiuse Bernacci dal dischetto. Altre cose che ricordo, a memoria: Bardi uscì mostrando il dito medio alla tribuna del 'Nanni', non riuscii a fotografarlo per una frazione di secondo. I giocatori delle due squadre non se le mandarono a dire: quelli del Bellaria, che dovevano salvarsi, speravano in un trattamento di favore dal Forlì, che invece se la giocò, male ma se la giocò.

Impressioni personali: non credo che qualche giocatore del Forlì si possa essere venduto la partita di Venezia. Era nel complesso un gruppo sano. Anche perché chiunque in quel periodo avrebbe pronosticato la vittoria di Godeas e compagni, il Forlì era alle corde, stremato e svuotato, il Venezia invece volava. A Bellaria Rinci suggerì il pareggio, risultato difficile da mettere in cassaforte se non hai molti giocatori di entrambe le squadre dalla tua. Oltretutto il pari, che non serviva a nessuna delle due, non si realizzò. A naso mi sembra uno che millantava. Magari non sempre, ma in questi due casi sì. A naso. Poi non si sa mai e per questo aspettiamo la Procura.

Che palle però queste storie. Il mondo del calcio è ancora marcissimo. Oggi mi sono letto quasi tutte le 213 pagine dell'ordinanza di custodia cautelare per i quattro arrestati. E' una roba vomitevole per chi si appassiona, ancora, a veder rotolare il pallone.

Umberto II



Forlì vicinissimo a Semeraro: l'esterno destro classe 1992 arriverebbe in prestito dal Gubbio fino a giugno. Domenica Umberto, protagonista nella vittoria del campionato di serie D, era al Morgagni per Forlì-Porto Tolle e ha parlato col Dg Pedroni: per chiudere la pratica manca solo l'accordo economico tra biancorossi, Gubbio e giocatore.

Nelle stesse ore, domenica, il diesse del Forlì Cangini era ad Ascoli dove i padroni di casa non sono andati oltre lo zero a zero proprio col Gubbio. Cangini ha voluto vedere dal vivo le condizioni fisiche di Manolo Pestrin. La situazione catastrofica dell'Ascoli (oggi il fallimento?) rischia di immettere sul mercato due dozzine di giocatori ottimi per la Seconda Divisione. Forlì alla finestra.

domenica 15 dicembre 2013

Brutti ma Tonelli



Al Forlì è bastato un sinistro dell'ex Venezia, innescato da Evangelisti, per avere la meglio sul modesto Delta Porto Tolle. Bravo Tonti, ottima difesa e poi zero, solo lanci lunghi sui quali Docente si è sbattuto un po' meno del solito.

La seconda vittoria casalinga per 1-0, dopo il Rimini, conferma che la strada intrapresa da Rossi è questa: difesa e contropiede. Per ora basta, nel girone di ritorno sarà difficile. Ma questo lo sanno anche mister e società: il primo proverà a ridare un gioco al Forlì, i secondi hanno un paio di colpi di mercato in canna.

A difesa del Porto



Alle 14.30 Forlì-Porto Tolle. Non so ancora la formazione titolare, di sicuro sarà importante cominciare a raddrizzare la media di reti al passivo. Il ritorno del Cammellu con Vesi e Barbagli dovrebbe aiutare. Tra parentesi Vesi in mezzo è un altro giocatore, non sarebbe il caso di invertire lui e Fantini? E' un'idea.

Aspettando il fischio d'inizio ho dato un'occhiata alle cifre dell'ottavo posto nelle scorse stagioni:

2012-'13 Castiglione 29 gol subiti (media 0.8)
2011-'12 Santarcangelo 42 gol (1.1)
2010-'11 Poggibonsi 40 gol (1.3)
2009-'10 Sangiustese 43 gol (1.2)

Al momento il Forlì ha presi 27 gol in 15 gare, media 1.8. Così non si arriva neanche ai playout: nello stesso quadriennio la squadra dodicesima che ha preso più gol è stata il Crociati Noceto nella stagione 2010-'11, 48 gol incassati e media 1.6.


sabato 14 dicembre 2013

Cosa è successo questa settimana



Hanno parlato Docente (domanda che non ho potuto fargli: resta a gennaio anche se arriva un'offertona da sopra?) e poi Rossi, stamattina: assenti domani col Porto Tolle Jidayi e Berga oltre ad Arrigoni, e anche Senese mi dicono non stia benissimo.

Altre cose: il Forlì ha messo palesemente sul mercato Adolfo Gerolino, che aveva cominciato benissimo la stagione e poi si è perso, sbagliando molto sia in marcatura che in costruzione, ed è finito in panchina. Domani però potrebbe tornare titolare.

Semeraro, che invece tornerebbe di corsa al Morgagni, andrà al Santarcangelo e ce lo troveremo da avversario alla prima di ritorno il 5 gennaio, in quel Morgagni che continua a bazzicare per affetto appena può.

Il papà di Emiliano, Claudio Salvetti, ha ufficialmente chiuso il suo rapporto con la società biancorossa di cui è stato socio e partecipante attivo fin dalla rifondazione. Divergenze di vedute piuttosto significative nate in estate: nei giorni scorsi l'addio di Claudio, interista lucido e provocatorio, è stato messo nero su bianco anche dal notaio, ma non è ancora chiaro chi (Brunelli?) acquisirà le sue quote.

Domani alle 14.30 c'è Forlì-Porto Tolle, penultima di andata e ultimissima al Morgagni per il 2013. Anno grigino.

domenica 8 dicembre 2013

TRIanteo



Esattamente come un anno fa, al Brianteo il Forlì ne prende tre dando scarsissima prova di sè. Dato un occhio ai filmati (non si vede l'espulsione di Berga) la squadra di Rossi ha fatto davvero poco, soprattutto in un secondo tempo nel quale i padroni di casa hanno trovato sconfinate praterie in cui sfogare la corsa dei velocisti. Zero occasioni davanti, molta rabbia dell'incolpevole Tonti. Sembrava di rivedere la partita dell'anno scorso, con l'aggravante che allora c'era Gasbarroni.

La classifica piange, i punti dall'ottavo posto sono tornati a crescere (3) e i gol subiti (27) continuano ad essere troppi per sperare nella salvezza.

La questione più preoccupante è che le cose non sono cambiate di una virgola dopo l'esonero di Bardi:
11 punti in 10 partite col mister di San Piero in Bagno (media 1,1)
7 in 5 partite con Rossi (media 1,4, ma senza il Bra che perde praticamente con tutti siamo a media 1)

17 gol presi in 10 partite con Bardi (1,7)
10 in 5 con Rossi (2)

Quindi? Non lo so, o è un problema di giocatori oppure neppure Rossi è l'allenatore giusto per cambiare faccia a questa infernale stagione. Non credo che la società pensi a un terzo allenatore, ergo a gennaio ci saranno sostanziali oppure numerosi interventi di mercato.

Nel frattempo vi saluto fino a sabato. Teniamo botta, per fortuna è ancora lunga.



sabato 7 dicembre 2013

Il Forlì è senza quattro titolari



Credo che Rossi terrà immutata la difesa, e ci mancherebbe altro. Così pure il centrocampo, l'unico cambio riguarda lo squalificato Docente che sarà sostituito da uno tra Nappello e Bernacci. Favorito Nappello ma Bernacci è Bernacci quindi molto dipende da lui. Il mister ieri in conf stampa ha detto che la partita la farà il Monza, la squadra più forte del girone (non convocato Gasbarroni, c'è Sinigaglia, assenti per squalifica Franchino e Valagussa). E che le tre punte per ora non sono sopportabili ma restano "un punto di arrivo".

Segnalo che Arrigoni, Fantini, Forte e Docente sono quattro titolari, dunque a Monza il Forlì si presenterà senza il 40% dei titolari contando i giocatori di movimento.

Non è un alibi ma non è neanche poco.

venerdì 6 dicembre 2013

Manolo, quatti quatti


Prosegue sottobanco l'avvicinamento tra Manolo Pestrin e il Forlì. La proprietà dell'Ascoli ha inserito, nell'ordine del giorno della prossima assemblea dei soci (15 dic), la seguente voce: "Ricapitalizzazione o liquidazione del club". Non avendo ricapitalizzato finora lasciando giocatori e staff tecnico a becco asciutto, non si capisce perché i proprietari dello storico club marchigiano dovrebbero farlo ora. Quindi liquideranno a meno che non ci sia dietro un petroliere russo, ma la botta di culo capitata al Venezia non è roba frequente.

Manolo aspetta. Per il momento tergiversa - anche la Spal ha fiutato l'affare - ma la destinazione Forlì è gradita eccome. La richiesta economica non esorbitante. La cifra tecnica del giocatore rappresentata dal fatto che, quando ho chiamato la redazione di Ascoli per informarli della trattativa e avere notizie sulla situazione societaria, per poco il collega non si metteva a piangere. 'No, Manolo no' ha implorato. Sì, Manolo sì.


mercoledì 4 dicembre 2013

Numero nove, Docente, squalificato



Il titolo va letto come all'ippodromo, perché azzoppato dal giudice sportivo un cavallo di razza, Docente, il Forlì ha un purosangue come alternativa. A Monza credo proprio che toccherà a Bernacci esordire dal primo minuto, a meno che Rossi non cambi strategia di gioco (ma il contropiede resta al momento l'ideale) oppure non si affidi nel primo tempo alla coppia tascabile Nappello-Melandri. Loro hanno due squalificati e un paio di infortunati, nel Forlì ancora a piedi Fantini per la seconda e ultima gg di squalifica. Al centro della difesa resta confermato dunque Vesi, che oggi ha parlato in conf stampa ammettendo che lì, in mezzo, si trova meglio.

Mille euro di multa per i palloni sgonfi. E per fortuna non si sono accorti che anche i bambini delle scuole forlivesi, come quelli in curva a Torino, urlavano 'Ooohhhh... merda!' ad ogni rinvio di Scotti. Anche mia moglie le poche volte che viene allo stadio si diverte solo a urlare 'Ooohhhh... merda!' al portiere avversario.

martedì 3 dicembre 2013

Pallone d'Oro 2013, si parte



Quest'anno sarà più difficile assegnare il Pallone d'Oro, stravinto da Petrascu dodici mesi fa. Perché il finale della scorsa stagione è stato, diciamo così, in calando. E l'inizio di questa non ha regalato giocate di chissà quale levatura o, tolto il derby, gioie immense. In ogni caso c'è qualche cambiamento tra i votanti: out Benito Campana (è ora di farlo tornare allo stadio, io ogni tanto ci provo datemi una mano) e Luca Bertaccini, che al Morgagni si è visto suo malgrado troppo poco, dentro nientepopodimeno che Kalle in qualità di commentatore del blog. Quindi i votanti sono:

Claudio Bulgarelli, Mattia Sansavini e il sottoscritto sul fronte Carlino;
Gavino Cau, Riccardo Rinieri e Matteo Dall'Agata per il Corriere;
Niccolò Strocchi ed Enrico Grilli dalla Voce;
poi Pardo, Dall'Oro e ultimo ma primo per importanza la new entry Calderoni.

Ciascuno ha diritto a tre voti: il primo votato si aggiudica tre punti, il secondo due e il terzo uno. Totale 66 punti validi: il giocatore che se ne aggiudica di più riceverà nella prima partita di gennaio al Morgagni, il 5 contro il Santarcangelo, il Pallone d'Oro 2013.

Ovviamente scatenatevi con i suggerimenti: io ho la mia mezza idea ma sono tutt'altro che convinto.

lunedì 2 dicembre 2013

C'è Kalle per te - Capitan Futuro



Certo, carissimo, è una vera iattura che le due partite cui ha assistito con ingenua e indonesiana gioia il tuo Erik non siano state proprio una festa: 0-3 col Chiasso e 1-1 casalingo in front of Samp. Non fosse che siamo tutti affezionati al Biscione direi che il nuovo pres porta una discreta sfiga, ma non lo dico. Non mi permetterei mai. Mi permetto invece di chiederti un parere non soltanto tecnico sul Berga, uomo in più nel derby e avviato, secondo me, a diventare il prossimo capitano del Forlì. A 20 anni il centrocampista di Santa Sofia ha già quattro stagioni in prima squadra alle spalle, è legatissimo alla maglia, amato da tutto l'ambiente e sta costruendosi una scorza preziosissima di pelo sullo stomaco. Contro il Rimini Luca è stato il migliore in campo. Che ne dici? Abbiamo trovato l'erede?
Ringraziandoti con la consueta deferenza, un saluto basco.

Ciao a tutti,
Grande vittoria nel derby!!! Questo è un risultato che non ha prezzo in quanto ottenuto contro un avversario importante, in un momento delicato ma soprattutto in maniera meritata.
Tre punti che portano classifica, morale ed autostima.
Non so se è stato il migliore in campo il Berga certamente ha disputato un partitone al pari di altri suoi compagni. A me sono piaciuti molto anche Barbagli, Vesi e Senese. Si è rivisto un grande capitano, ma non avevo dubbi... chi sa giocare non disimpara.
Credo che il nuovo assetto tattico imposto dal mister sia, almeno per il momento, molto azzeccato, squadra raccolta che rischia poco lasciando meno campo dietro le spalle, ripartenze veloci con davanti giocatori di lusso per la categoria. Da tempo sostengo che l'attacco del Forlì non ha niente da invidiare a nessuno. Melandri un giocatore ritrovato ed in condizioni psico-fisiche ideali lo si vede con che autostima e continuità punta l'uomo nell'uno contro uno, Docente mi fa impazzire, giocatore strepitoso per questo campionato.Quando rientrerà Bernacci e se le condizioni rimarranno tali credo che il mister li dovrà provare tutti assieme.
Luca Bergamaschi sopra le righe concordo. Non lo conosco benissimo caratterialmente in quanto è salito in prima squadra quando io non c'ero praticamente più. Certamente un ragazzo d'oro da quello che mi dicono anche i suoi compagni, sempre positivo, che sa stare al suo posto, serio ed educato. Ed il posto, in campo stavolta, lo ha trovato di sicuro. Ciò che mi è balzato subito agli occhi, al di là degli aspetti tecnici, è la sfrontatezza con cui interpreta il ruolo, non ha paura di nessuno tira dritto come un treno, in silenzio fa il suo gioco con continuità nei 90 minuti.
Insomma, al contrario di tanti giocatori, sembra non subire la pressione che comunque il Morgagni può mettere addosso ad un ragazzo. Fa il suo gioco e va.
Tipico dei giocatori di personalità, anche se, e lo dico per lui, dovrà dimostrarla nell'arco di tutta l'annata e dare continuità nei campionati a seguire. Ad un giovane, per giunta bravo, anche il pubblico concede qualcosa in più.
Ma quest'anno sei giovane, l'anno prossimo meno,quello successivo devi rimanere sempre ai tuoi livelli con aspettative maggiori.
Luca queste cose le sa, lo si capisce da come parla. Speriamo lo tengano presente anche le persone vicino a lui. Attenzione stiamo parlando di un ragazzo che per primi noi dobbiamo tutelare, consapevoli che sta esplodendo ora ma pur sempre un ragazzo che tutto dovrà ancora vivere in campo.

Ovviamente no so se potrà diventare il capitano del futuro. O se lo vorrà. 
Ogni anno, per tanti anni, ebbi la possibilità di andare a giocare altrove. Feci le mie scelte e non me ne sono mai pentito.

Ecco questa è l'unica cosa che posso consigliargli... Luca fai sempre le cose che ti senti, ascolta tutti... soprattutto il tuo cuore e... decidi da solo.
Ma soprattutto, per favore, gioca così.

Carica Forlì!!
kalle



La vera impresa della domenica


Non è quella del Forlì contro il Rimini, e neppure l'altro derby, nel basket, vinto all'ultimo secondo da Forlì a Imola grazie ad una tripla in corsa di Saccaggi. Tutta fuffa.

La partita della domenica, addirittura epica per il Corriere (un abbraccio al titolista), è stata quella vinta dal Ravenna sull'inviolabile campo del Misano.

domenica 1 dicembre 2013

Cosa ha detto il derby



Ho i miei dubbi sulla possibilità che Rossi cambi in fretta il 5-3-2. Dirò di più: Vesi in mezzo è un signore, Jidayi centrodestra ha sempre fatto benissimo, Barbagli garantisce tranquillità. Oggi sono andati bene anche i terzini ma è lì sulle fasce, secondo me, che il Forlì potrebbe rinforzarsi a gennaio.

A centrocampo Berga è definitivamente titolare: oggi è stato mostruoso, io in pagella gli ho dato 8. Tonelli non stava bene (influenza), ha fatto il minimo indispensabile. Sono molto felice per Eva, gli auguro che questo gol faccia girare la sua stagione. In quel ruolo, se riesce ad interpretarlo bene, può essere pesantissimo avendo libertà di inserimento. Con tutto il rispetto, se Tonelli segna così tanto Eva può fare lo stesso e anche di più.

In attacco il Micio e Docente spaccano. Oggi non hanno segnato ma il Rimini li ha sofferti tantissimo. Non so, onestamente, come farà Rossi ad inserire Bernacci che pure, nonostante gli screzi con un arbitro che l'ha preso subito di mira, ha dimostrato una volta di più quanto può essere 'pesante'.

La classifica si è accorciata moltissimo: da 5 a 2 i punti di distacco dall'ottavo posto. Per salvarsi direttamente il Forlì (18) dovrà scavalcare quattro squadre. A oggi direi Pergolettese (20), Renate (20), Vecomp (21) e Spal (21). E domenica prossima c'è il Monza, gran bell'esame e gara perfetta per questo Forlì da contropiede.

FantaEva


Ops, questa non si prende.
Ha giocato la squadra che aveva in mente Sozzi: prima partita senza subire gol, ovvio che il destino volesse attendere il derby con gli amici riminesi, giunti in tanti per sfogarsi su Docente. Emilio è uscito arrabbiato ma senza sbraitare, con uno stile pazzesco.
Berga dilagante, Jidayi super, alla fine è entrato anche Bernacci.
E il Rimini? Non pervenuto.

Cuore e Cazzimma



Cari ragazzi, ex compagni e tifosi, sto andando a mangiare con la squadra prima del derby Dovadola-San Leonardo, e continuo a pensare all'altro derby, il mio, il nostro, quello con il Rimini, che dire non ci sono e servono parole ma solo fatti!! 
Volevo dare a tutti un in bocca al lupo consigliando la formazione al mister Rossi, eccola! 
1 Concentrazione, 2 corsa, 3 esperienza, 4 carogna, 5 vivacità, 6 brio, 7 cazzimma, 8 cuore, 9 estrosità, 10 ignoranza, 11 personalità!!!! 

A disposizione cuore amore fede ed ignoranza pura!! 
Come on boys!!! 
Regalatemi questa vittoria !! 
Il vostro ex Cap
Marco 

(nella foto il salvataggio sulla linea di Sozzi negli ultimi minuti di Rimini-Forlì 0-0, stagione scorsa)

sabato 30 novembre 2013

La vigilia



Oggi parlano i due allenatori: Osio alle 12.15, Rossi alle 13. E' stato operato Baldazzi che resterà fermo tre mesi per la frattura della tibia, non era una bufala l'aggancio di mercato a Pestrin. Ieri sono arrivate conferme, il contatto con Manolo c'è stato e prossimamente verrà approfondito. Sarebbe, ripeto, un gran colpo.

Ma oggi è solo la vigilia del derby. C'è solo il Rimini, strabattuto l'anno scorso al Morgagni ma inaspettatamente avanti di 9 punti ora. Può essere la svolta della stagione? Certo che si. Come ci arriva il Forlì? Direi bene, con la fame giusta e i giocatori giusti: in attacco Docente-Melandri sono fuori categoria, così come ovviamente Bernacci pronto a spaccare la partita nel secondo tempo. Le armi offensive abbondano, semmai è la difesa che sarà messa alla prova. Oggi capiremo chi gioca ma Vesi centrale è meglio che sul centrodestra.

Prevendita oggi, qui tutti gli orari. Se riuscite fate un salto per evitare di perdervi il gol del Micio, top player della settimana in Lega Pro, all'ottavo minuto.

giovedì 28 novembre 2013

Bomba a Mano(lo)



Radiomercato, diciamo così, mi dà una trattativa avviata tra il Forlì e il centrocampista dell'Ascoli Manolo Pestrin. Sì, lui, l'ex idolo del Manuzzi che ora, a 35 anni, guida da leader assoluto la formazione marchigiana in Prima Divisione. Non c'è bisogno di opinioni: sarebbe un colpo pesantissimo a gennaio, uno capace di cambiare volto alla squadra fin dalla prima partita.

Controindicazioni: costa tanto, tantissimo. Ma ci sono anche aspetti che potrebbero favorire - se ha fondamenta solide - la clamorosa operazione. Intanto Pestrin ha casa e fidanzata a Cesena, ergo trasferirsi dietro casa non sarebbe una cattiva opzione. E poi la situazione societaria dell'Ascoli, brutta ma brutta brutta. I bianconeri sono a rischio di saltare, gli stipendi di metà dicembre potrebbero mandare definitivamente tutto all'aria.

A fare da regista dell'operazione sarebbe poi, sempre secondo le fonti di cui sopra, Daniele Arrigoni: l'ex allenatore del Cesena ora è vicinissimo al Forlì, in cui come sapete gioca il figlio Leo, e fece debuttare Pestrin in B a Palermo nel 2003. I due sono legati, come ora Arrigoni è legato al Forlì. Si può fare? Probabilmente si. Si farà? Non lo so. Oggi non ho avuto grosse conferme, il giocatore ha detto di non saperne nulla il ché non mi stupisce essendo sotto contratto con l'Ascoli.

Sperem. Intanto oggi si è rotto la tibia in allenamento l'attaccante del Rimini Baldazzi, un titolarissimo.

mercoledì 27 novembre 2013

Il Forlì con Barbagli


Oggi dopo pranzo il Forlì ha presentato Mirko Barbagli, difensore mancino classe 1982. Ha detto di essere pronto per il Rimini e che ha trovato una squadra con molta voglia di lavorare.

Possiamo già ipotizzare la formazione per il derby (prevendite aperte alla Caffetteria di via Ravegnana e al Chiosco) con Tonti in porta, Jidayi Vesi e Barbagli in mezzo, Senese (o Sampa) e Boron esterni, Berga Tonelli ed Eva a centrocampo, il Micio e Docente davanti.

Stamattina sul sintetico c'era anche Marco Djuric, fratello dell'attaccante del Trapani Milan. E' un centrocampista corazzato del 1992 reduce tuttavia da un grosso infortunio al ginocchio. Non è lui il giocatore che cambierà faccia al Forlì.

A proposito, prima della conf stampa di Barbagli il Dg Pedroni ha consigliato ai giornalisti di non parlare più di mercato fino a gennaio. Seeee :-)

Romiti vs Rimini


Domenica 40 bambini e altrettanti adulti saranno ospiti del Forlì per il derby col Rimini. Sono i ragazzi che qualche settimana fa hanno chiacchierato con Calderoni di pallone e fair play. Qui sotto potete leggere due dei temi che hanno scritto, a lato metto i loro disegni.

Questa mattina in palestra noi alunni della “Squadrani” che abbiamo aderito al progetto i educazione allo sport e al fair play abbiamo incontrato il capitano della squadra del Forlì calcio Alberto calderoni.
Era accompagnato da Giovanni il suo allenatore di quando era bambino e da un professore di ed. fisica, Marco. Ad Alberto sono state poste varie domande a cui ha risposto cercando di farci capire che lo sport in generale, non solo il calcio, deve essere sempre praticato con entusiasmo e con lealtà: tutti giocano per vincere ma bisogna saper accettare anche le sconfitte proprio come capita nella vita, la maestra lo dice sempre…questo Alberto lo insegna anche alla sua bambina di 8 anni.
Gli adulti che fanno a volte si comportano in modo non corretto e questo non va bene, perché i bambini li osservano e li “fotocopiano” e poi li imiteranno una volta diventati grandi. Ci sono piaciuti tutti i filmati che ci hanno mostrato, due in particolare: nel primo due squadre di rugby dopo la partita si abbracciavano e si applaudivano; nel secondo un’americana aiutava la sua avversaria, che si era sentita male vicino al traguardo, sostenendola fino a farla vincere davanti a lei. Questi sono gli esempi di vero sport!!!
Grazie Alberto, Marco, Giovanni e Franco (il dirigente).
IIB 


Il giorno 11 novembre, nella palestra della nostra scuola: "Pio Squadrani" di Forlì, è venuto Alberto Calderoni, giocatore del Forlì Calcio ed ex Capitano della squadra, insieme al suo allenatore e ad altre persone, per farci una lezione sportiva sul comportamento da tenere negli stadi e in tutti i campi da gioco in generale.
Questa lezione è stata molto interessante e istruttiva e ci ha fatto riflettere su tante cose, attraverso dei filmati semplici ma efficaci, proiettati e spiegati anche dall’insegnante Marco Susanna.
Il primo filmato, quello della linea rossa, insegna che bisogna avere un limite in tutte le situazioni per non "invadere" lo spazio e i diritti degli altri.
Il secondo filmato, quello più divertente, faceva capire benissimo come i figli copino dai genitori. C'era un babbo che faceva ginnastica per mantenersi in forma, ma si arrabbiava moltissimo quando l'ascensore era guasto e doveva fare le scale a piedi. Vicino a lui c'era suo figlio con la testa a forma di fotocopiatrice che, immediatamente, "fotocopiava" dal babbo il suo comportamento.
Il filmato, però, che ci è parso più significativo è stato quello di due maratonete che dovevano fare una gara per le qualificazioni alle Olimpiadi. La maratoneta, che durante la gara è sempre stata prima, a pochi metri dal traguardo ha avuto un malore. La seconda, invece di approfittare della situazione, riconosce lealmente la sua bravura, si china su di lei, la sorregge, le fa finire la corsa e le fa tagliare il traguardo da vincitrice.
Noi abbiamo fatto molte domande ad Alberto e lui rispondeva come se ci avesse pensato un giorno, perchè le sua risposte sono state lunghe ma educative e mai noiose.
Alberto Calderoni, da quello che ci ha risposto, ci ha dato l'impressione di essere una persona responsabile, che sa quello che dice e che mette molto impegno nel suo lavoro.
Questa lezione ci è piaciuta molto e vorremmo che fosse proposta anche ai nostri genitori, agli sportivi e a tutti gli adulti.
VB  

lunedì 25 novembre 2013

C'è Kalle per te - Il tempo del Mela



Eminentissima bandiera,
so che sei proiettato sul 2016 quando la Beneamata conquisterà la quarta Champions con i suoi giovani fuoriclasse, ma vorrei riportarti al presente. Visto le immagini di Bra-Forlì? Al di là della solita disastrosa fase difensiva, è impressionante la prestazione di Melandri che si è portato a casa il pallone con una bellissima tripletta. Prima domanda: a quale grande attaccante possiamo accostarlo? L'hai marcato in tanti allenamenti e amichevoli, spiegaci perché è così difficile da contenere. Seconda e più complicata questione: domenica arriva il Rimini al Morgagni, cosa faresti nei panni di Rossi che recupererà Docente e ha Bernacci ormai in condizione? Tenere fuori uno dei tre pare un sacrilegio visto il livello medio della squadra. Ma insieme, nel 5-3-2 attuale e contro una squadra in grande forma, non possono giocare. Quindi?
Ringraziandoti in anticipo per la strapagata consulenza,
un abbraccio biancorosso.

Ciao a tutti,

Partiamo dal fatto che si doveva vincere e si è vinto. Ogni vittoria porta morale e classifica... quella di domenica considerando il come e il contro chi si è vinto conta certamente  più per la seconda.
Tuttavia ci avviciniamo all'appuntamento del derby con qualche certezza in più. Confermato il fragile equilibrio mentale del gruppo nell'arco dei 90 minuti, ritroviamo di contro la qualità del Micio.
Non so Riccardo, non sono bravo a fare paragoni... certamente Daniele quando è in forma è un giocatore importante. La cosa che mi è sempre piaciuta e mi ha subito colpito è che è molto bravo in area di rigore, sa fare il cosiddetto contromovimento per non dare riferimenti al difensore, è rapido e "sente" la porta. Insomma non è il classico giocatore che vive di qualità naturali ma, essendo intelligente in campo, ha saputo e sa adattarsi in varie posizioni dell'attacco e soprattutto si è completato crescendo tantissimo diventando anche un ottimo contropiedista (non basta correre forte per esserlo). La butto là per gioco... Pablito Rossi?

In riferimento alla seconda domanda credo che il Mister domenica partirà ancora con due attaccanti. Non chiedermi chi perché dovrei conoscere le condizioni fisiche di Docente ed atletiche di Bernacci. Penso che possano partire ancora Docente e Melandri considerando che il Berna non potrebbe tenere una partita intera ed in questo momento è devastante quando entra fresco.
Obbiettivamente però credo  sia l'ultima preoccupazione di Roberto Rossi... di qualità davanti ne ha da vendere. Quando il Berna sarà a posto è un giocatore fuori categoria e sarà il vero valore aggiunto, sono certo che tutta la squadra ne beneficerà non solo l'attacco, anche la fase difensiva potrà respirare di più. Davanti siamo più che a posto con due giocatori che per storia e qualità sono di un altro calcio (Docente e Bernacci) ed un gruppo di ragazzi che si integrano perfettamente con loro avendo qualità diverse (Nappello, Tonelli ed il Micio).

Ripeto, penso che l'allenatore riproponga le due punte inizialmente... dobbiamo ancora trovare un equilibrio collettivo che contribuisca a farci fare qualche risultato utile consecutivo, i quali a loro volta porteranno anche una serenità individuale migliore e via dicendo....
Intanto mi dicono che anche il Capitano stia trovando la strada giusta per far rendere al meglio le sue indubbie qualità d'altronde se migliora la condizione di quelli davanti aumenta anche la possibilità di appoggio dei centrocampisti e si crea un'opportunità in più anche per i difensori.
Partiamo da li, dove abbiamo più qualità, ho sempre sostenuto che nel calcio moderno gli attaccanti sono coloro che ti rendono efficace lo sviluppo del gioco in fase attiva e FONDAMENTALI nell'inizio della fase difensiva.

Partiamo da dove, senza dubbio, siamo fortissimi.

Il derby non si gioca. Si vince.*
Kalle



*(Samuel Eto'o caro riccardino Samuel Etò'o... finale di Champions... vinta)

domenica 24 novembre 2013

Non BRAvissimi



Una tripletta del Micio salva il Forlì, che chiude il primo tempo in vantaggio 3-0 e poi si fa incredibilmente recuperare a inizio ripresa dal Bra. Nel finale Eva su rigore e Mela chiudono una partita pazzesca, nella quale ha inciso pesantemente l'ingresso di Bernacci.

Non il modo migliore per avvicinare il derby (il Rimini oggi ha battuto il Porto Tolle ribaltando il risultato ed è terzo a +9 sul Forlì) ma in Piemonte contava solo vincere. Se i dirigenti non se ne fossero accorti, ma se ne sono accorti, il modulo conta zero perché al Forlì servono subito un paio di difensori di spessore, altrimenti la serie D è lì che ci aspetta: i biancorossi continuano imperterriti a subire la media di due gol a partita, anche contro squadre offensivamente innocue, pure cambiando il confusionario Gerolino dell'ultimo mese, con o senza Fantini, Vesi o Jidayi.

Note a margine: pochissimi tifosi da Forlì, espulso Fantini, la Ribelle ha espugnato il Benelli, gol di Fonte (bravo, ti devo un caffè dopo le malignità), Nappello continua a non segnare mai, Rossi vince la prima partita. Soffrendo. Troppo.

sabato 23 novembre 2013

BRAnacci



Fonti parecchio attendibili mi danno Bernacci in campo dal primo minuto domani al fianco di Melandri, con Boron titolare a sinistra e il resto 5-3-2 come previsto. Se qualcuno va a Cuneo domani faccia un fischio anzi ci aggiorni qui sul blog, io sarò a Castrocaro per il derby col Predappio (uuuhhh), cuffie alle orecchie e Dall'Oro a tenermi compagnia.

Niente scherzi ragazzi.

Ci si mette anche il meteo



Out Docente, non convocato per Bra, sul Forlì sembra davvero gravare una maledizione. E dal cielo sapete chi arriva in queste ore a devastare campi e clima? ATTILA

Si salvi chi può.

venerdì 22 novembre 2013

Il giocatore più forte del Forlì è in dubbio



Oggi Rob Rossi ha spiegato che i due attaccanti più in forma del Forlì, Docente e Tonelli, sono entrambi in dubbio, causa affaticamenti muscolari, per la gara contro il Bra che si giocherà domenica alle 14.30 a Cuneo. Rossi è convinto di poter recuperare Tonelli mentre nutre qualche dubbio in più sulla possibilità che Docente sia della partita. La decisione verrà presa solo domani mattina prima di partire: Rossi ha detto che nel caso in cui Docente salga sul pullman allora sarà pronto a scendere in campo, in caso contrario lo lascerà a casa a riposare. Pronto Nappello, invece Bernacci ha gamba e fiato per mezz'ora.

Approfitto dell'occasione per segnalare la 'straordinarietà' di Docente in questo Forlì e anche in questa categoria. Giocatore fatto e finito, combattente, generoso, utile in tutte le fasi di gioco, fortissimo fisicamente, instancabile, un esempio per i compagni anche perché, almeno così mi dicono, 'bravo ragazzo'. Nettamente il giocatore più forte di questa squadra. Nettamente. Chiaro che la sua assenza in casa del Bra sarebbe pesantissima.

giovedì 21 novembre 2013

Il Forlì spende: Barbagli!



Si allena già al Federale Mirko Barbagli, difensore mancino ex Alessandria classe 1982. Sarà lui il primo rinforzo alla rosa in mano a Roberto Rossi (mancano le visite mediche per la firma). Svincolato, Barbagli vanta 204 presenze tre i prof 63 delle quali in B con le maglie di Arezzo e Grosseto. Un pezzo grosso insomma.

Ma non è finita qui: incassata la prima tranche di contributi federali, la società di viale Roma ha messo nel mirino, per gennaio, un altro difensore e pure un centrocampista.


martedì 19 novembre 2013

C'è Kalle per te - Sulla tattica



O capitano mio capitano,
ciao intanto, come stai? Da un po' non ci si sente e mi preme come prima cosa congratularmi con te, in quanto rappresentante unico dell'interismo, per la venuta in Italia dell'indonesiano sorridente. Mi sembra una brava persona, in particolare trovo squisita la sua ammirazione per Ventola oltre naturalmente alle doti del figlio, che della famiglia Tohir mi sembra il più promettente.

Tornando a noi, sono a chiederti un resoconto degli ultimi 180 minuti biancorossi. Ammetto un pelo di smarrimento circa l'evoluzione tattica del Forlì nell'era Rossi. A Bellaria il tecnico cesenate è partito con quattro attaccanti dal primo minuto, beccando tre gol in un tempo. Sette giorni dopo in casa con la Spal ne ha messi solo due, Docente e Melandri, i quali però hanno avuto enormi spazi per sfruttare i lanci lunghi dei difensori, purtroppo gli uni e gli altri non sempre precisi. Qual è il disegno tattico? E ancora, è questa secondo te la strada per la salvezza, difesa e contropiede?

Illuminaci come la stella cometa, peraltro in avvicinamento.



Ciao a tutti,

Sono convinto che il Forlì visto contro la Spal si avvicini molto, tatticamente parlando, a quello che vedremo in futuro. La formazione scesa in campo a Bellaria, come ha avuto modo di dichiarare anche il mister, è stata figlia delle contingenze e, forse, considerando l'avversario che dovevamo incontrare, un rischio calcolato. Che non si è rivelato corretto.
Tuttavia contro i ferraresi la vera differenza è stato l'atteggiamento tattico in quanto rispetto al derby è stato tolto dalla formazione iniziale solamente uno degli uomini offensivi che hanno giocato a Bellaria.
Atteggiamento tattico favorito, e queste a mio parere sono le vere novità, dalle caratteristiche tecniche degli uomini chiamati a fare gli esterni e da Tonelli mezz'ala. Senese e Jidayi e poco dopo addirittura Senese e Gerolino con Jidayi spostato sulla linea dei difensori centrali hanno dato meno spinta ma più protezione, Tonelli centrocampista ha mostrato qualità, quantità ed imprevidibilità.
Qual'è il disegno tattico? Mah... credo semplicemente attraversare questo momento di difficoltà cercando di dare qualche sicurezza in più alla squadra ed al reparto difensivo, rischiare meno scoprendosi il giusto sapendo che davanti sei forte, molto forte, e quindi con molte probabilità il gol lo trovi tutte le domeniche.
In attesa di Bernacci.
Lui è l'uomo che consentirà all'allenatore possibilità tattiche differenti o, se si riterrà opportuno proseguire su questa linea, sarà un valore aggiunto importante per una squadra che nei momenti di difficoltà odierni sta sfiancando un grandissimo Docente (che giocatore!) ad un doppio lavoro.

Evangelisti e/o chi per lui.
Chi sa giocare a calcio non lo dimentica, e lui sa come si fa. D'altronde lo abbiamo pontificato per anni come centrocampista totale e non credo abbia disimparato. E' lampante che quest'anno la squadra ha perso fluidità di gioco, coraggio nel proporsi e, causa anche i risultati, ha perso anche quella personalità di gruppo che in questi anni aveva acquisito. Personalità di gruppo intesa come capacità di giocarsi sempre ed in ogni caso la partita aggrappandosi spesso ad un'identità tattica conosciuta  a memoria.
Nella situazione attuale è normale che anche i singoli ne risentano, l'azione spesso e volentieri non parte più da dietro, c'è meno gioco palla a terra, ci sono meno automatismi, è scontato che un centrocampista faccia più fatica a cucire gioco. Forse le mie considerazioni verso i giocatori sono figlie del mio recente trascorso, non vorrei passare per colui che ad ogni costo difende i giocatori.
Non è cosi... al contrario fui molto chiaro nel mio secondo intervento dove in sintesi spiegavo che il Forlì è una società che garantisce quel minimo per il quale deve pretendere il massimo.

Però credo sia doveroso anche vedere le cose da un punto di vista razionale e non solo emozionale. Ogni anno il mondo del calcio ci regala dimostrazioni a piene mani di giocatori che sembra abbiano disimparato a fare il loro mestiere, o al contrario che rinascano, senza un'apparente motivo. La verità è che ogni stagione hanno delle giuste  responsabilità da affrontare (verso società, tifosi, loro stessi...) ma non sempre le condizioni di partenza sono uguali. Se non lo sono, vanno trovate ma non sempre si è aiutati.
E questo vale anche per gli allenatori.
Questo credo sia un modo serio e sereno per valutare le cose al fine di saper individuare bene di chi sono poi le responsabilità.

Dai ragazzi!!
Kalle 

Un giornalino che spacca



Ieri pomeriggio Pardo ha comunicato a Pedroni e Casadei che non sarà più lui a redigere bisettimanalmente il giornalino patinato che leggete la domenica allo stadio. Divergenze di vedute all'origine della rottura, che in questi giorni è costata anche qualche mal di stomaco. E' andata così: settimana scorsa Franco aveva inserito all'interno del giornalino - quello che avete avuto per le mani in Forlì-Spal - un articolo da lui vergato (poi uscito sulla Voce) dedicato ad Attilio Bardi. Questo.

Nella quasi secolare storia del Forlì tanti sono stati gli allenatori che si sono succeduti sulla panchina. Nomi noti, come ad esempio, da Michele Andreolo, Campione del Mondo con l’Italia nel ’38, che portò il Forlì in C nella stagione 49/50, a Leo Zavatti (Seminatore d’Oro 60/61) sino a Libero Zattoni, mister del “Grande Forlì” che, nella stagione 63/64 sfiorò la Serie B con la famosa squadra di Zanetti e Magheri. Più tardi altri allenatori segnarono la storia del Forlì con le loro imprese. L’amatissimo Attilio Santarelli vinse il campionato di Serie D 67/68 per, poi, condurre i Galletti, nella stagione 77/78, nella prima C1 della storia dove Sidney Cunha Cinesinho sfiorò addirittura la Serie B nel 79/80: era l’epoca di “Vulcano” Bianchi. Dopo un grande personaggio come Ivano Gavella, Franco Bonavita (95/96) salì agli onori della cronaca nazionale portando il Forlì agli ottavi della Coppa Italia col Milan, dopo aver eliminato Foggia (Serie B) e Piacenza (A) con un’impresa mai più riuscita nel calcio italiano. Ma l’allenatore più vincente della storia del Forlì è stato Attilio Bardi. Grazie a lui tre sono state le stagioni al termine delle quali il Forlì è stato promosso. Nel campionato 01/02 i biancorossi salirono in C2 grazie al secondo posto conquistato dietro al Fano, nella stagione senza stipendi, del presidente Ravaioli. Poi le due strepitose vittorie in Eccellenza (09/10) e Serie D (11/12) col trionfale ritorno nel calcio professionistico della rinata Società. Bardi, stratega del gioco spumeggiante e aggressivo, è stato il mister più amato sotto San Mercuriale: negli spogliatoio e dal pubblico di un Morgagni che gli ha sempre dimostrato un affetto speciale. Per il suo carattere, la sua umanità, la sincerità dei suoi sentimenti Forlì è stata e resta casa sua. Nella storia del nostro calcio resteranno per sempre scolpite a caratteri d’oro le imprese del mister più vincente della storia biancorossa.

GRAZIE ATTILIO!

Il Forlì ha tagliato pezzo e pagina senza comunicarlo al suo autore, che si è arrabbiato molto (più che altro per il trattamento) e sabato mattina non è andato alla Gegraf a ritirare i giornalini, creando qualche problema logistico. 'Voi non comunicate a me, io non comunico a voi' il ragionamento pardoliano.

Ognuno di noi ha la sua opinione in merito al contenuto dell'articolo (che, lo sottolineo per evitare fraintendimenti, non è stato l'origine dell'addio dovuto invece ai 'modi'). Io credo che qualunque società che abbia appena esonerato un allenatore difficilmente pubblica sul proprio giornalino un articolo nel quale lo si celebra quale uno dei migliori trainer della storia. E' la mia opinione. Franco, e non solo lui, è invece convinto che un gesto di 'stile' avrebbe fatto bene a tutti e non sarebbe costato niente. Non so, voi che dite?

Di sicuro l'incombenza del giornalino spetterà d'ora in avanti a qualcun altro dopo che per quasi vent'anni Pardo ne era stato, tra mille turbolenze, disguidi e infinite discussioni da bar, il padre-padrone. Con una sola parentesi di assenza: l'era Oliveti.

Il piano di Battaglia


Credo che per rinforzare subito la difesa il Forlì stia provando a portare in biancorosso Francesco Battaglia, difensore classe 1985 ex Venezia e amico di Fantini. Se a gennaio arrivasse anche Ingegneri dal Cesena, Rossi potrebbe schierare questa formazione (ma ci saranno altri movimenti e non è detto sia l'incastro anagrafico che hanno in mente).

                                                              Tonti

                                   Battaglia             Fantini          Ingegneri

                                                         Bergamaschi

                        Senese           Evangelisti           Tonelli          Boron  

                                                 Docente      Bernacci (Melandri)

L'età media fa 24,5 spaccata. Il rientro di Arrigoni sarebbe la ciliegina. Jidayi, Vesi e Gerolino alternative preziosissime dietro, Nappello, Sampa, Forte, Torelli e soprattutto Melandri, che fatica ad esplodere in Lega Pro ma resta uno che metterei sempre in campo, soluzioni più che di ripiego.

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lunedì 18 novembre 2013

21 centimetri



Mi sembra che il Micio, visto e rivisto e rivisto ancora il video dell'azione che ci ha tolto il meritato 3-2, fosse almeno 21 centimetri oltre l'ultimo difensore.

Cos'è la pressione



Tanto per capirci ed evitare di passare di là, ecco cos'ha detto a fine partita il presidente della Spal Mattioli:

 sapete cosa vi dico? Che se io avessi avuto tre difensori così a disposizione, come quelli che hanno giocato oggi, non li presentavo neanche in Eccellenza. Sia chiaro, voglio molto bene a tutti loro. Lo sanno, mi sento un padre, non un Presidente. Per me loro sono dei figli acquisiti e come tali hanno il dovere di prendersi le loro responsabilità quando è ora. Un buon padre è questo, non certo chi si nasconde dietro alibi e scuse. Non ce ne sono. Non è mai venuto meno niente da parte nostra, da parte della Famiglia (i Colombarini) hanno tutto quello che è giusto abbiano, lavorano e sono pagati, puntualmente, ogni mese. Vivono in una città bellissima e tranquilla con un tifo splendido che ogni giocatore vorrebbe avere in queste categorie. Però è assolutamente necessario continuare a fare quella riflessione che abbiamo iniziato qualche settimana fa: sono giocatori adatti, questi, oggi, in questo preciso momento storico, alla Spal? Me lo chiedo.

E poi tante altre cose, sempre con questa delicatezza, che potete leggere sullo Spallino. E non è che la Spal abbia preso 50 gol in questo inizio di stagione. No, ne ha presi quattro in meno del Forlì.