martedì 17 dicembre 2013
Il Forlì è nella bufera del calcioscommesse
Ci sono due partite giocate (e perse) lo scorso anno dai biancorossi tra le 53 di serie B e Lega Pro finite nel mirino della Procura di Cremona, che sta indagando sul secondo filone del calcio scommesse. Avrete saputo che la notte scorsa sono state perquisite le abitazioni di Gattuso e Brocchi, indagati. Ma ci sono già quattro arresti dei quali due direttamente coinvolti nella questione Forlì. Si tratta di Salvatore Spadaro e Cosimo Rinci, il primo presunto intermediario tra giocatori e mondo delle scommesse clandestine, il secondo ex dirigente del Riccione calcio.
Bene, cioè malissimo: secondo l'ordine di custodia cautelare in una telefonata del 13 aprile (ore 10.29) Rinci fornisce a Spadaro sette risultati sui quali scommettere sicuro. Tra questi c'è anche Venezia-Forlì, che Rinci assicura finirà con la vittoria dei lagunari come in effetti avviene il giorno seguente, tre a zero nonostante un gran primo tempo dei romagnoli. Dei sette risultati 'garantiti' da Rinci cinque saranno poi corretti, due (Fano-Savona 2 finisce invece 2-1, Palermo-Bologna 1 finisce invece 1-1) sbagliati.
Nella seconda telefonata del 28 aprile ancora Rinci fornisce altri otto risultati tra cui il pareggio nel derby tra Bellaria e Forlì. La partita finisce invece 2-1 per il Bellaria, che festeggia la salvezza. Fu una gara particolare: prima dell'inizio i dirigenti biancazzuri trovarono i pali di una delle due porte letteralmente segati. Un avvertimento? Chissà. Di sicuro il Forlì giocò male e perse, anche per un grossolano errore di Ginestra che regalò il gol del vantaggio agli avversari. Pareggiò Buonaventura, la chiuse Bernacci dal dischetto. Altre cose che ricordo, a memoria: Bardi uscì mostrando il dito medio alla tribuna del 'Nanni', non riuscii a fotografarlo per una frazione di secondo. I giocatori delle due squadre non se le mandarono a dire: quelli del Bellaria, che dovevano salvarsi, speravano in un trattamento di favore dal Forlì, che invece se la giocò, male ma se la giocò.
Impressioni personali: non credo che qualche giocatore del Forlì si possa essere venduto la partita di Venezia. Era nel complesso un gruppo sano. Anche perché chiunque in quel periodo avrebbe pronosticato la vittoria di Godeas e compagni, il Forlì era alle corde, stremato e svuotato, il Venezia invece volava. A Bellaria Rinci suggerì il pareggio, risultato difficile da mettere in cassaforte se non hai molti giocatori di entrambe le squadre dalla tua. Oltretutto il pari, che non serviva a nessuna delle due, non si realizzò. A naso mi sembra uno che millantava. Magari non sempre, ma in questi due casi sì. A naso. Poi non si sa mai e per questo aspettiamo la Procura.
Che palle però queste storie. Il mondo del calcio è ancora marcissimo. Oggi mi sono letto quasi tutte le 213 pagine dell'ordinanza di custodia cautelare per i quattro arrestati. E' una roba vomitevole per chi si appassiona, ancora, a veder rotolare il pallone.
Umberto II
Forlì vicinissimo a Semeraro: l'esterno destro classe 1992 arriverebbe in prestito dal Gubbio fino a giugno. Domenica Umberto, protagonista nella vittoria del campionato di serie D, era al Morgagni per Forlì-Porto Tolle e ha parlato col Dg Pedroni: per chiudere la pratica manca solo l'accordo economico tra biancorossi, Gubbio e giocatore.
Nelle stesse ore, domenica, il diesse del Forlì Cangini era ad Ascoli dove i padroni di casa non sono andati oltre lo zero a zero proprio col Gubbio. Cangini ha voluto vedere dal vivo le condizioni fisiche di Manolo Pestrin. La situazione catastrofica dell'Ascoli (oggi il fallimento?) rischia di immettere sul mercato due dozzine di giocatori ottimi per la Seconda Divisione. Forlì alla finestra.
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