sabato 27 luglio 2013

Cesena 3 ma il Forlì è sBoron



Era dai tempi di Poletti che non ricordavo tanto entusiasmo per un esterno sinistro. Il Forlì perde 3-0 col Cesena regalando  le tre reti (il primo è figlio di uno svarione arbitrale, il secondo di Fonte e il terzo di Berti) ma mettendo in mostra, soprattutto nel primo tempo, i suoi giovani gioielli.

Su tutti ha brillato Andrea Boron (7,5): Cangini lo seguiva da due anni e si capisce perché. A vent'anni ha fatto impazzire Consolini. Benissimo anche Forte (6,5) in mediana e Nappello (6,5) davanti. Il napoletano ha costretto Volta a usare le spranga mettendo in campo non solo dribbling ma anche velocità e astuzia. Dietro solidi: Fantini (7) è come lo avevamo lasciato anzi meglio perché stavolta sente di poter diventare il leader del gruppo. In mediana Eva (7) e Berga (6,5) hanno tenuto sulla difensiva De Feudis e Capellini, il Micio (6) ha provato a graffiare senza riuscirci. C'è tempo.

Se non l'avete capito io promuovo il Forlì del primo tempo a pieni voti. Nella ripresa è stato poco più di un allenamento, nel quale segnalo il gol scucchiaiato con esultanza di Lolli: Bisoli dalla panchina se l'è mangiato.

The Romagna Supremacy



E' il giorno giusto, oggi, per misurare la distanza che ancora intercorre tra Cesena e Forlì. Perché distanza ce n'è, tanta, ma non tantissima e senza più intralci di mezzo (Rimini, Ravenna ecc). Meglio: a differenza del passato le linee bianconera e biancorossa tendono alla convergenza e non più alla divergenza. Due categorie sopra il Cesena, ma sopravvissuto alla crisi economica e alla gestione Campedelli solo grazie all'ennesimo, straordinario atto d'amore della città. Economicamente solido, non florido eh, il Forlì che ha preso un ex stella cesenate neanche trentenne (Bernacci, oggi probabilmente in tribuna) e ha pianificato l'imminente sbarco in terza serie.

Se tutto va secondo i piani tra meno di un anno Forlì e Cesena saranno separati da una promozione soltanto. Chissà. Intanto godiamoci il derby romagnolo, h 18 al Morgagni. E cominciamo, sottovoce, a sognare.