mercoledì 3 aprile 2013

Monza ovvero il calcio malato



Affogare in una situazione economica disperata, con sei punti di penalizzazione già sul groppone, e permettersi nonostante tutto il giocatore migliore della categoria, con possibilità concrete di salire in Prima Divisione. E’ possibile? Se ti chiami Monza sì, perché il primo azionista della cordata olandese alla guida della società si chiama Clarence Seedorf (foto Radaelli), e al netto delle trattative più o meno concrete che durante l’anno si sono susseguite (oggi pare fatta di nuovo con un misterioso riccone, lo scorso autunno era toccato a un imprenditore nel ramo parcheggi) è ancora l’ex trequartista del Milan a tenere – dal Brasile, in Italia c’è il suo avvocato Deborah Martin – le fila dell’onorato marchio brianzolo. I tifosi nonostante tutto sognano: cinque vittorie consecutive, dodici risultati utili in fila. Nel girone di ritorno il Monza vola, ha scalato la classifica e da una settimana occupa il sesto posto, l’ultimo valido per i playoff. Come ha fatto la squadra a mantenere nervi saldi e brillantezza in mezzo alla tempesta? Che domande, basta vedere cosa succede in casa FulgorLibertas: certe situazioni possono far scattare la molla. E poi c’è Gasbarroni.
L’ex ala di Toro, Samp, Parma e Palermo gioca a palla c’è-palla non c’è coi difensori di Seconda Divisione. Sedici gol, un milione di assist, l’intera squadra si appoggia alla sua qualità. Che non è poca: l’anno scorso il ragazzo, 31 anni compiuti ad agosto, vestiva la maglia del Torino in serie B. Contratto principesco: 750mila euro netti per giocare poco anzi niente. La società granata lo mise fuori squadra. Tonino Asta, che allenava le giovanili del Toro, lo portò a Monza insieme a un gruppetto di giovani promettenti promettendo al fenomeno divertimento, una squadra costruita per lui e uno stipendio sufficiente a fare la spesa nei migliori discount. Se Gasbarroni ha voglia di giocare non ce n’è, punto. La domanda semmai è: quanto resisterà l’isolamento della squadra rispetto al putiferio che ha intorno? Per dire: l’ultima trattativa per la cessione della società pare si sia imballata al momento di decidere a chi tocca versare gli emolumenti di gennaio e febbraio. I giocatori aspettano e sperano. Per quanto ancora?