Inauguriamo oggi uno spazio che ritengo straordinario. Il mister del Forlì Attilio Bardi ha infatti accettato di raccontare su questo blog il suo 3-4-3. Le chiavi tattiche e alcuni segretucci che manderanno in solluchero i tifosi biancorossi. Così la domenica, chissà, potremo andare a vedere la partita con qualche cognizione in più.
Primo capitolo, la DIFESA. Buon divertimento
La difesa a tre è incentrata su tre difensori centrali, sulla copertura esterna dei centrocampisti di fascia e sulla capacità di raddoppio degli stessi e dei due centrocampisti centrali. La difesa a tre permette di avere sempre superiorità numerica in zona centrale, soprattutto contro squadre che adottano il modulo a due punte, quindi due difensori marcano e uno stacca dietro.
La marcatura dei difensori varia a seconda della posizione della palla, e della distanza tra la medesima e l’appoggio (cioè l’avversario): tanto maggiore è la distanza tra la fonte del gioco (la palla) e l’appoggio (l’avversario), tanto più sarà forte la marcatura d’anticipo.
Altro concetto importante per i difensori è la distanza tra la palla e la propria porta: più gli avversari si avvicinano alla porta, meno andrà ricercato l’anticipo perché un errore a ridosso della propria porta sarebbe difficilmente recuperabile. Quindi man mano che ci si avvicina alla porta la marcatura diventerà più stringente.
E ancora: i difensori devono considerare con grande attenzione la posizione del corpo dell’avversario in possesso di palla. Questo concetto prende in esame la definizione di palla ‘aperta’ (avversario girato verso la nostra porta, in grado quindi di lanciare un compagno nello spazio) e di palla ‘coperta’ (avversario pressato e girato spalle alla porta). Nel primo caso due difensori marcano le punte avversarie cercando di non farsi prendere nello spazio, mentre quello libero da marcatura di posiziona in copertura rispetto ai compagni. Nel secondo caso – avversario pressato – la linea difensiva scatta in avanti accorciando lo spazio verso i centrocampisti, lasciando così in fuorigioco le punte avversarie e ragionando la fase difensiva sul primo giocatore attivo (non in fuorigioco) degli avversari.
(continua)
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Attilio Bardi