venerdì 27 dicembre 2013

Salvezza da incubo



La riforma della Lega Pro è un obbrobrio contro il quale è inutile scagliarsi. Gli addetti ai lavori lavorano cercando di tamponare le emorragie provocate dalla microscopica lungimiranza di Macalli & C. Prediamo il Forlì. A gennaio (il mercato parte ufficialmente il 3) la società guidata da Romano Conficconi interverrà sul mercato. Spenderà fior di quattrini per mettere in campo nel girone di ritorno un undici ultra competitivo, che riesca nell’impresa di salvarsi. Troppo importante restare nel calcio professionistico, per questo tutte o quasi le società di Seconda metteranno pesantemente mano al portafogli estraendo anche quello che non hanno pur di mettere in condizione gli allenatori di vincere più partite possibili. All’orizzonte infatti ci sono solo due scenari possibili: retrocessione in D (quindi zero contributi federali, dirigenza da sfoltire, riorganizzazione societaria, difficoltà altissime di ritorno nei prof) oppure permanenza in Lega Pro col salto in lungo nella terza serie nazionale. Nelle 100 elette del calcio italiano.


Già il problema è che anche il secondo scenario – la salvezza e quindi la promozione – porterà con sé difficoltà più che enormi. Le prime otto, dissanguate dalla stagione in corso enormemente dispendiosa, dovranno vedersela  il prossimo anno con società che hanno affrontato quest’anno una Prima Divisione senza retrocessioni. Quindi hanno risparmiato tantissimo sugli ingaggi ricevendo tantissimo per l’impiego dei giovani calciatori. Sarà, quindi, un confronto già in partenza spaventosamente impari (senza pensare a quelle che saranno ripescate a fine luglio). 

Non vorrei essere nei panni di chi retrocede, ma anche chi si salverà dovrà affrontare, la prossima estate, problemi mai esistiti nella storia del calcio italiano.