lunedì 5 novembre 2012

Il fair play è nel cuore



L'articolo redatto dai ragazzi della scuola media Zangheri dopo la visita di Alberto Calderoni.

Venerdì 26 ottobre, noi ragazzi delle classi 1 A, 1 B e 1 D abbiamo incontrato Alberto Calderoni, un ex calciatore della squadra del Forlì, il quale ci ha raccontato qualcosa della sua carriera calcistica.
Ha iniziato parlando dei suoi interessi da bambino rivolti alla pallacanestro, che poi con il passare del tempo si sono spostati al calcio. Nella squadra del Forlì ha giocato per tantissimi anni di cui 14 nel ruolo di capitano.  Da piccolo amava giocare a centrocampo ma poi si è specializzato nel ruolo di difensore.
Tra i tanti argomenti che abbiamo sviluppato insieme con le classi che facevano le domande e Alberto che rispondeva, uno in particolare ci ha colpito: “Un abbraccio è il gesto più bello e significativo; può essere di conforto per una sconfitta o di esultanza dopo aver segnato un goal, l’abbraccio fa parte della nostra vita, è segno di positività, come un sorriso!!!”.
Poi abbiamo parlato di fair play che significa gioco leale e divertimento nell’ambito sportivo, rispettando le regole. È  un comportamento che non si tiene solo nello sport, ma anche, e soprattutto, nella vita di tutti i giorni: quando una persona gioca con fair play nello sport che pratica, il fair play ce l’ha nel cuore…
La vita di uno sportivo è caratterizzata da limiti e sacrifici: bisogna conoscere i propri limiti e le proprie abilità e bisogna sopportare una fatica sia fisica che mentale.
Alberto ha concluso la sua carriera quando è diventato papà e ciò ci ha fatto capire quanto sia importante il valore della famiglia che supera ogni interesse.
Anche nei confronti della vittoria e dei risultati Alberto è stato preciso, non gli mancano questi aspetti della sua carriera ma soprattutto i compagni di squadra e l’allenatore forse proprio come a noi, quando saremo grandi, mancheranno i compagni di classe e i professori e non i voti che abbiamo preso…
E’ stata una bella esperienza raccontata con tanto entusiasmo, speriamo di incontrarti allo stadio per gridare in allegria “Forza Forlì”!!!
Scuola Media – Via Ribolle – Forlì
(classi 1 A \1 B \ 1 D)

Micio 2013



Rottura del menisco e lesione parziale del legamento crociato posteriore. Daniele Melandri, infortunatosi nel primo tempo di Forlì-Pro Patria, non tornerà in campo prima dell'anno prossimo. Poteva andare peggio, ma anche meglio.

Domani summit con lo staff sanitario del Forlì per decidere la data dell'intervento, che sarà effettuato dal dottor Alessandro Lelli di Bologna (Villa Laura), specialista in chirurgia del ginocchio.

Durante l'operazione in artroscopia i medici interverranno anche sul legamento crociato posteriore utilizzando il moderno sistema ‘Platelet Rich Plasma’: un gel biologico che accelera i processi di guarigione e rigenerazione dei tessuti.

In bocca al lupo al Micione e a chi dovrà sostituirlo. Mica facile.

Su il morale



Per evitare tracolli emotivi - sabato la Juve, ieri il Forlì e pure il Forlimpopoli di mio fratello impallinato tre volte a Vallesavio - posto qui le foto di Ravenna-Pietracuta 0-0.

La settimana di Oggiano



Sul blog in queste settimane si è parlato tantissimo di lui. Il razzo sardo: deve giocare dal primo minuto?

Fino a ieri seguivo mister Bardi: il calcio è un gioco, fatto di strategie e di ruoli. L'utilizzo di Oggiano nell'ultima mezz'ora rispondeva esattamente ad una strategia, quella di colpire l'avversario nel suo momento di massima stanchezza col giocatore che più di tutti sa sfruttare la stanchezza altrui. Il suo ruolo era fondamentale tanto quanto quello di chi giocava dal primo minuto. Ripeto: non è una questione di gerarchie, ma di ruoli.

Da ieri comincio ad avere qualche dubbio. Perché senza Melandri e con due attaccanti poco brillanti - Filippi e Buonaventura - al Forlì serve qualcuno che, come Petrascu, accenda la miccia quando la palla arriva sulla trequarti. Anche nel primo tempo, anche dal primo minuto.

Di sicuro questa settimana ne parleremo parecchio.