mercoledì 18 giugno 2014
Il Cesena in serie A, evviva il Cesena
Si lo so, anche a me urtavano i clacson stasera. E sono forlimpopolese, quindi a mezza via. Ma al netto di inutili invidie e impossibili ribaltoni romagnoli, la promozione della squadra con cui involontariamente confino fa benissimo al Forlì che nei prossimi giorni potrà chiudere prestiti impensabili se i bianconeri fossero rimasti in B. Volete dei nomi? Non li so. Forse l'attaccante De Cenco. Non ho capito se Tommaso Arrigoni ha già chiuso col Santarcangelo. E Sensi, che fa? Sicuramente c'è Ingegneri. C'è Djuric. E Lolli? Lo sbarco a Forlì del mio pallino nonché compaesano farebbe impennare la mia asticella umorale. Che ne pensa Menegatti?
A proposito, il nuovo diesse si è presentato oggi alla stampa. Domani leggete tutto sui giornali, dico solo che a me è piaciuto. Ha risposto con grande disponibilità e franchezza a tutte le domande comprese quelle più scomode (Bergossi, Gadda, Docente, Rossi, Melandri, Tonti, Eva). Promosso in sala stampa, ora vediamolo su un mercato in cui l'offerta è nettamente superiore alla domanda. Quindi pazienza.
Per ora riassumo così ciò che ha detto oggi:
quattro benserviti - Tonti, Gerolino, Barbagli, Fonte;
quattro già sotto contratto anche la prossima stagione dunque confermati al netto di imprevedibili strappi - Docente, Bernacci, Cejas, Fantini;
tutti gli altri liberi di accasarsi altrove e più avanti, se resteranno senza squadra, se ne riparlerà.
Mi pare non del tutto chiusa la vicenda Melandri, la cui richiesta è risultata eccessiva alla società. Se il Micio non trova una squadra a quella cifra - credo sui 40, forse qualcosa meno - il Forlì può alzare un po' la propria proposta - credo sui 30 - e le due parti si incontrano. Ci vorrà qualche giorno, forse settimane. Più passa il tempo senza che leggiate su Tuttolegapro che il Micio si è accasato è più aumentano le possibilità di riaverlo in biancorosso. Io ci spero perché pur conoscendo pochissimo Daniele a livello personale, è uno schivo, mi ci sono affezionato tanto da essermi portato a casa - mia moglie non ha gradito eccessivamente, anzi mi ha proprio dato del pirla - un suo calzino usato nella finale col Porto Tolle.
Stadio e sponsor, il Comune apre al Forlì
C'era un po' di apprensione ieri per l'ora e passa trascorsa nella stanza interviste da Luca Bertaccini con la tutt'altro che trascurabile nuova assessora allo sport Sara Samorì. Invece ne è uscita una bella intervista che apre scenari interessanti per il Forlì, del quale si parla fin dalle prime righe, a partire dal sommario: 'Il Comune cercherà di trovare sponsor per società e club'.
Mettiamo nel cassetto e stiamo a vedere, per arrivare ai due milioni necessari per la C serviranno impegno e collaborazione da parte di tutti.
Giusto tenere Rossi?
Il Forlì se lo è chiesto per circa
dieci giorni e alla fine ha risposto sì per motivi ragionevoli: uno su tutti e
parecchio grosso, Rossi ha centrato l'obiettivo che la società gli aveva dato.
Punto. In una maniera che la società stessa considera impeccabile,
professionale, produttiva. Che Rossi abbia avuto più di un problema nella
gestione del gruppo, dello spogliatoio è innegabile. Ma il Forlì è convinto che
la presenza del nuovo diesse Menegatti, la prossima stagione, aiuterà molto
Rossi proprio in questo senso. Non conosco ancora Menegatti - la sua presentazione è prevista per le 15.30 - quindi prendo per
buona la valutazione.
Dal punto di vista tecnico, del gioco, noi possiamo
esprimere solo giudizi da bar dello sport. Il Forlì ha giocato spesso male? Sì.
Rossi ha estrapolato il massimo del gioco e soprattutto dei risultati secondo
il materiale umano che aveva a disposizione? Secondo me, no. Ma ho allenato
bambini di dieci anni più o meno quindici anni fa. Che elementi ho per
giudicare in modo assoluto? Bar dello sport. O blog, ci sta. Per quest'ultima
ragione però - e per altri tre motivi minori: ambiente, qualche giocatore in
rotta, rischio di ritrovarsi a novembre con 3/4 soci scontenti complicati da
gestire, proprio come con Bardi -
confesso in questo contenitore (evitiamo le guerre, almeno a giugno) che
fossi stato io a dover decidere, e avessi avuto sottomano un'alternativa più
convincente, avrei cambiato. L'importante è non tirare il ballo la riconoscenza
perché quella nel calcio, e Il Forlì in questi anni non si è distinto in senso
contrario, non esiste.
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