lunedì 19 dicembre 2011

Processo a Cangini


Concluso il sondaggio più votato nella storia di questo blog (mille miliardi di voti), la responsabilità dei 6 punti di distacco secondo noi - mi ci metto anch'io, anche se ho votato Pardolesi - è a stragrande maggioranza del diesse Sandro Cangini. Vediamo perché.

A sua colpa. Paga look ed eloquio. Ha una 'scuderia' dalla quale raramente prescinde (vedi Riccione e zone limitrofe), segue poco per non dire pochissimo il mondo intorno a Forlì. In tanti si chiedono: perché è sempre a vedere le partite dei galletti anziché seguire le altre squadre? Come fa a scegliere i giovani se li vede solo contro il Forlì? E poi c'è la questione del figlio Alessio, forse il vero nodo attorno al quale si lega tutto il resto. Per me è un errore a prescindere che un diesse tenga in squadra il proprio figlio. Troppo strumentalizzabile, appunto.

A sua discolpa. In estate molte delle sue idee sono andate a ramengo. Avrebbe segato uno-due elementi della vecchia guardia ma non gliel'hanno permesso. Avrebbe anche gradito un consultino a proposito dell'allenatore, che invece gli hanno confermato a prescindere. Il budget era sostanzioso, ma ha dovuto ingoiare una 'filosofia' che non lo convinceva del tutto. Ha perso Spighi e Fantini, due colonne, senza poterci fare nulla. Ghetti non è stata una scelta sua. Petrascu e Melandri sì, così come Evangelisti, Sampaolesi, Semeraro, Mazzoli.
Senza dimenticare la cosa più importante: dalla sua l'ex attaccante del Palermo ha i risultati. Un primo posto in Eccellenza, un quarto da neopromossa in quel girone durissimo di serie D.

Non spettacolare, no


Il Gazzettino commenta con una certa sobrietà ('non spettacolare') il pari tra Este e Forlì, ha una bella foto in bianconero dell'autogol di Giorgi (candid camera è l'autore dello scatto), dà 7 in pagella a Belluzzi e Nunziata. Più d'accordo sul secondo, decisamente.