giovedì 12 marzo 2015
Bianco, rosso, Richard
Non ci siamo beccati quasi da subito. Scrissi una roba che per me era normale, tipo che Orlando oppure Fantini, non ricordo, l'aveva superato nelle gerarchie di Bardi in serie D. Lui non mi disse niente ma venni a sapere che se l'era presa e anche parecchio. Era appena sceso dal grande calcio nei dilettanti, figuriamoci se poteva accettare critiche dall'ultimo scribacchino. Da quella volta ci siamo rispettati - è uno che rispetta la professione altrui, Richard, e questo già di per sé non è poco a certe latitudini - senza però entrare mai in sintonia. Eppure c'è sempre stato qualcosa nell'ex allenatore del Forlì che mi ha impedito di criticarlo aspramente, o di utilizzare nei suoi confronti ironia o, peggio, sarcasmo. Sarà che è uno vero, che ama il Forlì più di me e che conosce il calcio più di me. Sarà che non si proprio riesce a guardarlo senza intuirne la sensibilità profondissima. Non lo so, fatto sta che il Forlì senza Vanigli non esisteva da sei anni e ora improvvisamente è successo. Ognuno va per la sua strada. L'augurio è che entrambe portino in alto.
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