sabato 30 novembre 2013

La vigilia



Oggi parlano i due allenatori: Osio alle 12.15, Rossi alle 13. E' stato operato Baldazzi che resterà fermo tre mesi per la frattura della tibia, non era una bufala l'aggancio di mercato a Pestrin. Ieri sono arrivate conferme, il contatto con Manolo c'è stato e prossimamente verrà approfondito. Sarebbe, ripeto, un gran colpo.

Ma oggi è solo la vigilia del derby. C'è solo il Rimini, strabattuto l'anno scorso al Morgagni ma inaspettatamente avanti di 9 punti ora. Può essere la svolta della stagione? Certo che si. Come ci arriva il Forlì? Direi bene, con la fame giusta e i giocatori giusti: in attacco Docente-Melandri sono fuori categoria, così come ovviamente Bernacci pronto a spaccare la partita nel secondo tempo. Le armi offensive abbondano, semmai è la difesa che sarà messa alla prova. Oggi capiremo chi gioca ma Vesi centrale è meglio che sul centrodestra.

Prevendita oggi, qui tutti gli orari. Se riuscite fate un salto per evitare di perdervi il gol del Micio, top player della settimana in Lega Pro, all'ottavo minuto.

giovedì 28 novembre 2013

Bomba a Mano(lo)



Radiomercato, diciamo così, mi dà una trattativa avviata tra il Forlì e il centrocampista dell'Ascoli Manolo Pestrin. Sì, lui, l'ex idolo del Manuzzi che ora, a 35 anni, guida da leader assoluto la formazione marchigiana in Prima Divisione. Non c'è bisogno di opinioni: sarebbe un colpo pesantissimo a gennaio, uno capace di cambiare volto alla squadra fin dalla prima partita.

Controindicazioni: costa tanto, tantissimo. Ma ci sono anche aspetti che potrebbero favorire - se ha fondamenta solide - la clamorosa operazione. Intanto Pestrin ha casa e fidanzata a Cesena, ergo trasferirsi dietro casa non sarebbe una cattiva opzione. E poi la situazione societaria dell'Ascoli, brutta ma brutta brutta. I bianconeri sono a rischio di saltare, gli stipendi di metà dicembre potrebbero mandare definitivamente tutto all'aria.

A fare da regista dell'operazione sarebbe poi, sempre secondo le fonti di cui sopra, Daniele Arrigoni: l'ex allenatore del Cesena ora è vicinissimo al Forlì, in cui come sapete gioca il figlio Leo, e fece debuttare Pestrin in B a Palermo nel 2003. I due sono legati, come ora Arrigoni è legato al Forlì. Si può fare? Probabilmente si. Si farà? Non lo so. Oggi non ho avuto grosse conferme, il giocatore ha detto di non saperne nulla il ché non mi stupisce essendo sotto contratto con l'Ascoli.

Sperem. Intanto oggi si è rotto la tibia in allenamento l'attaccante del Rimini Baldazzi, un titolarissimo.

mercoledì 27 novembre 2013

Il Forlì con Barbagli


Oggi dopo pranzo il Forlì ha presentato Mirko Barbagli, difensore mancino classe 1982. Ha detto di essere pronto per il Rimini e che ha trovato una squadra con molta voglia di lavorare.

Possiamo già ipotizzare la formazione per il derby (prevendite aperte alla Caffetteria di via Ravegnana e al Chiosco) con Tonti in porta, Jidayi Vesi e Barbagli in mezzo, Senese (o Sampa) e Boron esterni, Berga Tonelli ed Eva a centrocampo, il Micio e Docente davanti.

Stamattina sul sintetico c'era anche Marco Djuric, fratello dell'attaccante del Trapani Milan. E' un centrocampista corazzato del 1992 reduce tuttavia da un grosso infortunio al ginocchio. Non è lui il giocatore che cambierà faccia al Forlì.

A proposito, prima della conf stampa di Barbagli il Dg Pedroni ha consigliato ai giornalisti di non parlare più di mercato fino a gennaio. Seeee :-)

Romiti vs Rimini


Domenica 40 bambini e altrettanti adulti saranno ospiti del Forlì per il derby col Rimini. Sono i ragazzi che qualche settimana fa hanno chiacchierato con Calderoni di pallone e fair play. Qui sotto potete leggere due dei temi che hanno scritto, a lato metto i loro disegni.

Questa mattina in palestra noi alunni della “Squadrani” che abbiamo aderito al progetto i educazione allo sport e al fair play abbiamo incontrato il capitano della squadra del Forlì calcio Alberto calderoni.
Era accompagnato da Giovanni il suo allenatore di quando era bambino e da un professore di ed. fisica, Marco. Ad Alberto sono state poste varie domande a cui ha risposto cercando di farci capire che lo sport in generale, non solo il calcio, deve essere sempre praticato con entusiasmo e con lealtà: tutti giocano per vincere ma bisogna saper accettare anche le sconfitte proprio come capita nella vita, la maestra lo dice sempre…questo Alberto lo insegna anche alla sua bambina di 8 anni.
Gli adulti che fanno a volte si comportano in modo non corretto e questo non va bene, perché i bambini li osservano e li “fotocopiano” e poi li imiteranno una volta diventati grandi. Ci sono piaciuti tutti i filmati che ci hanno mostrato, due in particolare: nel primo due squadre di rugby dopo la partita si abbracciavano e si applaudivano; nel secondo un’americana aiutava la sua avversaria, che si era sentita male vicino al traguardo, sostenendola fino a farla vincere davanti a lei. Questi sono gli esempi di vero sport!!!
Grazie Alberto, Marco, Giovanni e Franco (il dirigente).
IIB 


Il giorno 11 novembre, nella palestra della nostra scuola: "Pio Squadrani" di Forlì, è venuto Alberto Calderoni, giocatore del Forlì Calcio ed ex Capitano della squadra, insieme al suo allenatore e ad altre persone, per farci una lezione sportiva sul comportamento da tenere negli stadi e in tutti i campi da gioco in generale.
Questa lezione è stata molto interessante e istruttiva e ci ha fatto riflettere su tante cose, attraverso dei filmati semplici ma efficaci, proiettati e spiegati anche dall’insegnante Marco Susanna.
Il primo filmato, quello della linea rossa, insegna che bisogna avere un limite in tutte le situazioni per non "invadere" lo spazio e i diritti degli altri.
Il secondo filmato, quello più divertente, faceva capire benissimo come i figli copino dai genitori. C'era un babbo che faceva ginnastica per mantenersi in forma, ma si arrabbiava moltissimo quando l'ascensore era guasto e doveva fare le scale a piedi. Vicino a lui c'era suo figlio con la testa a forma di fotocopiatrice che, immediatamente, "fotocopiava" dal babbo il suo comportamento.
Il filmato, però, che ci è parso più significativo è stato quello di due maratonete che dovevano fare una gara per le qualificazioni alle Olimpiadi. La maratoneta, che durante la gara è sempre stata prima, a pochi metri dal traguardo ha avuto un malore. La seconda, invece di approfittare della situazione, riconosce lealmente la sua bravura, si china su di lei, la sorregge, le fa finire la corsa e le fa tagliare il traguardo da vincitrice.
Noi abbiamo fatto molte domande ad Alberto e lui rispondeva come se ci avesse pensato un giorno, perchè le sua risposte sono state lunghe ma educative e mai noiose.
Alberto Calderoni, da quello che ci ha risposto, ci ha dato l'impressione di essere una persona responsabile, che sa quello che dice e che mette molto impegno nel suo lavoro.
Questa lezione ci è piaciuta molto e vorremmo che fosse proposta anche ai nostri genitori, agli sportivi e a tutti gli adulti.
VB  

lunedì 25 novembre 2013

C'è Kalle per te - Il tempo del Mela



Eminentissima bandiera,
so che sei proiettato sul 2016 quando la Beneamata conquisterà la quarta Champions con i suoi giovani fuoriclasse, ma vorrei riportarti al presente. Visto le immagini di Bra-Forlì? Al di là della solita disastrosa fase difensiva, è impressionante la prestazione di Melandri che si è portato a casa il pallone con una bellissima tripletta. Prima domanda: a quale grande attaccante possiamo accostarlo? L'hai marcato in tanti allenamenti e amichevoli, spiegaci perché è così difficile da contenere. Seconda e più complicata questione: domenica arriva il Rimini al Morgagni, cosa faresti nei panni di Rossi che recupererà Docente e ha Bernacci ormai in condizione? Tenere fuori uno dei tre pare un sacrilegio visto il livello medio della squadra. Ma insieme, nel 5-3-2 attuale e contro una squadra in grande forma, non possono giocare. Quindi?
Ringraziandoti in anticipo per la strapagata consulenza,
un abbraccio biancorosso.

Ciao a tutti,

Partiamo dal fatto che si doveva vincere e si è vinto. Ogni vittoria porta morale e classifica... quella di domenica considerando il come e il contro chi si è vinto conta certamente  più per la seconda.
Tuttavia ci avviciniamo all'appuntamento del derby con qualche certezza in più. Confermato il fragile equilibrio mentale del gruppo nell'arco dei 90 minuti, ritroviamo di contro la qualità del Micio.
Non so Riccardo, non sono bravo a fare paragoni... certamente Daniele quando è in forma è un giocatore importante. La cosa che mi è sempre piaciuta e mi ha subito colpito è che è molto bravo in area di rigore, sa fare il cosiddetto contromovimento per non dare riferimenti al difensore, è rapido e "sente" la porta. Insomma non è il classico giocatore che vive di qualità naturali ma, essendo intelligente in campo, ha saputo e sa adattarsi in varie posizioni dell'attacco e soprattutto si è completato crescendo tantissimo diventando anche un ottimo contropiedista (non basta correre forte per esserlo). La butto là per gioco... Pablito Rossi?

In riferimento alla seconda domanda credo che il Mister domenica partirà ancora con due attaccanti. Non chiedermi chi perché dovrei conoscere le condizioni fisiche di Docente ed atletiche di Bernacci. Penso che possano partire ancora Docente e Melandri considerando che il Berna non potrebbe tenere una partita intera ed in questo momento è devastante quando entra fresco.
Obbiettivamente però credo  sia l'ultima preoccupazione di Roberto Rossi... di qualità davanti ne ha da vendere. Quando il Berna sarà a posto è un giocatore fuori categoria e sarà il vero valore aggiunto, sono certo che tutta la squadra ne beneficerà non solo l'attacco, anche la fase difensiva potrà respirare di più. Davanti siamo più che a posto con due giocatori che per storia e qualità sono di un altro calcio (Docente e Bernacci) ed un gruppo di ragazzi che si integrano perfettamente con loro avendo qualità diverse (Nappello, Tonelli ed il Micio).

Ripeto, penso che l'allenatore riproponga le due punte inizialmente... dobbiamo ancora trovare un equilibrio collettivo che contribuisca a farci fare qualche risultato utile consecutivo, i quali a loro volta porteranno anche una serenità individuale migliore e via dicendo....
Intanto mi dicono che anche il Capitano stia trovando la strada giusta per far rendere al meglio le sue indubbie qualità d'altronde se migliora la condizione di quelli davanti aumenta anche la possibilità di appoggio dei centrocampisti e si crea un'opportunità in più anche per i difensori.
Partiamo da li, dove abbiamo più qualità, ho sempre sostenuto che nel calcio moderno gli attaccanti sono coloro che ti rendono efficace lo sviluppo del gioco in fase attiva e FONDAMENTALI nell'inizio della fase difensiva.

Partiamo da dove, senza dubbio, siamo fortissimi.

Il derby non si gioca. Si vince.*
Kalle



*(Samuel Eto'o caro riccardino Samuel Etò'o... finale di Champions... vinta)

domenica 24 novembre 2013

Non BRAvissimi



Una tripletta del Micio salva il Forlì, che chiude il primo tempo in vantaggio 3-0 e poi si fa incredibilmente recuperare a inizio ripresa dal Bra. Nel finale Eva su rigore e Mela chiudono una partita pazzesca, nella quale ha inciso pesantemente l'ingresso di Bernacci.

Non il modo migliore per avvicinare il derby (il Rimini oggi ha battuto il Porto Tolle ribaltando il risultato ed è terzo a +9 sul Forlì) ma in Piemonte contava solo vincere. Se i dirigenti non se ne fossero accorti, ma se ne sono accorti, il modulo conta zero perché al Forlì servono subito un paio di difensori di spessore, altrimenti la serie D è lì che ci aspetta: i biancorossi continuano imperterriti a subire la media di due gol a partita, anche contro squadre offensivamente innocue, pure cambiando il confusionario Gerolino dell'ultimo mese, con o senza Fantini, Vesi o Jidayi.

Note a margine: pochissimi tifosi da Forlì, espulso Fantini, la Ribelle ha espugnato il Benelli, gol di Fonte (bravo, ti devo un caffè dopo le malignità), Nappello continua a non segnare mai, Rossi vince la prima partita. Soffrendo. Troppo.

sabato 23 novembre 2013

BRAnacci



Fonti parecchio attendibili mi danno Bernacci in campo dal primo minuto domani al fianco di Melandri, con Boron titolare a sinistra e il resto 5-3-2 come previsto. Se qualcuno va a Cuneo domani faccia un fischio anzi ci aggiorni qui sul blog, io sarò a Castrocaro per il derby col Predappio (uuuhhh), cuffie alle orecchie e Dall'Oro a tenermi compagnia.

Niente scherzi ragazzi.

Ci si mette anche il meteo



Out Docente, non convocato per Bra, sul Forlì sembra davvero gravare una maledizione. E dal cielo sapete chi arriva in queste ore a devastare campi e clima? ATTILA

Si salvi chi può.

venerdì 22 novembre 2013

Il giocatore più forte del Forlì è in dubbio



Oggi Rob Rossi ha spiegato che i due attaccanti più in forma del Forlì, Docente e Tonelli, sono entrambi in dubbio, causa affaticamenti muscolari, per la gara contro il Bra che si giocherà domenica alle 14.30 a Cuneo. Rossi è convinto di poter recuperare Tonelli mentre nutre qualche dubbio in più sulla possibilità che Docente sia della partita. La decisione verrà presa solo domani mattina prima di partire: Rossi ha detto che nel caso in cui Docente salga sul pullman allora sarà pronto a scendere in campo, in caso contrario lo lascerà a casa a riposare. Pronto Nappello, invece Bernacci ha gamba e fiato per mezz'ora.

Approfitto dell'occasione per segnalare la 'straordinarietà' di Docente in questo Forlì e anche in questa categoria. Giocatore fatto e finito, combattente, generoso, utile in tutte le fasi di gioco, fortissimo fisicamente, instancabile, un esempio per i compagni anche perché, almeno così mi dicono, 'bravo ragazzo'. Nettamente il giocatore più forte di questa squadra. Nettamente. Chiaro che la sua assenza in casa del Bra sarebbe pesantissima.

giovedì 21 novembre 2013

Il Forlì spende: Barbagli!



Si allena già al Federale Mirko Barbagli, difensore mancino ex Alessandria classe 1982. Sarà lui il primo rinforzo alla rosa in mano a Roberto Rossi (mancano le visite mediche per la firma). Svincolato, Barbagli vanta 204 presenze tre i prof 63 delle quali in B con le maglie di Arezzo e Grosseto. Un pezzo grosso insomma.

Ma non è finita qui: incassata la prima tranche di contributi federali, la società di viale Roma ha messo nel mirino, per gennaio, un altro difensore e pure un centrocampista.


martedì 19 novembre 2013

C'è Kalle per te - Sulla tattica



O capitano mio capitano,
ciao intanto, come stai? Da un po' non ci si sente e mi preme come prima cosa congratularmi con te, in quanto rappresentante unico dell'interismo, per la venuta in Italia dell'indonesiano sorridente. Mi sembra una brava persona, in particolare trovo squisita la sua ammirazione per Ventola oltre naturalmente alle doti del figlio, che della famiglia Tohir mi sembra il più promettente.

Tornando a noi, sono a chiederti un resoconto degli ultimi 180 minuti biancorossi. Ammetto un pelo di smarrimento circa l'evoluzione tattica del Forlì nell'era Rossi. A Bellaria il tecnico cesenate è partito con quattro attaccanti dal primo minuto, beccando tre gol in un tempo. Sette giorni dopo in casa con la Spal ne ha messi solo due, Docente e Melandri, i quali però hanno avuto enormi spazi per sfruttare i lanci lunghi dei difensori, purtroppo gli uni e gli altri non sempre precisi. Qual è il disegno tattico? E ancora, è questa secondo te la strada per la salvezza, difesa e contropiede?

Illuminaci come la stella cometa, peraltro in avvicinamento.



Ciao a tutti,

Sono convinto che il Forlì visto contro la Spal si avvicini molto, tatticamente parlando, a quello che vedremo in futuro. La formazione scesa in campo a Bellaria, come ha avuto modo di dichiarare anche il mister, è stata figlia delle contingenze e, forse, considerando l'avversario che dovevamo incontrare, un rischio calcolato. Che non si è rivelato corretto.
Tuttavia contro i ferraresi la vera differenza è stato l'atteggiamento tattico in quanto rispetto al derby è stato tolto dalla formazione iniziale solamente uno degli uomini offensivi che hanno giocato a Bellaria.
Atteggiamento tattico favorito, e queste a mio parere sono le vere novità, dalle caratteristiche tecniche degli uomini chiamati a fare gli esterni e da Tonelli mezz'ala. Senese e Jidayi e poco dopo addirittura Senese e Gerolino con Jidayi spostato sulla linea dei difensori centrali hanno dato meno spinta ma più protezione, Tonelli centrocampista ha mostrato qualità, quantità ed imprevidibilità.
Qual'è il disegno tattico? Mah... credo semplicemente attraversare questo momento di difficoltà cercando di dare qualche sicurezza in più alla squadra ed al reparto difensivo, rischiare meno scoprendosi il giusto sapendo che davanti sei forte, molto forte, e quindi con molte probabilità il gol lo trovi tutte le domeniche.
In attesa di Bernacci.
Lui è l'uomo che consentirà all'allenatore possibilità tattiche differenti o, se si riterrà opportuno proseguire su questa linea, sarà un valore aggiunto importante per una squadra che nei momenti di difficoltà odierni sta sfiancando un grandissimo Docente (che giocatore!) ad un doppio lavoro.

Evangelisti e/o chi per lui.
Chi sa giocare a calcio non lo dimentica, e lui sa come si fa. D'altronde lo abbiamo pontificato per anni come centrocampista totale e non credo abbia disimparato. E' lampante che quest'anno la squadra ha perso fluidità di gioco, coraggio nel proporsi e, causa anche i risultati, ha perso anche quella personalità di gruppo che in questi anni aveva acquisito. Personalità di gruppo intesa come capacità di giocarsi sempre ed in ogni caso la partita aggrappandosi spesso ad un'identità tattica conosciuta  a memoria.
Nella situazione attuale è normale che anche i singoli ne risentano, l'azione spesso e volentieri non parte più da dietro, c'è meno gioco palla a terra, ci sono meno automatismi, è scontato che un centrocampista faccia più fatica a cucire gioco. Forse le mie considerazioni verso i giocatori sono figlie del mio recente trascorso, non vorrei passare per colui che ad ogni costo difende i giocatori.
Non è cosi... al contrario fui molto chiaro nel mio secondo intervento dove in sintesi spiegavo che il Forlì è una società che garantisce quel minimo per il quale deve pretendere il massimo.

Però credo sia doveroso anche vedere le cose da un punto di vista razionale e non solo emozionale. Ogni anno il mondo del calcio ci regala dimostrazioni a piene mani di giocatori che sembra abbiano disimparato a fare il loro mestiere, o al contrario che rinascano, senza un'apparente motivo. La verità è che ogni stagione hanno delle giuste  responsabilità da affrontare (verso società, tifosi, loro stessi...) ma non sempre le condizioni di partenza sono uguali. Se non lo sono, vanno trovate ma non sempre si è aiutati.
E questo vale anche per gli allenatori.
Questo credo sia un modo serio e sereno per valutare le cose al fine di saper individuare bene di chi sono poi le responsabilità.

Dai ragazzi!!
Kalle 

Un giornalino che spacca



Ieri pomeriggio Pardo ha comunicato a Pedroni e Casadei che non sarà più lui a redigere bisettimanalmente il giornalino patinato che leggete la domenica allo stadio. Divergenze di vedute all'origine della rottura, che in questi giorni è costata anche qualche mal di stomaco. E' andata così: settimana scorsa Franco aveva inserito all'interno del giornalino - quello che avete avuto per le mani in Forlì-Spal - un articolo da lui vergato (poi uscito sulla Voce) dedicato ad Attilio Bardi. Questo.

Nella quasi secolare storia del Forlì tanti sono stati gli allenatori che si sono succeduti sulla panchina. Nomi noti, come ad esempio, da Michele Andreolo, Campione del Mondo con l’Italia nel ’38, che portò il Forlì in C nella stagione 49/50, a Leo Zavatti (Seminatore d’Oro 60/61) sino a Libero Zattoni, mister del “Grande Forlì” che, nella stagione 63/64 sfiorò la Serie B con la famosa squadra di Zanetti e Magheri. Più tardi altri allenatori segnarono la storia del Forlì con le loro imprese. L’amatissimo Attilio Santarelli vinse il campionato di Serie D 67/68 per, poi, condurre i Galletti, nella stagione 77/78, nella prima C1 della storia dove Sidney Cunha Cinesinho sfiorò addirittura la Serie B nel 79/80: era l’epoca di “Vulcano” Bianchi. Dopo un grande personaggio come Ivano Gavella, Franco Bonavita (95/96) salì agli onori della cronaca nazionale portando il Forlì agli ottavi della Coppa Italia col Milan, dopo aver eliminato Foggia (Serie B) e Piacenza (A) con un’impresa mai più riuscita nel calcio italiano. Ma l’allenatore più vincente della storia del Forlì è stato Attilio Bardi. Grazie a lui tre sono state le stagioni al termine delle quali il Forlì è stato promosso. Nel campionato 01/02 i biancorossi salirono in C2 grazie al secondo posto conquistato dietro al Fano, nella stagione senza stipendi, del presidente Ravaioli. Poi le due strepitose vittorie in Eccellenza (09/10) e Serie D (11/12) col trionfale ritorno nel calcio professionistico della rinata Società. Bardi, stratega del gioco spumeggiante e aggressivo, è stato il mister più amato sotto San Mercuriale: negli spogliatoio e dal pubblico di un Morgagni che gli ha sempre dimostrato un affetto speciale. Per il suo carattere, la sua umanità, la sincerità dei suoi sentimenti Forlì è stata e resta casa sua. Nella storia del nostro calcio resteranno per sempre scolpite a caratteri d’oro le imprese del mister più vincente della storia biancorossa.

GRAZIE ATTILIO!

Il Forlì ha tagliato pezzo e pagina senza comunicarlo al suo autore, che si è arrabbiato molto (più che altro per il trattamento) e sabato mattina non è andato alla Gegraf a ritirare i giornalini, creando qualche problema logistico. 'Voi non comunicate a me, io non comunico a voi' il ragionamento pardoliano.

Ognuno di noi ha la sua opinione in merito al contenuto dell'articolo (che, lo sottolineo per evitare fraintendimenti, non è stato l'origine dell'addio dovuto invece ai 'modi'). Io credo che qualunque società che abbia appena esonerato un allenatore difficilmente pubblica sul proprio giornalino un articolo nel quale lo si celebra quale uno dei migliori trainer della storia. E' la mia opinione. Franco, e non solo lui, è invece convinto che un gesto di 'stile' avrebbe fatto bene a tutti e non sarebbe costato niente. Non so, voi che dite?

Di sicuro l'incombenza del giornalino spetterà d'ora in avanti a qualcun altro dopo che per quasi vent'anni Pardo ne era stato, tra mille turbolenze, disguidi e infinite discussioni da bar, il padre-padrone. Con una sola parentesi di assenza: l'era Oliveti.

Il piano di Battaglia


Credo che per rinforzare subito la difesa il Forlì stia provando a portare in biancorosso Francesco Battaglia, difensore classe 1985 ex Venezia e amico di Fantini. Se a gennaio arrivasse anche Ingegneri dal Cesena, Rossi potrebbe schierare questa formazione (ma ci saranno altri movimenti e non è detto sia l'incastro anagrafico che hanno in mente).

                                                              Tonti

                                   Battaglia             Fantini          Ingegneri

                                                         Bergamaschi

                        Senese           Evangelisti           Tonelli          Boron  

                                                 Docente      Bernacci (Melandri)

L'età media fa 24,5 spaccata. Il rientro di Arrigoni sarebbe la ciliegina. Jidayi, Vesi e Gerolino alternative preziosissime dietro, Nappello, Sampa, Forte, Torelli e soprattutto Melandri, che fatica ad esplodere in Lega Pro ma resta uno che metterei sempre in campo, soluzioni più che di ripiego.

Vi piace?

lunedì 18 novembre 2013

21 centimetri



Mi sembra che il Micio, visto e rivisto e rivisto ancora il video dell'azione che ci ha tolto il meritato 3-2, fosse almeno 21 centimetri oltre l'ultimo difensore.

Cos'è la pressione



Tanto per capirci ed evitare di passare di là, ecco cos'ha detto a fine partita il presidente della Spal Mattioli:

 sapete cosa vi dico? Che se io avessi avuto tre difensori così a disposizione, come quelli che hanno giocato oggi, non li presentavo neanche in Eccellenza. Sia chiaro, voglio molto bene a tutti loro. Lo sanno, mi sento un padre, non un Presidente. Per me loro sono dei figli acquisiti e come tali hanno il dovere di prendersi le loro responsabilità quando è ora. Un buon padre è questo, non certo chi si nasconde dietro alibi e scuse. Non ce ne sono. Non è mai venuto meno niente da parte nostra, da parte della Famiglia (i Colombarini) hanno tutto quello che è giusto abbiano, lavorano e sono pagati, puntualmente, ogni mese. Vivono in una città bellissima e tranquilla con un tifo splendido che ogni giocatore vorrebbe avere in queste categorie. Però è assolutamente necessario continuare a fare quella riflessione che abbiamo iniziato qualche settimana fa: sono giocatori adatti, questi, oggi, in questo preciso momento storico, alla Spal? Me lo chiedo.

E poi tante altre cose, sempre con questa delicatezza, che potete leggere sullo Spallino. E non è che la Spal abbia preso 50 gol in questo inizio di stagione. No, ne ha presi quattro in meno del Forlì.

sabato 16 novembre 2013

Punto vostro



Grazie Claudio e Toso, grazie Carlo, Massimo, grazie ai ragazzi della gradinata, ad Alex, a Max, a Fausto, a Massimo. Non da parte mia, ma della squadra che attraverso questo blog ci tiene a farvi sapere che ha sentito il vostro appoggio. Ed è servito. Perché il Forlì oggi avrebbe meritato di vincere (due traverse, un gol annullato dal guardalinee meno simpatico del campionato, due gol divorati dal Micio) ma almeno non ha perso. E' durissima ogni domenica di più ma la barca non è affondata. E adesso è davvero ora di raccogliere il grano: domenica col Bra, poi al Morgagni col Rimini.

Sei punti, punto. Oppure addio.

venerdì 15 novembre 2013

La storia siamo noi



Sedici giornalisti accreditati da Ferrara, un centinaio di tifosi, Gadda in panchina: sono convinti di poter sbancare il Morgagni. Nel mio piccolo raccolgo l'appello lanciato da Kalle qualche giorno fa e bissato oggi in conf stampa da Rossi. Vi riporto paro paro le sue parole:

"Spero che la gente ci dia una mano, in questo momento chi vuole bene al Forlì può capire che la situazione non è semplice. Se serve chiudere un occhio bisogna farlo. La squadra è giovane e quello che succede all'esterno ha un peso. E' il momento del sostegno, criticare acuisce le difficoltà. E' come darsi la zappa sui piedi, al di là delle motivazioni che possono essere valide". 

Sono d'accordo con lui e chiedo ufficialmente (anche se non so a quale titolo) che domani il Morgagni sia una cosa sola con la squadra. Lo so che ognuno di noi ha molti motivi per fischiare, arrabbiarsi, criticare questo e pure quello, ricordare quando quel dirigente tifava contro il Forlì, rimpiangere Bardi. Lo so, capisco. Ci sarà tempo per farlo se le cose a fine campionato saranno andate male. Ma non è adesso, quel tempo. Non è oggi. Qui ragazzi c'è un'occasione che non tornerà più. Mai più: arrivare ottavi e andare in Prima Divisione. Giocare contro chi retrocede dalla B, contro giocatori veri, grandi giocatori, grande spettacolo, roba che abbiamo sognato tutti, molti di voi più di me, per decenni. E questo Forlì è maledettamente giovane. Sentirà subito, domani, se lo stadio gli è ostile o se invece ha deciso di chiudere un occhio e buttare avanti il cuore. I ragazzi lo capiranno subito e sentire il pubblico vicino li caricherebbe moltissimo. Lo so, li conosco. Sarebbe lo stesso se in campo andaste voi, pensateci un attimo. Immaginatevi di essere dentro una crisi così, entrare in campo e sentire applausi. Cori di incitamento. Calore. Che reazione avreste? Il triplo della forza, il quadruplo della voglia. E' così.

Mai come domani, mai ne sono convinto, dobbiamo tutti mettere il cuore davanti alla testa. Lo chiedo a Claudio e Toso, a Carlo, a Massimo, ai ragazzi della gradinata, ad Alex, a Max, a Fausto, a tutti quelli che avranno la tentazione di mandare a quel paese Senese al primo stop sbagliato o fischiare Bernacci quando comincerà a a scaldarsi. Non fatelo. Stiamo uniti. Stiamo uniti. Non ve lo chiederò più, promesso. Ma oggi sì. Fatemi venire i brividi domani, e spacchiamo la Spal tutti assieme.  

giovedì 14 novembre 2013

"Ci sentivamo invincibili"



Ricevo da Attila una lettera vergata in corsivo elegante di risposta a quello che Marco Sozzi scrisse nei commenti del post Esonerato

Ciao Marco,
anche se non amo molto scrivere, eccomi qua a rispondere alla tua lettera e lo faccio alla mia maniera, con sincerità e rispetto, quello che merita uno uomo prima che un calciatore, già perché per me prima che i calciatori esistono gli uomini ed è da uomini che ho sempre instaurato i rapporti all’interno di uno spogliatoio con tanti ragazzi con i quali ho avuto la fortuna di rapportarmi e lavorare. E’ vero, quanto è vero, che il nostro rapporto è sempre stato all’insegna della sincerità e del rispetto e, quando un rapporto è così non è mai “troppo”, è sempre un di più, un accrescimento per tutti.
Avevamo parlato alla fine dello scorso anno, lo ricordo bene, ma come avrei potuto dire “basta” al Forlì, a questi colori, alla città, ai suoi tifosi. Lo sai io non calcolo, mai, nelle cose che faccio ci metto passione, il cuore, il sentimento e a volte proprio il sentimento offusca la ragione. Io sono così e ne vado fiero e non ho rimpianti. Forlì è la mia famiglia, ho rapporti stupendi con molte persone e per quanto mi riguarda questi rimarranno, per sempre.
Sono anche per me giorni tristi, ma poi ripenso a tutto quello che abbiamo fatto assieme e la tristezza di colpo svanisce lasciando il passo ad una cavalcata straordinaria, che ha riportato il Forlì nelle categorie che merita e questo nessuno lo potrà cancellare. Ed è stato un sogno che anche tu hai coronato, quello di giocare nei professionisti con la maglia della tua città, spero in questo di averti aiutato. Sei andato oltre i tuoi limiti mettendo sempre il cuore oltre l’ostacolo, già il cuore, quello che tu hai messo nell’instaurare rapporti con i tuoi compagni. Siamo stati, negli ultimi anni, un gruppo straordinario, veramente, ci sentivamo invincibili ed è con questa convinzione che abbiamo ottenuto risultati fantastici, con il cuore, quindi come avrei potuto rinnegarlo al momento di scegliere se restare.
Ho avuto la fortuna di aver lavorato con ragazzi straordinari, con Kalle, come tu menzioni, il primo anno quando fra mille difficoltà riuscimmo a tenere il gruppo unito ottenendo quel secondo posto che permise al Forlì di essere ripescato in C2, come dimenticare. Kalle è un esempio per tutti noi, di passione, di sacrificio, di amore e dedizione a questi colori, a questa città, a questa maglia.
Ora si ricomincia con lo stesso entusiasmo di sempre, “non c’è notte tanto lunga che impedisca al sole di sorgere”. Ti auguro di ottenere tutte le gioie, sia in campo professionale che nella vita, e le soddisfazioni che meriti. Un abbraccio forte a te e alla tua splendida famiglia.

Con stima e affetto, Attilio. 

mercoledì 13 novembre 2013

Se il posto auto segna un'epoca


Oggi Attilio Bardi ha recuperato "le sue cose" dallo spogliatoio del Morgagni (scarpe, borse, panni sporchi e puliti). Non è andato di persona per evitare spiacevoli incroci, gliele hanno prese un paio di amici. Nel frattempo una Volkswagen qualunque occupa, forse senza consapevolezza, il suo posto auto, quello per cui in questi quattro anni il mister di San Piero in Bagno era pronto a picchiare. Perché del 3-4-3 di si poteva anche, in certi momenti, arrivare a discutere. Ma in quel rettangolo di cemento sconnesso dalle radici dei pini marittimi, davanti al Wc ma anche al cancello che porta agli spogliatoi, ci stava sempre la sua Volvo grigia (la stessa che i tifosi gli impacchettarono di biancorosso dopo la vittoria del campionato di serie D). Sempre, fino a martedì 4 novembre 2013.

Un'epoca è finita, davvero.

martedì 12 novembre 2013

Il Forlì torna a Casa



Alessandro Tonti si è beccato una giornata di squalifica per "condotta gravemente scorretta verso un dirigente della squadra avversaria alla fine del primo tempo di gara al rientro negli spogliatoi". Credo abbia litigato per colpa di qualche raccattapalle che faceva il gioco del Bellaria (e ci mancherebbe). Salta la Spal, al suo posto sarà titolare in porta sabato al Morgagni Ricky Casadei. L'ultima volta il forlimpopolese - 22 anni - giocò contro il Valle d'Aosta, ultima giornata dello scorso campionato il 12 maggio ovvero sei mesi fa esatti.

Qui tutte le decisioni del giudice sportivo (in diffida Docente e Gerolino).

lunedì 11 novembre 2013

La Nave è biancorossa



I bimbi della 'Nave' che hanno scritto i temi sotto saranno allo stadio sabato contro la Spal. Il clima non sarà ideale ma potremmo fare il possibile per fargli vivere una giornata di pallone e festeggiare tutti insieme a fine partita. Della partita con i ferraresi e del clima al Morgagni avremo comunque modo di parlare in settimana. 

Mercoledì mattina, nella palestra della nostra scuola, abbiamo incontrato l’ex capitano del Forlì calcio, Alberto Calderoni, e alcuni giocatori. Ci hanno incontrato per spiegarci il significato del fair play. Il fair play è il gioco leale, corretto; è lo sport giocato con onestà e rispetto. Per far sì che lo sport sia un gioco pulito bisogna evitare di prendere brutte scorciatoie, come quella del doping e dell’imbroglio, che possono portare solo alla rovina del gioco e della propria vita. Lo sport leale è il vero sport da praticare, quello capace di divertirci, appassionarci, ma anche di farci crescere come persone. Alberto ci ha anche detto che nel calcio, per vincere, è importantissimo “fare squadra”. Solo se la squadra è unita, solo se c’è al suo interno rispetto, collaborazione e amicizia è capace di vincere. Alberto ha paragonato la squadra ad una classe: più si è uniti, più si cresce e si impara! È molto importante rispettare anche gli avversari senza indugiare, come ci ha insegnato un video dove abbiamo visto un’atleta che, invece di approfittare dell’avversaria dolorante, l’ha aiutata a vincere la gara.
Grazie Alberto, terremo nel cuore i tuoi consigli e cercheremo di metterli in pratica.

IV C

Alberto Calderoni, insieme ad alcuni giocatori del Forlì, ha catturato  l’attenzione degli alunni parlando dell’importanza della lealtà nello sport ma non solo…anche nella vita. Enorme la differenza tra due parole che cambiano solo per l’ultima lettera sport – spork. Nella parola sport tutta la soddisfazione di vincere onestamente, una competizione sana che rispetta l’avversario; nella parola spork lo specchio di chi gioca sporco. Con “fair play” si intende gioco pulito, per arrivare dritti al significato di queste parole, i giocatori hanno mostrato alcuni video: in una partita di calcio un portiere si trovava dolorante a terra e l’attaccante avversario ha mandato la palla fuori per non approfittare della situazione. Un video in particolare ha fatto calare il silenzio fra i bambini: in una importantissima gara di atletica leggera, dove la vincitrice sarebbe andata alle Olimpiadi, a pochi metri dal traguardo, l’atleta che era stata al primo posto fino a quel momento, si è accasciata al suolo per un malore e non riusciva ad alzarsi. La sua avversaria, seconda in gara, l’ha presa in braccio fino al traguardo tenendola davanti a sé e facendola vincere.
Tanta commozione e il desiderio nel cuore di ognuno di noi di riuscire, anche solo una volta nella vita, a fare un gesto tanto nobile … un “fair play” così vero. Per noi, in questa gara, non c’è solo una vincitrice, l’atleta che ha soccorso la sua avversaria ha vinto un posto nel cuore di tutti noi.
IV A

Mercoledì 6 novembre, nella palestra della nostra scuola “La Nave”, è venuto a trovarci l’ex capitano del Forlì Alberto Calderoni. Era accompagnato da due giocatori dell’attuale squadra del Forlì, Luca Bergamaschi e Riccardo Casadei, che ci hanno raccontato alcuni episodi della loro vita calcistica e personale. Sono stati presentati da Marco Susanna, un insegnante delle scuole Medie e promotore dell’iniziativa “Amicosport”. Noi abbiamo fatto alcune domande, abbiamo ascoltato e guardato le immagini e abbiamo imparato un’importante lezione: cosa è per noi il fair play.
Anche nello sport, come nella vita, è più conveniente fare una buona azione, abbracciare l’avversario, anziché considerarlo un nemico e cercare di abbatterlo. Abbiamo capito che, durante i giochi e le sfide che anche noi facciamo in palestra, è possibile arrabbiarsi, farsi male, spintonarsi, ma l’importante è alla fine della partita, ritornare amici come prima, accettare la sconfitta senza rancori, perché le sfide fra noi sono solo giochi per divertirci.
Nello sport conviene essere umili e riconoscere il maggior talento altrui. Nello sport, se imbrogli, anche se vinci non sei felice, perché imbrogli te stesso e quindi, barando, non vinci veramente perché tradisci il tuo cuore.
IV B

Mercoledì le classi 4° e 5° della nostra scuola si sono trovate in palestra per incontrare Alberto calderoni, capitano del Forlì per tanti anni.N oi eravamo “invitati speciali” , infatti facciamo soltanto la 3°, ma Alberto è il papà della nostra compagna Margherita e così... abbiamo partecipato all'incontro anche noi!
E' stato un incontro interessante, ricco di domande che ci hanno colto di sorpresa e ci hanno fatto pensare... eccone alcune:
-solo chi vince è un campione?
-L'avversario è un nemico?
-Tutto pur di vincere?
Attraverso filmati, foto e i racconti di Luca e Riccardo, due importanti giocatori del Forlì, abbiamo provato a rispondere e a riflettere su come si fa sport, qualsiasi sport.
Ci sono rimasti impressi due video: in un filmato veniva ripresa un'importante partita di calcio tra due squadre che si contendevano lo scudetto, ad un certo punto un giocatore che aveva la possibilità di segnare perchè era davanti alla porta vuota, vede un avversario steso a terra e , invece di fare goal, tira la palla fuori; l'arbitro che vede questo gesto esibisce il cartellino verde del “fair play”, cioè del gioco buono.
Molti di noi, ci siamo detti e ne siamo sicuri, non avrebbero esitato a tirare in porta e segnare.
Un ultimo video poi ci ha lasciato a bocca aperta: in una gara di atletica per la qualificazione alle olimpiadi, una ragazza era stata prima per tutta la corsa, a pochi metri dal traguardo però si sente male e cade, la sua avversaria che era seconda, l'ha abbracciata e l'ha portata fino al traguardo, mettendola davanti a sé per farla vincere.
Noi siamo rimasti senza parole: quella ragazza non aveva esitato a riconoscere la bravura della sua avversaria, non l'aveva guardata come si guarda un nemico, l'aveva guardata come un' amica.
Noi invece tante volte in palestra pensiamo che gli avversari siano nemici da affrontare e battere ad ogni costo. Quando giochiamo, tutti giustamente vogliamo vincere e arrivare primi, ma i veri campioni sono anche capaci di perdere e affrontare la sconfitta, riconoscendo il valore dell'avversario... e  questo dobbiamo ancora impararlo.


III B  

domenica 10 novembre 2013

C'è Kalle per te - Retrocediamo?



Carissimo Alberto, so che eri al 'Nanni' oggi pomeriggio. Cos'hai visto? Da fuori, da casa, l'impressione è che la scossa non ci sia stata: solite amnesie difensive (fanno 20, in pratica per vincere bisogna segnare 3 gol a partita), solite occasioni sciupate davanti, episodi sfavorevoli, rimpianti.

La vittoria del Bellaria, che aveva perso le ultime cinque e fa tre su tre coi galletti, spalanca al Forlì le porte dell'inferno. Sabato Gardini mi ha elegantemente pagato un caffè perché avevo previsto, a giugno, che Bardi sarebbe stato esonerato a ottobre. Non serviva un indovino. Da osservatore distaccato sarei pronto a prevedere anche la retrocessione filata di una squadra che quest'anno sta incontrando evidentemente troppe difficoltà per meritare la Prima Divisione. Da tifoso invece continuo a sperare: siamo solo a inizio novembre e neanche a metà del campionato, il tempo non manca. Tu che impressione hai? E' davvero un anno maledetto come sembra?

Ciao,

Ho visto una squadra impaurita. I ragazzi hanno perso già da qualche domenica il coraggio di giocarsi la partita per tutti i 90 min., lo fanno solo a tratti, a sprazzi. Contro Cuneo e Vicenza dopo ottimi primi tempi ci siamo impauriti e ritirati vicino alla nostra porta. Ieri, ad onor del vero, non ho notato particolari differenze tra 1 e 2 tempo, se non che per forza di cose il Bellaria è calato nella ripresa ed hai avuto predominio territoriale.
Ho visto qualche elemento in inevitabile condizione atletica non ottimale (Micio,Nappo) visto le lunghe assenze. Gli attaccanti, come ho già avuto modo di sottolineare, sono fondamentali sia in fase attiva che passiva, quando la palla ce l'hanno gli avversari i primi difensori devono essere loro e questo da un po' di tempo a questa parte facciamo fatica a farlo. Evidentemente non era solo un problema di giocare con tre punte.
Senza soffermarmi troppo su altre disquisizioni tattiche, in generale vedo una squadra pesante nella testa,a tratti si esprime bene, a tratti subisce la partita, subisce gli eventi.
Non vedo una squadra morta ma non vedo neppure quell'attenzione, quella unità di intenti che ti permette di pareggiare le partite anziché perderle o vincerle anziché pareggiarle.

Attenzione però: ho vissuto queste situazioni da giocatore e vi posso assicurare che si capisce al volo se un compagno si impegna o meno. E QUI NON C'E' NESSUNO CHE NON SUDA.
In questi momenti di vicissitudini tecniche ci sta che il giocatore sia disorientato, distratto da altre cose e, dal punto di vista prettamente tecnico avendo cambiato modulo, ci sta che certi automatismi e tempi di gioco siano da registrare. Soprattutto in squadra giovane come la nostra.
Non voglio essere a tutti i costi dalla parte dei ragazzi (perché prendere tre gol dal Bellaria in un tempo non è giustificabile) però credo che dobbiamo sostenerli fino alla fine visto che saranno loro a decretare le sorti del Forlì.
E, fino ad ora, non sono stati troppo aiutati.

Riccardo ho già reso noto il mio pensiero su Bardi.

Ora non dobbiamo fare gli osservatori o i giudici,ora dobbiamo comportarci da BUONI TIFOSI. Siamo a Novembre e nulla è perduto, NOI dobbiamo dimostrare questa consapevolezza e maturità e sostenere Mr Rossi e la squadra fino alla fine.
Contestare ORA non ha senso e logica in un campionato decisivo come questo.
Io farò il mio dovere di tifoso fino in fondo perché l'unica cosa che realmente conta è che si arrivi almeno noni.
E' l'appello che faccio a tutti! Non voglio avere rimpianti e soprattutto qualcuno che mi dica come si deve volere bene al Forlì.
Forza ragazzi che siete forti!!
Kalle

Retrocediamoli!



Alle 14.30 Bellaria-Forlì, derby che vale l'undicesima di campionato e molto, moltissimo per le due squadre. In attesa di conoscere la formazione scelta da Rossi (in dubbio anche la difesa a tre), chiedo una mano ai tifosi biancorossi presenti al 'Nanni': sono a casa con 38 di febbre, seguirò la radiocronaca di Gianluca ma dal vivo le vostre sensazioni sono tutta un'altra cosa.

Segnalo che battendo il Bellaria lo cacceremmo a 7 punti di distanza e avremmo, con ogni probabilità, già trovato un'altra squadra oltre a Castiglione e Bra cui assegnare tre dei sei posti che valgono la retrocessione diretta. Sarebbe, detto altrimenti, un gran passo avanti.
Alè Furle!

sabato 9 novembre 2013

Bernacci è guarito?



Notizia bomba, di quelle (anzi quella, l'unica possibile) che può far girare la stagione del Forlì. Marco Bernacci potrebbe essere, finalmente, sulla via della completa guarigione. Miracolo di Lourdes? No, un medico chirurgo molto conosciuto a Forlì avrebbe, a quel che mi risulta, visitato di recente il top player biancorosso, evidenziando con lapalissiana certezza che il dolore alla schiena altro non deriva che da una banale infiammazione al colon. Sì, letto bene: una dieta a base di pesce azzurro, l'alimento perfetto per sfiammarsi (lo so perché sono perennemente irritato anch'io) e l'Airone sarà a posto. Fosse vero sarebbe incredibile. Fosse vero potremmo tornare ad essere ottimisti. Di sicuro lo sono in casa biancorossa visto che, pur non sbottonandosi sui tempi di recupero, domani a Bellaria Rossi si porterà Bernacci vicino vicino in panchina, e potrebbe anche farlo giocare qualche minuto.

venerdì 8 novembre 2013

Adios 3-4-3



Rossi passa a quattro, centrali Fantini e Gerolino, non so i terzini perché in rosa non ce ne sono (Jidayi sarà squalificato e io sono a casa con un po' d'influenza quindi non ho seguito manco un allenamento). Sampa? Vesi? Boron? Vedremo, nessuno è uno specialista del ruolo.

Di sicuro Rossi ha deciso che per invertire il trend - 17 gol in 10 partite, avanti così c'è il derby col Meldola - serve urgentemente un cambio di modulo e ha messo subito in soffitta il 3-4-3.

La gradinata sciopera


Niente trasferta a Bellaria per i ragazzi della gradinata, in polemica con squadra e dirigenza del Forlì. E' la prima trasferta che saltano negli ultimi anni, torneranno la domenica successiva al Morgagni contro la Spal ma solo nel secondo tempo, esponendo uno striscione con scritto 'Meritateci'.

mercoledì 6 novembre 2013

C'è Kalle per te - Chi è Roberto Rossi?



Aiutaci a capire, tu che l'hai avuto prima come compagno di squadra e poi come allenatore: è l'uomo giusto? Rassicuraci e te ne saremo grati.


Ciao a tutti,

Soprattutto ciao Attilio,grazie per averci dato una mano in un momento delicato della storia biancorossa,grazie per esserti messo in gioco partendo da categorie che di certo non ti appartenevano,grazie per averci regalato assieme ai tuoi ragazzi domeniche di splendido calcio,grazie per le vittorie,grazie per essere stato un assoluto protagonista di una stagione calcistica difficilmente ripetibile.

Roberto Rossi è stato il mio capitano per qualche stagione in biancorosso,per me è stato un esempio sia come giocatore che come persona.Ho vissuto insieme a lui forse gli anni più difficili e nervosi della mia carriera e ricordo sempre il suo stile gentile e rispettoso nel proporsi.Forse non gliel'ho mai detto ma successivamente il suo esempio di uomo serio e professionale è stato per me fonte di riflessione ed insegnamento.
E' senza nessun dubbio un uomo di calcio ,ha fatto il giocatore ad alti livelli e come allenatore ha già vissuto diverse esperienze.Per anni è stato un collaboratore molto importante per Alberto Zaccheroni questo la dice lunga sulla credibilità della persona e del tecnico.
L'ho ritovato come allenatore nella stagione più buia della storia del Forli ,fu allontanato dopo 5/6 gare e gli ho sempre detto che fu la sua fortuna per quello che,successivamente,dovemmo subire da una dirigenza che ....vabbè lasciamo perdere...

Un uomo con cultura di calcio e conoscenza è senz'altro l'uomo giusto..perchè è un Uomo.
Poi anche lui sa che per diventare per davvero l'uomo giusto nel posto giusto al momento giusto ha necessità di essere aiutato.Chiunque deve esserlo.Ha bisogno dell'aiuto e del sostegno della società e della massima dedizione dai suoi giocatori.Sono sempre loro che scendono in campo e che decideranno le sorti della squadra.Ha bisogno di fortuna ,ha bisogno di recuperare giocatori Stra-importanti per questi livelli ed infine ha bisogno di noi tifosi.
Certo Attilio Bardi ha lasciato un vuoto grande,non poteva essere altrimenti dopo 4 anni e mezzo,ma noi abbiamo il dovere di sostenere Roberto e la squadra fino alla fine in quanto tifosi del FORLI'.La sorte ha regalato alla società ed a noi tifosi un'opportunità senza precedenti,vincere un campionato potendo arrivare anche noni.NON E' MAI ESISTITO E MAI PIU' SUCCEDERA'.E' troppo importante continuare a sostenere i ragazzi senza perdersi in personalismi.I conti si fanno sempre alla fine ma ricordiamoci che questa è un'annata senza un domani!!!!!

DAI FORLI',FORZA!!!
Kalle

Nelle mani di Rossi



Primo allenamento ieri pomeriggio per il nuovo allenatore del Forlì Roberto Rossi, che ha fatto il suo ingresso al Federale fianco a fianco con Cangini. Poi ha parlato con Cortini, Vanigli e Bernacci. Una trentina di tifosi fra tribuna e rete. La società garantisce che la scelta di Rossi non è legata a valutazioni economiche, ora però il nuovo allenatore - accolto con una certa freddezza dall'ambiente, soci a parte - dovrà partire col gas spianato. E domenica a Bellaria mancheranno per squalifica Bergamaschi, Forte e Jidayi.

A proposito dell'Airone, mi hanno detto che si è molto risentito per il post pubblicato ieri dopo l'allenamento. Non volevo mettere in dubbio la sua professionalità, non mi permetterei. E' stato solamente, a mio parere che non sono Brera e neanche Sconcerti, un pochino fuori luogo quell'allenamento sparato con partitella il giorno in cui se ne andava il mister. Impressione errata? Può essere, anzi lo è di sicuro visto che oggi Bernacci ha tranquillizzato tutti rivestendo jeans e maglietta. Ma anche impressione condivisa da parecchia gente che ha seguito la seduta. Oltretutto so che Bernacci ha inviato a Bardi un sms esprimendo 'rammarico' per non averlo potuto aiutare. Quindi questione chiusa.

Detto questo, sarebbe serio che il giocatore, oltretutto avvezzo al calcio di serie A, pensasse solamente a tornare in campo senza lasciare gli allenamenti anzitempo o prendersela per una supposizione sull'ultimo dei blog. Le chiacchiere le lasci a noi, che non sappiamo fare gol.

Bianco-ROSSI



Sorpresa: il nuovo allenatore del Forlì è il cesenate Roberto Rossi. Cinquantuno anni, già centrocampista del Forlì tra il '95 e il '97 (61 presenze) e poi allenatore, andò male, tra un Cotroneo e un Cotroneo nel 2005-'06. Ha collaborato con Zaccheroni e portato il Santarcangelo ai playoff nel 2010. 

Uomo che conosce profondamente il calcio, educato, di bella presenza, mai sopra alle righe, relativamente giovane, gioca 3-4-3, non è un sergente di ferro. 

La prima domanda che farò ai dirigenti del Forlì: differenze da Bardi?

(foto da newsrimini.it) 

martedì 5 novembre 2013

Bernacci si è allenato



E correva! Ha anche fatto la partitella, va beh.

Cuttone scende, chiede troppo. Domani probabilmente il nome del prossimo allenatore (Pedroni ha detto che domenica siederà in panchina. No Vanigli). Potrebbero esserci grosse sorprese rispetto ai nomi che avete letto finora.

lunedì 4 novembre 2013

Esonerato


Lo ha annunciato TuttoLegaPro alle 20.32, mentre era ancora in corso la riunione dei soci biancorossi.

F.C. Forlì Srl comunica di aver sollevato in data odierna, com grande rammarico, Attilio Bardi dal ruolo di guida tecnica della squadra. Il gruppo è stato temporaneamente affidato al vice Richard Vanigli. A Bardi vanno i ringraziamenti di tutto il club, per i bellissimi risultati conseguiti col suo apporto

Arriva Cuttone. 

Il mio indimenticabile Seba



Petrascu è stato il principe del Forlì negli anni in cui ho preso la sbandata per il biancorosso. Prima seguivo la squadra con giornalistico distacco e parecchia sufficienza, nel primo anno di serie D è scattata, chissà perché, la molla. E il Forlì era soprattutto lui. Erano lui, Bardi e Perazzini, il Cammellu, Sozzi, Balestra, Spighino, Mordini. Ma soprattutto lui, transilvanico attaccante al quale non sono mai riuscito ad avvicinarmi abbastanza da comprenderne i tratti caratteriali. Schivo al limite dell'infastidito, malinconico e parolacciaio in campo, incapace di compiere quel salto di qualità che per tre anni gli ha chiesto Bardi: aiutare la squadra quando è in difficoltà, comprendere le situazioni di gioco, subire un fallo piuttosto che sventagliare alla cieca e di prima direzione volontari della Croce Rossa. Ma Seba è stato soprattutto il finalizzatore più freddo che ho visto al Morgagni. Un Trezeguet senza colpo di testa ma con lo stesso chirurgico, innato ed elegante senso della porta. E' stato uno del gruppo, uno disponibile - vi garantisco che non è da tutti - a travestirsi da Conte Dracula con tanto di canini per l'Halloween del 2011, oppure di portarmi la sua foto in biancoenero dei tempi dell'asilo (ce l'ho ancora in borsa), un primo giorno di scuola nel quale il Carlino intervistava personaggi famosi della città. Per i compagni è sempre stato uno la cui batteria andava tenuta in carica ogni settimana, pena il rischio di vederlo finire come è finito quest'anno: mentalmente distaccato dalla contesa.

L'estate scorsa il Forlì aveva deciso di privarsene per motivi tattici-caratteriali. Lui, con un biennale in tasca, voleva restare nonostante i tanti quattrini che gli venivano offerti a destra e manca. Pedroni con un colpo di astuzia lo convinse a spalmare l'ingaggio su questa e la prossima stagione. Sarebbe dovuto essere un quarto attaccante da spavento, perfetto per spaccare le partite nei secondi tempi oppure per dare il cambio - e si è visto quanto ce ne sarebbe stato bisogno - a Bernacci. Per settimane Cangini mi ha ripetuto che quella di Lorenzo era stata un'idea fantastica, da grande manager. Di fatto però il progetto è andato quasi subito in fumo. Escluso dalle attenzioni dell'allenatore, la fiammella di Petrascu si è affievolita. Ha perso spunto, convinzione, entusiasmo, partecipazione. Fino all'incrocio dei pali colpito su punizione ad Alessandria: quel tiro avrebbe potuto cambiare la sua stagione e ridargli fiducia. Chissà. Ma il calcio va dritto per la sua strada e quella del romeno era ormai segnata. Va all'Imolese dove ritrova vecchi compagni e una categoria nella quale, se trova gli stimoli, è immarcabile. Al Forlì resta il ricordo - 52 gol in 101 partite: il primo il 5 dicembre 2010 a Teramo, 0-1 sul sintetico, l’ultimo il 5 maggio 2013 al Morgagni contro il Bassano, su rigore - di uno tra i cinque attaccanti più forti della sua storia.

domenica 3 novembre 2013

E adesso, che si fa?

Domani sera si riuniscono i soci. Niente di straordinario e nessuna decisione all'ordine del giorno, ma è scontato che si discuterà molto di Bardi. I soci potrebbero decidere di affidare a Pedroni la responsabilità della guida tecnica ma non so cosa farebbe, nel caso, Lorenzo. Difficile che si accordino sull'una o l'altra strada, anche se il secondo tempo di oggi ha messo molta paura a tutti, impossibile che affidino di nuovo l'incarico direttamente nelle mani di Cangini.

Il Forlì atteso da tre partite abbordabili: Bellaria, Spal, Bra. Se Bardi non salta avrà la possibilità di trovare punti preziosi per arrivare alla sosta natalizia e poi, con i rinforzi e magari Bernacci, rilanciare la giostra. Se salta non ho novità sui possibili sostituti: Cancelli, Cuttone? Gadda si è accasato, per D'Angelo possibilità vicine allo zero.

Alla fine della fiera mi sembra sempre più evidente che la rosa ha parecchie lacune: alcuni giovani sono stati sopravvalutati, tutti i vecchi tranne Docente stanno rendendo meno del previsto.

Petrascu va all'Imolese, accordo trovato sabato. Si chiude un quadriennio nel quale il romeno si è ritagliato un posto nella quasi centenaria storia del Forlì.   Non è poco, è stato tantissimo soprattutto nell'anno e mezzo di serie D.

Il Forlì perde e saluta Seba


Il Forlì regge un tempo, il primo nel quale va in vantaggio subito con Docente, poi si affloscia e becca due gol con erroraccio di Vesi che spinge in area un attaccante girato spalle alla porta. Finale senza assalto, spompati nella testa e/o nelle gambe. Migliore di una spanna Bergamaschi, poi Jidayi. In sala stampa Bardi ha annunciato che Seba sta trattando con un altro club e per questo è finito in tribuna. Siamo ai titoli di coda.

sabato 2 novembre 2013

Ingegneri e forse domani



Bomba da Cesena: Andrea Ingegneri a gennaio potrebbe tornare a Forlì. Perché Bisoli ha un mucchio di difensori bravissimi e il ragazzo, che pure vanta qualità innegabili, trova pochissimo spazio in bianconero. Meglio, anche per il Cesena, fargli fare esperienza in questa Lega Pro assatanata. Con il ritorno di Inge ne avremmo metà della vinta (l'altra metà comincia con Bern e finisce con acci).

La sintonia è totale


Come dimostra lo scatto rubato stamattina durante l'allenamento al Federale, Bardi e Castellucci finalmente hanno trovato un punto di accordo sul gioco del Forlì.

Real Forlì


Tifosi carichi al Federale, a fine allenamento la squadra li ha salutati ed è stato un bel momento. Presente stamattina all'ultima seduta pre Vicenza (il prefisso Real è imbarazzante ma non ditelo a Sozzi) la dirigenza al gran completo: Conficconi ha parlato con Cortini, Bernacci e Bardi; Castellucci con Bardi; Bellini con Fantini e Pedroni. Bellini si è anche esibito in un piattone destro al volo che neanche Petrascu.

Formazione Out Bernacci, il dolore è tornato. Bardi ha detto che torna alla difesa a tre (Jidayi favorito su Fonte) e farà staffetta Tonelli-Melandri. Nel Vicenza occhio al capocannoniere Alessandro, rapido e ispiratissimo.

venerdì 1 novembre 2013

Gerolino +1


Per chi non lo sapesse Adolfo è diventato papà lo scorso sabato, mentre la squadra si imbarcava per Alessandria. Nella foto la fidanzata Emanuela e il piccolo Christian, che sono a Napoli. Auguri al neo papà biancorosso che ha già festeggiato un gol col pollicione in bocca ma domenica potrebbe anche bissare col gesto della culla inventato da Bebeto nel '94, quando il centralone del Forlì era appena un mezzano alla scuola materna.

Il momento è delicato



Lo testimonia la decisione di molti giovani e meno giovani tifosi del Forlì, che domattina (sabato) seguiranno con cori e bandiere l'ultimo allenamento della squadra biancorossa prima della sfida all'ex capolista Real Vicenza. Tutti invitati si capisce.

Ultime dal campo: recuperati gli attaccanti tranne Bernacci, che pare stia un pochino meglio e si è allenato anche stamattina, dovrebbe giocare Jidayi in difesa con Vesi e Gerolino.