sabato 15 novembre 2014

Capotto?


L'immagine di Cejas che si infortuna rincorrendo mi pare Chiricò, in una gara di velocità completamente impari, è emblematica della partita di oggi e, credo, della situazione più generale del Forlì. Che è in terza serie, tra le migliori cento d'Italia, soprattutto perché in questi anni la squadra ha "trainato" la società più in fretta del previsto, portandola a un livello al quale non era ancora pronta e chissà se lo sarà mai. Tra le migliori cento d'Italia questo Forlì dei forlivesi ci sta a pelo, spero lo sappiate. Ci sta a pelo per ragioni economiche ma soprattutto societarie e quindi gestionali.

1 Troppi soci mettono pretendono facoltà di opinione laddove non dovrebbero averla, pretendono un potere decisionale che rende caotica e farraginosa (eufemismo) la baracca. Parlo della prima squadra ma anche del settore giovanile. Se ci fosse un solo grosso proprietario gli stessi soldi che mette in una stagione il Forlì sarebbero spesi meglio. Sicuramente. In D i costi sono un pochino minori, almeno quel tanto che basta da permettere lo scialacquio. In Lega Pro no.

2. I soldi non sono pochissimi ma non sono neppure tantissimi. Siamo al pelo sul livello medio. E in estate sono stati compiuti errori che ora, nel caso volessero essere riparati, costerebbero tanto o forse troppo. Per esempio: a novembre è già andato in frantumi il rapporto tra dg, ds e allenatore. Lo sapete. Io non so come sia nata e come si sia sviluppata la faccenda. Non mi interessa neanche troppo dare colpe. Solo che adesso anche con tutta la buona volontà è difficile eliminare la malattia. Bisognerebbe operare, da un verso o dall'altro. Avrà Fabbri la forza e la voglia di dare un taglione alla situazione? O gli uni, o gli altri. Subito. Però sappiate che a chi viene sollevato dall'incarico bisogna, nel caso, continuare a pagare lo stipendio (Menegatti ha due anni di contratto), che va sommato a quello del suo sostituto. Non è mica poco di questi tempi.

3. La squadra è costruita bene? A me sembra di no. Abbiamo un sacco e una sporta di centrali difensivi eppure manca un esterno sinistro valido, i centrocampisti sono tutti uguali, servirebbe un attaccante diverso dai quattro che abbiamo, i quali rendono plausibile sono lo schieramento a due punte. Non c'è un giocatore che salta l'uomo in questa squadra, né dal mezzo né dalle fasce. Non è tutta figlia di Menegatti questa squadra quindi non sto dando tutta la colpa a lui. Anzi. Se Melandri è ancora al Forlì bisogna ringraziare l'ex diesse dell'Alessandria, e questo è solo l'esempio più importante. Però la necessità di intervento a gennaio, volendo migliorare, mi sembra lampante. Con quali soldi? A meno di improbabili e vantaggiosissimi scambi i soci dovranno di nuovo andare in tasca, nel caso, e al momento non mi sembra muoiano dalla voglia.

Detto tutto questo, che è pure troppo e scusatemi, resta il fatto che il Forlì ha perso in 10 in casa della capolista. Non fasciamoci troppo la testa e continuiamo a crederci. La squadra ha già dimostrato in quasi tre mesi di campionato che se la gioca ampiamente con le tante avversarie del suo livello. Gli infortuni ce li hanno tutti, le squalifiche anche (un po' meno magari). Reato ha fatto del suo meglio, è stato anche sfortunato perché la prima ammonizione mi è sembrata di manica larga, e poi non è facile giocare titolare dopo tanto tempo contro avversari così vicini alla serie B, come ho letto in un bel commento. Credo che non abbia un gran senso contestare perché lì dentro in viale Roma fanno del loro meglio mica tirano a perdere. Basterà? Siamo al pelo. Ma un tifoso quando è al pelo diventa il dodicesimo, o no?