Ricevo da Attila una lettera vergata in corsivo elegante di risposta a quello che Marco Sozzi scrisse nei commenti del post Esonerato.
Ciao Marco,
anche se non amo molto scrivere, eccomi qua a rispondere
alla tua lettera e lo faccio alla mia maniera, con sincerità e rispetto, quello
che merita uno uomo prima che un calciatore, già perché per me prima che i
calciatori esistono gli uomini ed è da uomini che ho sempre instaurato i
rapporti all’interno di uno spogliatoio con tanti ragazzi con i quali ho avuto
la fortuna di rapportarmi e lavorare. E’ vero, quanto è vero, che il nostro
rapporto è sempre stato all’insegna della sincerità e del rispetto e, quando un
rapporto è così non è mai “troppo”, è sempre un di più, un accrescimento per
tutti.
Avevamo parlato alla fine dello scorso anno, lo ricordo
bene, ma come avrei potuto dire “basta” al Forlì, a questi colori, alla città,
ai suoi tifosi. Lo sai io non calcolo, mai, nelle cose che faccio ci metto
passione, il cuore, il sentimento e a volte proprio il sentimento offusca la
ragione. Io sono così e ne vado fiero e non ho rimpianti. Forlì è la mia
famiglia, ho rapporti stupendi con molte persone e per quanto mi riguarda
questi rimarranno, per sempre.
Sono anche per me giorni tristi, ma poi ripenso a tutto
quello che abbiamo fatto assieme e la tristezza di colpo svanisce lasciando il
passo ad una cavalcata straordinaria, che ha riportato il Forlì nelle categorie
che merita e questo nessuno lo potrà cancellare. Ed è stato un sogno che anche
tu hai coronato, quello di giocare nei professionisti con la maglia della tua
città, spero in questo di averti aiutato. Sei andato oltre i tuoi limiti mettendo
sempre il cuore oltre l’ostacolo, già il cuore, quello che tu hai messo
nell’instaurare rapporti con i tuoi compagni. Siamo stati, negli ultimi anni,
un gruppo straordinario, veramente, ci sentivamo invincibili ed è con questa
convinzione che abbiamo ottenuto risultati fantastici, con il cuore, quindi
come avrei potuto rinnegarlo al momento di scegliere se restare.
Ho avuto la fortuna di aver lavorato con ragazzi
straordinari, con Kalle, come tu menzioni, il primo anno quando fra mille
difficoltà riuscimmo a tenere il gruppo unito ottenendo quel secondo posto che
permise al Forlì di essere ripescato in C2, come dimenticare. Kalle è un
esempio per tutti noi, di passione, di sacrificio, di amore e dedizione a
questi colori, a questa città, a questa maglia.
Ora si ricomincia con lo stesso entusiasmo di sempre, “non
c’è notte tanto lunga che impedisca al sole di sorgere”. Ti auguro di ottenere
tutte le gioie, sia in campo professionale che nella vita, e le soddisfazioni
che meriti. Un abbraccio forte a te e alla tua splendida famiglia.
Con stima e affetto, Attilio.