Con una canzone che dovreste conoscere e che invita, oltre ad altre cose, a 'non avere paura di perdere e pensare che sarà difficile cavarsela da questa situazione'.
domenica 9 marzo 2014
Il video di Vicenza-Forlì
Con una canzone che dovreste conoscere e che invita, oltre ad altre cose, a 'non avere paura di perdere e pensare che sarà difficile cavarsela da questa situazione'.
Addio salvezza
Il Forlì crolla a Vicenza e precipita a meno 7 dalla zona salvezza. Ottavi non ci arriviamo più, ora è il caso di pedalare onde non finire direttamente in D, eventualità che al momento appare tutt'altro che improbabile vista la classifica: la Torres è nona a 39 e non si prende più, segue un mucchio di squadre a 35 (e il Rimini subito dietro, ma gioca stasera) tre solo delle quali accederanno agli spareggi. Un incubo.
La terza sconfitta consecutiva, la dodicesima in ventisette partite, certifica a titolo definitivo che la squadra è fragile tecnicamente ma soprattutto nella testa. Chiuso il primo tempo in vantaggio 1-2, i biancorossi sono crollati quando al 71' è stato espulso per doppia ammonizione Docente. Dieci minuti dopo i padroni di casa erano avanti 3-2.
Un disastro figlio di una marea di errori commessi durante tutta la stagione. E adesso non sarà facile tenere alto il morale in vista delle ultime sette, che non sono poche e restano importantissime. Riuscirà Rossi a dare un senso a questo finale di stagione? Viste le premesse ogni dubbio è lecito.
Domanda che è una provocazione ma solo fino a un certo punto: richiamare Bardi, no? Al di là delle convinzioni tattiche, dei pregi e dei difetti dei due allenatori, sarebbe il modo migliore per restituire un po' di entusiasmo all'ambiente. Forse l'unico, a questo punto.
Asfaltiamoli!
E' salpato stamattina alle 9.30 dal Morgagni il pullman con a bordo i 50 valorosi attesi a ora di pranzo dalla questura di Vicenza. E' la partita che vale una stagione, senza Bernacci ma con un mucchio di gente che al galletto tiene come a una famiglia. Giovani e vecchi, ragazze (giuro!), sciarpati che non salivano su un pullman per una trasferta da trenta o quarant'anni. Ma stavolta è la storia che passa dal 'Menti'.
Andiamo, e che Eupalla ce la mandi buona.
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