mercoledì 1 gennaio 2014
Saluta il Sampa
Manca l'ufficialità ma Massimiliano Sampaolesi, a quel che ne so, potrebbe allenarsi già domani ad Alessandria. Troverà Mirco Spighi, l'esterno che sostituì bene al Forlì soprattutto il primo anno di D. Al posto di Sampa la società piemontese credo girerà al Forlì un altro esterno, che dovrebbe essere mancino e scommetterei su Francesco Ferrini. Sì, proprio lui, cui Cotroneo nel 2005 preferì al 'Benelli' lo sciagurato Adani e poi sappiamo come finì. La storia in biancorosso di Ferrini non era finita ed è giusto che il filo sia riannodato.
Chissà, magari si allena già domani al 'Federale' e domenica lo vediamo in campo.
Sozzi ha vinto il Pallone d'Oro
Il Pallone d'Oro 2013, seconda edizione, è stato vinto da Marco Sozzi che ha ottenuto 20 voti dagli undici giurati ognuno dei quali aveva a disposizione sei punti da dividere tra primo (3), secondo (2) e terzo posto (1). Al secondo posto e vicinissimo a Sozzi si è classificato Tonelli (18), terzo Melandri (13), poi Evangelisti (5), Orlando, Boron, Arrigoni e Mordini (2), Martini e Ingegneri (1).
Sozzi è nato nel 1978 e gioca nel Real Dovadola, dopo aver vestito la maglia del Forlì per sei stagioni cinque delle quali con la fascia di capitano al braccio. Ha ricevuto la fascia da Kalle, con cui ha giocato in Promozione, e che gli ha trasmesso quella passione viscerale per la maglia a strisce biancorosse. E' stato un centrocampista moderno, dinamico e caratteriale. Fatte le ovvie proporzioni un Vidal con sei-sette anni di più, capace come il cileno di giocare in quasi tutti i dieci ruoli di movimento perché dotato di una 'lettura' superiore alla media. Sozzi ha lasciato il Forlì la scorsa estate, dopo qualche mese molto difficile e non solo per i playoff sfumati. In primavera aveva avuto un diverbio piuttosto violento con Ginestra e i dirigenti che sapevano dell'accaduto non l'avevano difeso. In quel momento si è rotto qualcosa nel meccanismo che per sei anni aveva tenuto incollati Forlì e Sozzi. Inoltre aveva capito da mesi che in viale Roma avrebbero fatto volentieri a meno di lui per il secondo anno di C2. Per questo ha levato dall'impasse il disse Cangini comunicandogli lui stesso l'intenzione di smettere col calcio professionistico. Ma del pallone e dello spogliatoio non può ancora fare a meno: a Dovadola è stato accolto come Maradona e insieme al romeno Sandu sta trascinando i gialloblù in Prima Categoria, dove sono attualmente al comando della classifica.
Marco tifa Fiorentina e lavora alle assicurazioni Generali in viale Matteotti. Ha una famiglia invidiabile, in una casa di campagna a Vecchiazzano con le galline, i filari di uva e un giardino molto romagnolo. Sara, la sua compagna, lavora a Romagna Acque. Alessandro, il loro bimbo di quattro anni, ha perso la testa per il calcio il giorno del Sozzi Day, sul prato del Morgagni. Da quella volta non passa giorno senza che parli di pallone, conosce metà dell'album Panini e si guarda i gol la domenica pomeriggio. Un giorno, chissà, parleremo anche di lui.
La storia di Sozzi col Forlì è stata intensa e trionfale: ha vinto tre campionati riportando la squadra al calcio professionistico, che era poi l'obiettivo iniziale. Nel Forlì aveva già giocato da giovanissimo, una partita nella quale si trovò avversario Materazzi. Poi però la sua carriera rischiò di arenarsi, scese parecchie categorie e fu Massimo Capanni a convincerlo che un futuro diverso, da calciatore vero, era ancora possibile. Aveva ragione. Sarà premiato dai giornalisti forlivesi che l'hanno votato prima di Forlì-Santarcangelo, domenica. Se il Forlì ce ne darà l'occasione la premiazione si svolgerà in campo.
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