lunedì 7 gennaio 2013

Il vero sport



Due temi scritti dai ragazzi del Liceo Scientifico di Forlì dopo l'incontro con Kalle.

Lo sport è sempre stato un elemento indispensabile nella mia vita. Da bambina lo ritenevo un gioco, ma spesso i miei genitori lo facevano diventare un obbligo essendo molto preoccupati per la mia corretta crescita fisica e morale. Ora al contrario pratico karate da ben sei anni per mia scelta.
L’ambiente sportivo è stato ed è ancora per me il luogo più piacevole, dove trascorro parte della settimana. Questo però accade solo se vengono rispettati alcuni principi fondamentali di uno sportivo. Spesso accade che il bambino venga sopravvalutato, considerato infinitamente resistente,  superando così i suoi limiti.
Ho frequentato da piccola per due anni una palestra di ginnastica artistica. Ho dovuto abbandonare questo sport, siccome era troppo pesante per me.
Un bambino di otto anni non riesce a sopportare il peso di tre allenamenti a settimana da due ore e gare di domenica. Il problema sta nell’allenatore. Il suo obbiettivo è fare del bambino un campione a tutti gli effetti. A volte l’unico pensiero fisso è quello di portarsi a casa un primo posto sul podio.
Personalmente ho sentito fortemente questa pressione da parte dell’allenatore e di questi aspetti negativi abbiamo parlato con Alberto.
Per questo non sempre si riesce a vivere con serenità il risultato della gara. Se non sali sul podio sai che ti aspettano settimane di duro lavoro. Se invece conquisti quel gradino alto si limitano a dirti: "Brava". I tempi di riposo sono fondamentali, ma anche questi non vengono sempre rispettati.
Io sono fortunata ad avere oggi un allenatore che mi comprende e che capisce che dopo mesi si duro lavoro pre-gara c’è bisogno di un po’ di sano riposo. Più che fisico, il riposo è utile alla mente.
Dopo un po’ di riposo, si riesce anche a lavorare molto meglio.
Come dice Federica Pellegrini: "Se sei serena al cento per cento ti senti valorizzata e pronta a dare il massimo”.
Gli allenatori spesso si dimenticano di avere di fronte un bambino, gli parlano e gli danno responsabilità come se fosse un adulto, mentre quando si è giovani il gioco e l’allegria nell’ambiente sportivo sono fondamentali.
Durante una gara mi capita spesso di vedere ragazzi aggredire i giudici per le loro decisioni.
Non credo che questo sia giusto. Sono persone anche loro, hanno il diritto di sbagliare, ma quello che mi sconvolge è che l’allenatore interviene raramente come se fosse convinto che il suo allievo stia facendo qualcosa di giusto. Così il ragazzo viene educato anche in modo errato, si abituerà a non accettare le decisioni degli adulti anche se non le ritiene giuste.
In gara raramente ho visto imbrogliare anche perché il mio è uno sport che sin da subito ti insegna a gareggiare lealmente. Ci rimango male quando sento alla televisione notizie di sportivi che fanno uso di sostanze pur di vincere una gara e pur sapendo di correre il rischio della squalificazione.
Quando si arriva a questo punto, bisognerebbe allontanarsi dal mondo dello sport. Porterebbe alla rovina e lo stress credo salirebbe alle stelle.
Non è necessario vincere sempre. Sì, sarebbe bello, ma bisogna imparare anche ad accettare la sconfitta e in questo modo sarà più facile gareggiare senza inganni.
L’importante è dare il meglio di sé stessi,  poi il risultato, se negativo, è meglio metterlo in secondo piano. È proprio quello che mi ripete il mio allenatore prima di ogni gara e grazie a questo è più facile restare rilassati e dare il meglio.
Tutto questo per me è molto importante.
Lo sport è nato per il divertimento e per il benessere e considerandolo un mezzo per riuscire sempre a dare il meglio, questo riuscirà solo se vuoi farlo, se non vieni obbligato, solo se vieni rispettato nei tuoi limiti. Così potrò raggiungere il mio obiettivo e solo seguendo questi principi vorrò farlo, dare i migliori risultati per me è fondamentale.
Come disse Pantani: "Se puoi e vuoi farlo, devi farlo".
Grazie per l’incontro, Capitano… è stato un piacere!!!

Giulia Camporesi 1G Liceo Scientifico Forlì

Lo sport viene principalmente praticato per migliorare l'aspetto fisico ma l'esercizio di un'attività sportiva aiuta in campo psicologico. In questo, infatti lo sport può servire a scaricare le tensioni che si accumulano durante la giornata rendendo la persona che lo pratica più serena; infatti gli allenamenti settimanali che svolgo, generalmente nel tardo pomeriggio e che sono alquanto faticosi mi aiutano a scaricare la pesantezza della giornata scolastica, inoltre l'esercizio di un 'attività fisica è utile anche per controllare le emozioni come ad esempio la rabbia. Per vivere lo sport con i suoi valori bisogna essere accompagnati da professionisti seri che svolgono il loro lavoro con passione sapendo trasmettere agli atleti lo spirito di squadra e il sacrificio per raggiungere dei meritati obiettivi.
E' importante saper distinguere nel campo sportivo gli allenatori che per fini illeciti sfruttano l'atleta sopprimendo i veri valori dello sport o chiedendogli di assumere sostante chimiche illecite al fine di migliorare il rendimento sportivo. L'impiego di queste sostanze, che prende il nome di doping, fanno si che gli atleti vedano l'attività sportiva solo come un modo per primeggiare, annullando la vera natura dello sport e causando gravi danni alla salute. Personalmente nei vari ambienti sportivi da me frequentati non ho mai avuto alcun sollecito a fare uso di sostanze chimiche o che ne avessero offerte ai miei compagni di squadra anche se per qualche anno ho fatto parte in campo agonistico della ginnastica artistica. Capisco quanto sia importante vivere lo sport e i risultati ottenuti, sia questi positivi o negativi, con la massima serenità. Certamente farei fatica a gioire di una sconfitta sportiva ma quando è successo mi sono rialzata pronta a impegnarmi nuovamente per dare il meglio nella gara successiva.
In qualsiasi disciplina sportiva e in specifico nella ginnastica artistica, che ho praticato, e nel nuoto sincronizzato, che sto praticando, le regole sono fondamentali: ti aiutano a coordinare il tuo corpo a svolgere correttamente gli esercizi e ad essere in sintonia con le compagne di squadra e a rispettare le nostre allenatrici che svolgono il loro lavoro con passione. Queste regole hanno migliorato il mio modo di vivere anche fuori dallo sport perchè rispettando gli altri, rispetto me stessa. Un mondo senza regole sarebbe un mondo di caos e per questo ringrazio chi ci ha fatto incontrare un vero campione come Alberto Calderoni che ha evidenziato il vero valore dello sport, ne abbiamo veramente bisogno.

Martina Mantini 1G Liceo Scientifico Forlì

Ricky di ieri e forse domani


A lato fotogallery del torneo di San Martino in Strada: centinaia di bambini premiati ieri pomeriggio al Pala Marabini da autorità locali di ogni genere e rango, ma anche dall'ex Sammartinese (commosso) Ricky Saponara. Tra l'altro mentre aspettavo la consegna delle coppe ho saputo per vie traverse che un altro Ricky, l'ex Forlì Scaioli che due estati fa scelse la Giacomense, ha mollato il Castelfranco ed ora a spasso. Opzione di mercato?

E' arrivata intanto la conferma dai ragazzi dello Scientifico che qualche settimana fa hanno chiacchierato un paio d'ore con Kalle: domenica col Milazzo saranno 98 in tribuna, ospiti del Forlì. E il giorno dopo, lunedì, boom all'Itis: 400 giovani studenti forlivesi penderanno dalle labbra dell'ex capitano biancorosso. Anche per loro invito gratuito nella tribuna del Morgagni: un raggio di sole nella domenica più nera.