venerdì 23 marzo 2012

Rondo gol



Che il capogruppo del Pdl Alessandro Rondoni sia uno dei pochissimi politici forlivesi (Bucci, Ragazzini... poi?) ad amare il Forlì lo sappiamo da mò. Ora però il candidato sindaco per il centrodestra alle ultime elezioni propone, virgolettato da Forlì Today, ""Alè Furlè", Rondoni (Pdl) per la valorizzazione dello sport forlivese
l'Assessorato allo Sport, la programmazione di un tavolo con tutte le realtà cittadine istituzionali, economiche, imprenditoriali e con i dirigenti sportivi, la convocazione di un Consiglio Comunale sullo sport forlivese e di una seduta ad hoc della Terza Commissione Consiliare con i rappresentanti delle società per dare impulso al movimento sportivo".


Tanto burocratichese. Servirà a qualcosa, alla fine? Probabilmente no: la giunta da quell'orecchio non ci sente proprio. Però serve a togliersi un dubbio: no, non è obbligatorio per un politico locale riconoscere solo lo sport, usando parole loro, "alla base della piramide".
La prima squadra di calcio sarebbe, è sempre stata, è e sarà sempre, un patrimonio della città. Anche se gioca in serie D. Anche se non porta tanti voti alle elezioni. Perché lo sport, e il calcio in particolare, genera emozioni ogni settimana in un mucchio di gente. E questa è vita, quindi anche politica.

Indiani non fa il cowboy


Segnali di pace (o fortuna?) in arrivo da Pistoia. Mister Indiani ha infatti deciso di lasciare a casa mezza squadra per la trasferta in terra romagnola. Non potranno essere della partita diversi elementi fondamentali, tanto che la lista dei convocati è per il 50% costituita da quote e perfino senza giocatori nati nel 1991: tre sono '92, altrettanti '93 e '94.

Stavo per buttare lì una considerazione (nel mio weekend calcistico lo spauracchio è la Pistoiese, mica la simpatica Inter), poi è saltata fuori questa bella notizia.

Ne dico un'altra: superato lo scoglione domenica, dopo si va in discesa.