venerdì 14 novembre 2014

Quante vite abbiamo?


Milleduecento assenti nel Forlì, Ascoli capolista e fortissimo, lanciato, apparentemente inarrestabile. Ci sono speranze di vita nelle Marche? Lo scopriremo a breve. Io seguo il primo tempo su Sportube, poi devo correre al teatro Verdi di Forlimpopoli per lavoro.

Spero di lasciarvi con la partita ancora in bilico, magari grazie ad un gol del ragazzo che vedete lì sopra in foto. Micio, quante vite abbiamo?

giovedì 13 novembre 2014

Beato Ascoli



Presente Pestrin? Nel dicembre scorso lo voleva il Forlì, prima di corteggiare Perini che ora è a Monza e infine prendere, con un blitz praticamente senza trattativa, Cejas. L'avvicinamento a Manolo avvenne perché l'Ascoli, squadra in cui l'ex Cesena militava ai tempi (ora è a Salerno) era sull'orlo del fallimento. Poi l'Ascoli di Benigni fallì davvero, a dicembre, ma a inizio febbraio la storica società bianconera aveva già trovato un nuovo proprietario. E che proprietario.

All'asta partecipò solo lui. Il sogno di ogni tifoso di Lega Pro ha il sorriso pacioso e rotondeggiante di Francesco Bellini: scienziato, tifoso e ovviamente milionario. Altroché Boccio. Per conoscere la sua storia basta cercarlo su Wikipedia, in più vi dico che ogni mese e mezzo torna ad Ascoli da Montreal, dove vive, a bordo del suo jet privato. Segue la squadra di cui detiene il 70% (quindi comanda, un sogno per noi biancorossi) e lancia proclami tipo 'Presto torneremo in serie A' oppure 'Ora lo stadio nuovo'. Il bello (per loro) è che non bleffa: in questi giorni le pagine di cronaca dei quotidiani locali di Ascoli sono per lo più dedicate alla questione stadio, dove sarà costruito e chi dovrà pagarlo. Un sogno, appunto.

Anche la squadra affidata a Mario Petrone, mago dei calci piazzati, non è malaccio. Mustacchio lo ricorderete alla Samp, ora lo chiamano MM7 come Cristiano Ronaldo, Chiricò sull'altra fascia è un top player in Lega Pro. Ma è tutta la squadra costruita benissimo, giovane e ambiziosa. Sarà durissima per il Forlì sfangarla al 'Del Duca'. Per dirvi, il collega di Ascoli raccontandomi la recente storia della società ha ammesso che in estate hanno fatto pochissimi abbonamenti rispetto a quello che si aspettavano considerato l'entusiasmo che vive la tifoseria: solo duemilaedue. Non ho potuto evitare di scoppiare in una fragorosa risata. Alla fine però mi ha ringalluzzito: 'Qui ad Ascoli temiamo molto il Forlì'. Bravi, fate bene. Non gli ho detto che ieri è stato il 26esimo compleanno del Micio. Dovrà pur festeggiare coi compagni?

Sperem.

martedì 11 novembre 2014

Stefano Fabbri, in dieci punti



Domani sui giornali avrete il resoconto completo della conferenza stampa che oggi a ora di pranzo ha sancito anche alla città - in seno alla società era tutto fatto da 15 giorni - il passaggio di consegne tra Conficconi e Fabbri. E' un momento 'epocale' per il Forlì, il secondo dopo il passaggio Linari-Conficconi del 2010. Cosa succederà ora? Cosa cambierà? E' difficile dirlo subito. Vi ribatto giusto qualche frase secondo molto significativa pronunciata oggi da Fabbri. E poi vedremo se alle parole seguiranno fatti.

1 Finora ho cercato di perseguire il progetto, che non è la serie B, senza cambi di rotta ad ogni alito di vento

2 Voglio creare una società sempre più conscia dei propri obiettivi.

3 Forlì è una città baskettara

4 Ho trovato persone eterogenee ma vere e oneste: una volta andavo al bar, ora nel tempo libero vengo qui

5 Sono tenace e combattivo. Questi primi 15 giorni non mi hanno spaventato

6 Finora mi sono occupato solo di verificare la situazione economico-finanziaria

7 Le persone valide ci sono, bisogna organizzarsi nel migliore dei modi. La chiarezza nei rapporti è alla base di tutto

8 Le società sportive si possono sostenere solo con il settore giovanile

9 Non sarò figlio dei risultati, la società deve imparare anche a perdere

10 A parte il primo tempo di Pontendera, per il resto il Forlì mi sta piacendo e ha i punti che merita


lunedì 10 novembre 2014

Che botta


Tra i 40 e i 60 giorni di stop per Hamlili: frattura scomposta della clavicola sinistra. Il miglior centrocampista del Forlì deciderà in questi giorni, forse già domani, se operarsi o meno per accelerare i tempi. Finora ha ricevuto pareri discordanti.

Io non ne ho idea essendo quella medica una professione a me lontanissima (sebbene in gioventù abbia tentato l'ammissione a Medicina sfiorando l'ingresso anche a Biotecnologie, per poi essermi iscritto sei mesi a Giurisprudenza, dopo aver sognato Filosofia, e aver infine concluso con l'inutilissima Scienze della Comunicazione), so però che la mediana biancorossa perde tantissimo senza l'innesto dell'ultima ora. Toccherà a Djuric e Pettarin svegliarsi dal torpore autunnale, dimostrando finalmente di essere all'altezza della terza serie.

domenica 9 novembre 2014

C'è Kalle per te - Quante gambe?



Inesauribile Capitano, bentornato sul blog. Ieri dopo la partita - l'ennesima casalinga nella quale il Forlì fa un figurone nel primo tempo e una figura piccolina nella ripresa - mi sono azzardato a scrivere che senza condizionamenti dall'esterno, lasciata lavorare tranquilla, questa squadra si salverebbe con una gamba sola. Leggendo i commenti direi che molti tifosi biancorossi non sono d'accordo con me.

Mi spiego meglio. Durante queste ultime settimane - diciamo che da Piacenza in poi è stata una slavina - l'ambiente biancorosso è semi-collassato su sè stesso. Una persona dentro alla società mi ha confidato qualche giorno fa che dal punto di vista dei rapporti interni si tratta del "periodo peggiore dalla rinascita del 2006". Sai tutto, credo, delle enormi frizioni tra diesse e allenatore e diggi, riflesse anche all'interno del consiglio dei soci e tra i tifosi. A questo aggiungiamo il cambio di presidenza con annesso vuoto di potere (saputo niente di Fabbri? Io no) e le difficoltà di un campionato che il Forlì non frequentava da tre decenni. Messe insieme, tutte queste cose avrebbero ammaliato anche lo spogliatoio più granitico dell'universo. Per intenderci diciamo quello della Juve. Ecco, a Forlì quest'anno i giocatori hanno, avrebbero tutti gli alibi di questa terra per giocare sotto il loro livello standard. Lo fanno? Non lo so.

Un pochino credo si sì perché è inevitabile (presente Guidi?). Di sicuro i ragazzi non sono nelle condizioni ideali per rendere al massimo. Eppure il Forlì gioca sprazzi da squadra dominante. Tempi interi nei quali dimostra di essere parecchio superiore agli avversari. Ora io non so se con un altro allenatore farebbe meglio. Di sicuro farebbe meglio se al posto di Rossi arrivasse Ancelotti, o anche Bisoli. O anche Indiani. Probabilmente Bardi (l'ho detto). Ma anche il Carlino venderebbe più copie se al mio posto ci fosse Sconcerti. Ma Gadda? Non lo so, non lo conosco. E alla fine della fiera, cosa importa? L'obiettivo stagionale è la salvezza e il Forlì, questo Forlì guidato da Rossi, finora ha dimostrato chiaramente di poterla raggiungere. Siamo più forti del Gubbio, del Santarcangelo, della Pistoiese, del San Marino per dirne un po'. Secondo me basterebbe non farci del male da soli - cosa che a questo punto mi sembra molto difficile - e arriveremmo in fondo svaccati in carrozza. Tu che ne pensi?



Ciao a tutti,

sono sostanzialmente d'accordo con te.
Dal primo post di settembre sostengo la validità della rosa in relazione all'obbiettivo stagionale.
Anche sabato la squadra mi è piaciuta disimpegnandosi con personalità, equilibrio e distanze tra reparti. Tra l'altro, con il cambio di modulo, ci ha dato un altro importante spunto di confronto; segnalandoci la competitività dei ragazzi anche in situazioni differenti da quelle a cui siamo stati abituati fino ad ora.
Credo manchi poco all'ulteriore salto di qualità cui i ragazzi devono ambire e cioè la continuità durante i 90 minuti. Spesso, se posso fare un piccolo appunto, manca solidità per tutto l'arco della gara; ad esempio in casa ho visto spessissimo ottimi primi tempi e difficoltà nelle ultime mezz'ore di gioco, fuori casa accade l'opposto con secondi tempi di rincorsa nel tentativo di recuperare partite compromesse durante la prima frazione. Magari sono coincidenze ma iniziano a diventare numerose.
Tuttavia per riprendere il discorso sopra esposto e chiuderlo ho la sensazione che ci stiamo avvicinando anche a questo equilibrio perchè è pur altrettanto vero che sono numerose le partite dove il Forlì gioca bene e domina.

Per ciò che concerne il discorso esterno al campo ho già dato il mio giudizio nell'intervento precedente. Mi limito a ribadire l'assurdità di un dibattito pubblico su questioni che dovrebbero rimanere private... confronti, discussioni, legittime per carità, dovrebbero rimanere tra i muri di viale Roma. Tutto questo fa male solo ed unicamente alla squadra. A bocce ferme credo che chi di dovere rifletterà su queste situazioni anche perchè tutti lavorano duro per rendere competitivo un gruppo e poi lo si manda in difficoltà dall'interno... mah...
Al di la che anche a me piace Guardiola... sono sempre stato per le continuità tecniche e indiscutibilmente il Forlì sta crescendo, i ragazzi stanno dimostrando ciò che è giusto nella loro posizione e cioè serietà e professionalità.
Ad oggi credo che il Forlì possa salvarsi con una certa tranquillità poi bisognerà vedere cosa succederà nel mercato invernale sia per noi che per le concorrenti. Siamo, come un po' tutti, dipendenti da qualche "se"... se la fortuna ci assiste, se Djuric e Fantoni crescono, se la società farà la "punturina" invernale, se... non ci si fa male da soli... credo non ci saranno sorprese negative a fine anno.

Forza Forlì!!!

Kalle

sabato 8 novembre 2014

E adesso tutti uniti




Vittoria! Primo tempo sontuoso del Forlì, illuminato da un Cejas che è di nuovo principe del centrocampo: sotto la pioggia la sua classe sbriluccica ancora di più. Fantoni segna, Castellani prende applausi, manca poco e scappa l'applauso anche a Rossi. Solita sofferenza però nella ripresa, che neppure il gol di Melandri (le nuove scarpette firmate 'Micio' funzionano) basta a rendere serena. Alla fine il Gubbio sfiora il 2-2. Pazienza, basta e avanza questa vittoria che rilancia il Forlì lontanissimo (+12) dalla retrocessione diretta e fuori (+3) dai playout.

Ora, diciamocelo. Questa squadra in condizioni normali non retrocede mai. Io non so se è stata costruita alla grande da Menegatti, se è merito di Pedroni o se Rossi è diventato il più fine degli psicologi. Francamente mi interessa il giusto anzi pochissimo. Se non viene travolta dall'esterno (soci, dirigenti, tifosi, critica) questa squadra si salva con una gamba. Se siete d'accordo, fate un fischio. Anzi un applauso. Al Forlì.

giovedì 6 novembre 2014

Sogni biancorossi



Stanotte ho sognato in due riprese il Forlì. Prima ero al campo 'Colli' di Forlimpopoli, vicino a casa mia, e la squadra aveva appena finito di allenarsi lì. Era sera, buio. Sono andato a recuperare una mai avuta bicicletta lussuosamente bianca e ho incrociato mister Rossi. All'inizio c'era un po' di imbarazzo poi abbiamo scherzato, serenamente. Non che non ci fossero i dissapori e le distanze, ne eravamo consapevoli, ma l'umanità per qualche minuto ha avuto il sopravvento. E' stato piacevole, rasserenante. Poi qualche ora dopo ho sognato Docente, Lo chiamavo per un'intervista e l'Emilio freddamente mi comunicava che a causa di qualcosa che avevo scritto sul blog non mi avrebbe più risposto. La prendevo tutto sommato bene, anche se dell'Emilio sono un fan.

E voi, sognate mai il Forlì? Ditemi di sì che altrimenti mi preoccupo.

martedì 4 novembre 2014

Occhio, Acori



E' vero che il Gubbio sta crescendo molto come racconta bene in questo articolo il direttore del sito Gubbiofans. Ed è vero che nel Forlì sono stati squalificati Pettarin (2), Leo Arrigoni e Catacchini (1). Ma fossi nell'ex riminese Leo Acori avrei qualche timore pensando che dopo tre giornate di squalifica e annessi rosicamenti sabato rientrerà l'Emilio al centro dell'attacco, a far coppia col Melandri più in forma mai visto al Morgagni.

Nel paese delle meraviglie



Psichedelico Menegatti intervistato da Ric Rinieri sul Corriere. Il diesse biancorosso infatti spiega che in seno al Forlì non è 'mai stata presa in considerazione l'ipotesi dell'esonero' di Rossi.

Mentre Menegatti parlava però il cellulare si è ristretto improvvisamente, poi è diventato grandissimo e pesantissimo, così il diesse del Forlì ci è entrato dentro e ha giocato a croquet con la regina di cuori. La partita, resa difficile dalle intemperanze della lepre marzolina, è stata interrotta dall'arrivo del cappellaio matto che ha proposto a Menegatti l'acquisto a gennaio del terzino Brucaliffo.

lunedì 3 novembre 2014