domenica 15 febbraio 2015

Il Forlì è in zona playout



Ditemi voi se sbaglio ma credo sia la prima volta da inizio campionato che il Forlì - zero vittorie nel ritorno, 3 punti nelle ultime 6 giornate - è in zona playout. Colpa anche dell'inaspettata vittoria odierna del Prato sull'Ascoli: inaspettata fino ad un certo punto perché i toscani non sono mica male, oggi per dire è stato decisivo Bocalon che come vari altri compagni è in prestito dall'Inter. L'ultimo posto, l'unico che costa la retrocessione diretta, è ancora a distanza di sicurezza (9) ma anche in questo caso le notizie non sono rassicuranti perché il San Marino è vivo e ha vinto raggiungendo a quota 19 la Pro Piacenza, sconfitta di misura a Pisa. E' ora di cominciare a seguire il cammino delle altre.

Ulteriore tegolina, domenica prossima a Pistoia mancherà il Micio che in settimana sarà appiedato dal giudice sportivo per somma di ammonizioni. Il fatto è che davanti siamo pericolosi meno del giusto: Docente ha segnato 2 gol negli ultimi 19 turni, Castellani uno in tutto il campionato così come Rosafio che alterna belle giocate a lunghissime, giovanilissime e preoccupanti pause. Poi c'è Morga, la cui impercettibile media gol degli ultimi mesi per non dire anni alimenta parecchi e giustificati dubbi sul suo ingaggio. E Gliozzi? Magari a Pistoia sarà già titolare. Contiamo molto sul ragazzo prestatoci dal Sassuolo: avessimo uno Zazino in casa saremmo a cavallo.

22 commenti:

  1. Mi sembrano tutte partite equilibrate che possono essere decise da episodi e un pò più di cattiveria! Quindi testa alta e petto in fuori ragazzi, che con la giusta cattiveria e voglia ce la possiamo fare!! TUTTI UNITI!!

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  2. copio e incollo:dovevamo intervenire a centrocampo,ed invece,abbiamo indebolito la difesa,dovevamo trovare un alternativa a Docente e Melandri,abbiam preso una punta ,che in 5 anni ha realizzato 3 gol,in c2.

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    1. Sono all'incirca d'accordo con te, ma come ho scritto nell'altro post il problema della società è uno solo: mancano gli sghei (gli euri per dirla più chiara).

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  3. La vittoria del Prato che ha rifilato 3 gol alla capolista ci deve fare cambiare atteggiamento in campo: ora siamo ufficialmente quint'ultimi a pari merito coi toscani, ci hanno ripreso tutte da dietro tranne le ultime due che comunque sono in crescita...abbiamo esaurito il prezioso bonus che avevamo accumulato nel girone di andata.

    Da adesso in poi non sarà più sufficiente andare fuori casa chiusi in difesa per raccogliere il punticino, la squadra deve rendersi conto che il tempo stringe: dobbiamo andare in trasferta per cercare sempre il risultato pieno rischiando qualcosa in più, soprattutto nelle fasi finali delle partite dove ultimamente ci siamo accontentati del pari.

    Meglio perdere una partita e vincere la successiva, piuttosto che pareggiarne due: quindi bando ai timori reverenziali, da qui alla fine proviamo a giocarcele a viso aperto; la fortuna aiuta gli audaci, e noi da un mese e mezzo siamo molto poco audaci...se anche andrà male, avremo comunque l'orgoglio di averci provato.

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    1. perfetto ... ottima disamina ... ci vuole coraggio e grinta.

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  5. 28 punti in 25 partite, per tutti i motivi che vogliamo, ma questo è. Media di 1,12...a questa velocità nelle tredici partite mancanti potremmo fare tra i 14 e 15 punti. Cioè chiudere a 42 o 43. Troppo poco probabilmente, ne servirebbero almeno 45 o 46. Avremo sette trasferte e sei partite in casa, di cui due contro Ascoli e Pisa. Per fare 17 o 18 punti diciamo che in casa si potrebbe vincere 2 volte, pareggiare tre e perdere una volta. Totale 9 punti. Mancano otto punti. In sette trasferte occorre vincerne 1 almeno, pareggiarne 5 e perderne solo 2. Possibile? Impossibile? Certo siamo piuttosto in là...nel senso che troppi punti abbordabili sono sfumati, la squadra balbetta e in questo momento siamo piuttosto condannati ai play out. Anche perché per fare 17 punti bisognerebbe saper cambiare marcia e presupposti non se ne vedono. Purtroppo

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    1. Sarebbe molto importante che il Pisa all'ultima giornata al Morgagni fosse già a posto, di là o di qua, ma sarà difficile

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  6. Sabato il Grosseto ha dimostrato una volta essere in svantaggio la sua fragilità lasciando ampi spazi per il contropiede che il Forlì non ha sfruttato, questo è molto grave perché denota limiti anche in situazioni favorevoli.
    Questa squadra come dico da inizio stagione ha qualche cosa in meno delle altre, carenze tecnico tattiche fondamentali che si verificano in tutte le circostanze e partite, dico al signor Vanigli di provare e insegnare a gestire un contropiede di tali proporzioni come si sono verificati sabato.
    Sinceramente la vedo molto dura, sono molto pessimista.
    Saluti Carlo.

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  7. intervenire sul mercato svincolati,2 centrocampisti servono come il pane,non credo che a questo punto ci vogliano milioni,contratto di 6 mesi,Cejas,anche nel caso rientri a breve,per tornare alla normalità,è finito il campionato,altrimenti si arriva ultimi

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  8. mettiamola al peggio stiamo sereni e sosteniamo la squadra ... d'altronde siamo tornati nei professionisti per il rotto della cuffia arrivando noni nel campionato di C/2 (quasi una seri D) e quest'anno abbiamo mantenuto quasi la stessa squadra ... passando poi tra vicissitudini societarie e un mercato di gennaio così così ... non dimenticando che la società ha fatto capire a chiare lettere con un diktat " bisogna saper perdere " che non ci sono risorse economiche e volendo mantenere il bilancio piuttosto che fallire ... e visto il periodo mi sembra più che giusto ... perciò cerchiamo di sviluppare un cauto ottimismo sperando che quest'ultima parte di campionato ci riservi la possibilità di salvarci e di un futuro societario sicuramente migliore.

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    1. Premetto che condivido anch'io, però con alcune riflessioni doverose.

      La prima è che retrocedere subito dopo avere riconquistato la terza serie a distanza di 30 anni sarebbe davvero pesante da digerire: non è che siamo in serie A, siamo solo in Lega Pro.

      Credo che Forlì, con tutti i suoi difetti, meriti una squadra in Lega Pro: il basket è sparito di nuovo nonostante un pubblico da serie A alta, se anche il calcio tornasse nel dilettantismo nella nostra città lo sport di vertice verrebbe completamente a mancare.

      Capisco perfettamente la mancanza di risorse, e non è certo colpa dei piccoli soci attuali se il Forlì ha poco da investire: però è un dato di fatto che la crisi economica c'è per tutti, non solo a Forlì, e nella nostra città il disinteresse degli imprenditori per lo sport di vertice è storicamente arcinoto.

      Lo stesso presidente del Cesena Lugaresi, in una recente intervista sul fallimento del basket forlivese, si è detto stupito che una squadra così seguita sia fallita per solo un milione e mezzo di euro di debito, quando lui stesso nell'estate 2013 aveva salvato il Cesena calcio dal fallimento in sole due settimane, mettendo attorno a un tavolo un gruppo di imprenditori locali e raccogliendo 15 milioni di euro come se fossero bruscolini.
      A Forlì non sarebbe neppure immaginabile un fatto del genere...lo dico a malincuore perchè voglio bene alla mia città e mi dispiace che la sua classe dirigente non abbia questo attaccamento alla propria identità forlivese: imprenditori e politici considerano le squadre sportive come qualcosa di superfluo, un inutile spreco di risorse, invece che una importante vetrina per la città intera.

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  10. tutte cose condivisibili,giuste,non fanno una piega,ma allora diciamolo subito,e cominciamo ha pregare....una retrocessione,quest'anno,come dice giustamente filippo,sarebbe la mazzata finale,snche per il calcio,a forli

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  13. .. e aggiungo anche che se per caso dovessimo salvarci ... la rosa della prossima stagione dovrà essere sicuramente migliorata ... e non poco ( ci saranno le risorse economiche??) ... dato che quest'anno la serie è alquanto ibrida con tante squadre della ex C/2 ... ogni anno sarà sempre più competitiva e selettiva e se non hai una squadra all'altezza torni in D come un siluro.

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  14. Beh io spero che con l'innesto di questi giovani in squadra riusciremo anche a riprendere qualche soldino dalla federazione per l'età media che si schiera in campo....progetto che avevamo forse accantonato affidandosi a qualche nome più importante è che per scelte fatte o obbligate ora sono fuori

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    1. speriamo ma non so se sia sufficente ... e come ha ricordato filippo ... è un peccato assistere alla totale assenza di imprenditori (a parte l'attuale dirigenza del forlì calcio) che sviluppino (anche economicamente) una passione per lo sport forlivese ... da questo punto di vista siamo la pecora nera dell'intera regione.

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  15. I discorsi fatti in precedenza sono giustissimi! È verissimo che nella classe imprenditoriale cittadina c'è parecchio disinteresse nei confronti dello Sport(tutto) Forlivese...però ragazzi bisogna essere oggettivi,per affrontare un campionato di Lega Pro ci sono dei costi di gestione elevatissimi a cospetto di entrare bassissime! Con sponsor,pubblico pagante il giorno delle gare e merchandising come entrare di sicuro non ci fai una patta,puoi sperare "di starci dentro"(forse) solo se ci sommi gli eventuali contributi federali derivanti dal l'impiego dei giovani...Il sistema calcio italiano(N.B. non è assolutamente un riferimento a ciò che è venuto fuori in questi giorni!) per come è strutturato non invoglia a investirci dentro; questo calcio sembra strutturato in modo che se lo possano permettere dei mecenati,che hanno ricchezze tali da potersi permettere di buttarne via un po' in una squadra professionistica.E dico "buttar via" perché se scorriamo i bilanci di tutte le squadre professionistiche italiane dalla A alla Lega Pro né si trovano in attivo o in pari veramente pochi! Noi in città di questi soggetti non ne abbiamo purtroppo o se li abbiamo non ne vogliono sapere...mi tengo quindi molto volentieri la nostra "squadra"di soci che ci mettono il grano(nonostante il periodo) e che piuttosto di fare il passo più grosso della gamba preferiscono salvaguardare i bilanci e il settore giovanile (cit.pres. Fabbri)

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