I temi del'istituto tecnico 'Ruffilli' dopo l'incontro con Kalle di lunedì scorso. Qui anche il blog dei ragazzi, dove si parla della cosa.
L’incontro con i ragazzi, incentrato sul fair play, è stato molto interessante e coinvolgente: nella sala Santa Caterina si è creata una specie di conferenza stampa in cui gli studenti erano i giornalisti, mentre l’intervistato speciale era Alberto Calderoni, un ex giocatore che per tutta la sua carriera sportiva ha sostenuto la squadra della sua città, portandole rispetto e affetto, al punto da diventare un modello da seguire per tanti giovani. Ha risposto fugando i dubbi e le curiosità di noi studenti ed è stato molto disponibile nel raccontare la sua carriera sportiva: durante il suo discorso, inoltre, ha introdotto anche numerosi problematiche con cui si può venire a contatto nel mondo meno pulito dello sport, come le sostanze dopanti, il calcio scommesse, il razzismo.
Il suo intento era quello di spiegarci i valore della vita, di spingerci a seguire la strada in cui crediamo di più e di non prendere “scorciatoie” che potrebbero solo rovinare il nostro futuro.
Durante l’incontro, inoltre, Marco Susanna, uno degli organizzatori del progetto, ha fatto riflettere i presenti leggendo una lettera scritta da Giuliana Selce, ex atleta di marcia, che ha avuto il coraggio di testimoniare e denunciare quella che è stata la scorciatoia sua e di molti sportivi: il doping.
Se il doping rappresenta la “cattiva strada” dello sport, ne esistono però anche tante positive, tra queste il grande gesto di Meghan Wogel che, durante le qualificazioni di atletica leggera per le olimpiadi, ha aiutato una sua avversaria ad arrivare in fondo alla gara. In seguito ad un malore, questa non riusciva infatti più a correre e la Wogel , con un gesto di grande umiltà, l’ha trascinata insieme a lei fino alla fine dell’ultimo giro.
Sono gesti da ricordare (oggi purtroppo se ne vedono pochi) e devono diventare sempre più frequenti e numerosi per fare dello sport un’attività veramente sana e appassionante.
Gli studenti sono stati invitati ad assistere alla partita che si disputerà tra il Forlì e il Castiglione domenica 17 marzo allo stadio di Forlì.
Forza ragazzi!
Nicolò Casamenti
Il capitano con la maglietta n. 6 ha illustrato cosa abbia significato per lui lo sport e in particolare il calcio, spaziando dalla fedeltà alla maglia, alla fiducia nei compagni, alla gioia di vincere con lealtà. Gli studenti hanno rivolto varie domande, toccando anche la questione del doping, ma il motivo ricorrente delle parole di “Kalle” ai ragazzi è stato che bisogna sempre credere e coltivare i propri sogni e condannare comportamenti deviati che nulla hanno a che fare con lo sport, quali la violenza e la discriminazione. Secondo Calderoni il “fair play” è una lotta contro l’imbroglio, contro le astuzie al limite della regola, il doping e la violenza; il fair play è un abbraccio e una pacca amichevole a fine partita data all’avversario. I video e le slide proiettati durante l’incontro hanno aiutato i ragazzi a capire che lo sport, se praticato in modo leale, offre ai giovani l'opportunità di conoscere se stessi, di esprimersi e raggiungere soddisfazioni.
Molto toccante è stata la lettura della testimonianza di Giuliana Salce, ex atleta italiana di marcia, che è servita per far capire ai studenti come il doping rovini la vita e la carriera. Il video che ha impressionato maggiormente gli studenti è stato quello relativo a una gara di atletica, dove Meghan Vogel, accortasi che l’avversaria più temibile, Arden McMath, stava perdendo i sensi, si è avvicinata a lei e, sorreggendola, l’ha aiutata a completare la gara, trascinandola fino al traguardo in prima posizione. I ragazzi hanno percepito che abbiamo tutti la responsabilità di promuovere il fair play, che è il modo migliore per vincere la gara più importante, quella della vita.
Chi gioca lealmente e’ sempre vincitore.
Florinda Tusha e Fadwa Chaibi
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