venerdì 27 novembre 2015

Tra due bandiere



Il derby di Andrea Degidi, il capo della redazione ravennate del Carlino che per anni in gioventù ha seguito il Forlì di cui è ancora tifoso. Perché nella lettera al blog che leggete sotto Andrea - che ringrazio da qui al prossimo scudetto dell'Inter - scrive di sentirsi in questi giorni tra due bandiere. Ma noi che lo conosciamo sappiamo benissimo da quale parte sta. 

C'era un albo del vecchio Tex Willer che descrive bene le sensazioni attuali, si intitolava 'Fra due bandiere'. E così capita di essere forlivesi al 100% ma di lavorare da più di 4 anni al Carlino di Ravenna, in una città dove la vita è un continuo derby. Appena 24 chilometri, di orrida Ravegnana, separano le due città. In un'altra nazione non cambierebbe niente, sarebbero due quartieri della stessa realtà, da noi ovviamente no. Da noi nessuna città accetta di fare un passo indietro rispetto alla vicina di casa: siamo nati così e moriremo così, rassegnatevi, anche se spesso, molto spesso, questo campanilismo di retroguardia mi mette tristezza. La tacchetta fra vicini di casa è piacevole solo quando è divertente. Esempio, un giorno, tanti tanti anni fa, intervistai Andrea Pezzi, uomo di spettacolo ravennate che ora ha perso i capelli ma in cambio  ha guadagnato come fidanzata nientepopodimenoche Cristiana Capotondi (ehm ehm). Al telefono mi chiese di dove fossi. 'Di Forlì' risposi. E lui: 'Allora guidi male la macchina', mi disse ridendo. Frase che potrei ricambiare pensando a due giorni fa, quando a una rotonda ravennate un'utilitaria mi ha tamponato per poi svignarsela appena il sottoscritto è sceso a constatare i danni. Va beh, ma torniamo a dove siamo partiti, la pietra filosofale delle nostre vite: il pallone. Del Forlì ho nella mente frammenti di gioventù: ricordo le scorribande di Marchini, la potenza di Listanti, l'eleganza di Vianello, il maratoneta biondo Bonini tenuto d'occhio dagli osservatori juventini, ricordo giocatori scarsi poi andati in serie A, come Sabato, ricordo Salvetti quando scartò mezzo Baracca Lugo prima di segnare, ricordo Calderoni, un amico. Ricordo giorni angoscianti, come lo 0-0 col Bastia, un rigore negato a Max Lucchi e una promozione volata via, la nera serata di Varese con la coppa Italia sfumata dopo un gol fallito all'inizio da Salvetti,  ma il peggio è lo 0-0 in Versilia che  costò la promozione, quel Forlì di Mirko Fabbri giocava un calcio che al Morgagni  non ho mai visto prima nè dopo. 
Ricordo una serata sul terrazzo di casa, bloccato da una malattia, a cercare di capire dalle urla dello stadio come andava Forlì-Piacenza, il match che  avrebbe portato all'epica sfida col Milan in Coppa Italia, Internet a quei tempi non esisteva. Poi un giorno, le strade si incrociano. Il Forlì ha un'ottima squadra, chiaramente calibrata per un campionato superiore, il Ravenna di Mosconi si sta ritrovando e sta lentamente risalendo la corrente dopo vari cataclismi societari. Il Forlì ha dalla sua la qualità di una buona rosa, il Ravenna la passione e la storia, un pubblico caldo e ammirevolmente fedele che seguiva ogni trasferta anche quando la squadra era in Eccellenza. Da qui ha spiccato il volo un giovanissimo Christian Vieri (che ci dev'essere grato per avergli fatto scoprire il Pineta di Milano Marittima, con meraviglie annesse), qui si sono visti giocatori straordinari come Dell'Anno e  un portiere come Toldo: tre giocatori che a Forlì si sognano, forse. Qui s'è vista  la serie B guadagnata sul campo  e festeggiata con spalti sempre pieni. Ravenna ribolle di passione per il calcio, ancora alla domenica  anziani tifosi telefonano in redazione per chiedere il risultato, c'è fame di pallone: sono convinto che quando il Ravenna risalirà qualche categoria, perché è solo questione di tempo, il Benelli tornerà pieno come un uovo, e magari un po' ristrutturato. Che volete, è il derby. Quindi ci vediamo domenica al 'Benelli',  fra due bandiere.
Andrea Degidi

26 commenti:

  1. Grande Marco, due parole che spiegano appieno il pensiero dei tifosi forlivesi !

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    1. Forlì Forlì Forlì Forlì Forlì Forlì Forlì Forlì Forlì Forlì Forlì Forlì Forlì Forlì Forlì Forlì Forlì Forlì Forlì Forlì Forlì Forlì Forlì Forlì Questo è il mio pensiero.

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    2. Osta Renzo come sei attivo...il derby ti sta caricando a mille!!!!
      ALÉ GALLETTO!!!

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  2. Bello l'articolo dell'amico Dega. Penso che il calcio migliore visto al Morgagni dalla nostra generazione sia stato quello di Santarelli, Cinesinho e Bardi in ordine cronologico. Non ho nulla contro il Ravenna, anzi col Club abbiamo giocato diverse volte coi "Noi Giallorossi" di Bartolini e Dirani. Amici con i quali condividiamo la stessa passione per il calcio. Cambia un colore su due: il bianco al posto del giallo!

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  3. gestire la propria passione è qualcosa di impossibile .... quando ti possiede tutto ciò che gira intorno diventa ostile ... marchi il territorio ... sei pronto a difenderla ... rimanendo assolutamente sempre dentro i canoni della non-violenza fisica ... la rivalità calcistica tra le tifoserie è fondamentale è un senso di appartenenza e non ha nulla a che fare con l'obiettività e la sportività ... anche un tifoso acerrimo una volta calmato deve essere obiettivo e sportivo ... se non ce la fà è uno stupido.

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  4. Un voto in più a Degidi per aver menzionato Listanti, vero centravanti alla vecchia maniera (raggio d'azione di 10 metri ma a me piaceva da matti), un voto in meno perché dice che tanto Ravenna bene o male tornerà in categorie "consone" con lo stadio pieno.......posare il fiasco please, scrivere da sobri.....
    Per tutto il resto c'è mastercard

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  5. " Questo campanilismo di retroguardia mi mette tristezza. La tacchetta fra vicini di casa è piacevole solo quando è divertente. "

    Quoto questa affermazione del buon Degidi, proprio perchè ben si adatta alla situazione attuale di entrambe le società: per quanto mi riguarda gli ultimi derby 'veri' tra Forlì e Ravenna sono stati quelli nella primavera del 2005, quando la bellezza di dieci anni fa ci giocammo la semifinale Play-Off per salire in C1 che andò ai giallorossi, causa uno scriteriato retropassaggio di Adani il quale regalò un gol fatto a Moscelli; io ero in curva, ricordo le orecchie spalancate di Moscelli sotto di noi stile Dumbo, l'ira di Cotroneo che tolse subito Adani dalla gara, e sono tuttora convinto che senza quell'errore ci saremmo giocati la finale col risultato in bilico fino al 90'.

    Successivamente i derby non hanno più avuto lo stesso sapore, la stessa tensione agonistica che c'era in quegli anni, nè lo stesso pubblico sia al Morgagni che al Benelli: la scomparsa del Forlì dalla mappa del calcio e i reiterati fallimenti del Ravenna avevano lasciato il segno.

    Il calcio romagnolo, fatta eccezione per la sola Cesena che è all'apice per pubblico e seguito, è in permanente declino ormai, e le rivalità sportive tra Rimini, Ravenna e Forlì ne hanno ovviamente risentito... non credo ci sia gusto neppure per i ravennati assistere ad un derby di serie D in cui ambiscono soltanto alla salvezza.

    Sono convinto come Degidi che se il Ravenna tornasse a calcare palcoscenici più prestigiosi, il Benelli tornerebbe a riempirsi: ma questo discorso lo si può applicare anche al Forlì... per ora il gran pubblico di Ravenna è crollato, visto che non si superano le 700 presenze tra paganti e abbonati.
    Forse Degidi voleva sottolineare come il Ravenna possa ambire in tempi più brevi ad una risalita rapida perchè la città bizantina, a differenza di Forlì, ha avuto storicamente molti più imprenditori disposti ad investire davvero nel calcio: in questo senso posso concordare, ma negli ultimi anni anche i ravennati hanno avuto ben pochi investitori... dopo l'era Corvetta c'è stato un totale deserto.

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    1. .. ma se l'anno scorsi eri una dei più acerrimi nei tuoi commenti da "professore" nel dispensare improperi a ravenna rimini e cesena!!

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    2. Peccato che quella partita di play offerte qualcuno poi sostituito se.l era venduta...

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    3. Peccato che quella partita di play offerte qualcuno poi sostituito se.l era venduta...

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    4. Non ricordo affatto tutti questi improperi che avrei riservato a Rimini o Ravenna... mi sembra di averli elargiti quasi tutti al Cesena. Ho sempre considerato Rimini e Ravenna come 'compagne di sventura' da parecchi anni a questa parte ormai...

      Riguardo alla nota di Gianluca, sarei curioso di sapere a quale giocatore si riferisce: anche se intuitivamente mi verrebbe da pensare alla prima sostituzione, così a occhio... ;-)

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    5. ciao Filippo , si mi riferisco proprio a lui, l ha venduta clamorosamente. ricordo come fosse ieri l urlo di Cotroneo "no indietro no!!!!" e lui imperterrito con la palla ancora tra i piedi la passa al nano di merda....

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    6. Se così fosse sarebbe una vicenda penosa, ancor più di quelle che abbiamo vissuto durante l'ultima estate. In effetti anche allora mi era sorto più di un dubbio: nel momento in cui Adani calciò il pallone in quel modo così 'tenero' e incerto verso Moscelli lanciato a rete, rimasi letteralmente di sasso e quasi non volevo credere all'accaduto pensando fossimo a gioco fermo per qualche ignoto motivo...

      A pensarci bene è difficile credere che non l'abbia fatto apposta, evidentemente ha avuto la furbizia di non farsi intercettare telefonicamente e di 'farla franca'... Anche se mi fa strano il fatto che dei tipi tutt'altro che 'tranquilli' come i fratelli Oliveti non abbiano battuto ciglio dopo un'episodio come quello...

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    7. Sarebbe interessante conoscere anche l'opinione del webmaster su questo episodio che è passato alla storia del calcio Forlì ;-)

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    8. Ai tempi ero giovanissimo e non avevo né le competenze né le conoscenze per farmi una convinzione solida. Ricordo che pensai male questo si, e al bar ancora oggi mi capita di dire che forse... Ma a posteriori, seriamente e senza neanche mezzo indizio che non sia l'errore tecnico, secondo me deve valere la presunzione di innocenza.

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    9. Sinceramente anch'io potrei optare per la presunzione di innocenza anche perchè, se la partita se la fosse davvero venduta, non avrebbe compiuto un errore così plateale... se non altro per sviare i probabili sospetti avrebbe dovuto compiere una marachella meno evidente.

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  6. secondo me i Ravennati adesso seguono la CMC in serie A1 di pallavolo!!!....che tra l'altro gioca al Palafiera....

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  7. Certo che il "professore" è forte ! Aveva dichiarato che col Forlì in serie D, avendo antipatia e allergia verso il Cesena (non è campanilismo di retroguardia, questo professore ?) sarebbe emigrato calcisticamente a Bologna, ma anche lì gli hanno cacciato Rossi :-)) che sfiga !
    Adesso improvvisamente, col Ravenna, diventa rispettoso perché decaduti. Ma ci vuole spiegare professore cosa centra il campanilismo di retrogiardia?? la rivalità con le altre squadre è rivalità, dovuto alla passione per la propria squadra, per il tifo, non perché una gioca in serie B e le altre sono decadute !
    Professore, ma mi faccia il piacere.....! Avrebbe detto Totò

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    1. Ti sbagli, avevo sempre dichiarato che avrei seguito il Forlì anche in serie D purchè rimanesse in lizza per il primato entro 6 punti di distacco dal primo posto, eventualità che si sta verificando. Come al solito non sei attento ai miei post, biancorosso, e capisci solo quello che hai voglia di capire.

      Non avevo neppure detto che sarei 'emigrato' a Bologna, ma solamente che avrei visto qualche partita al Dall'Ara (finora ne ho vista solo una).

      Riguardo al 'campanilismo di retroguardia', citazione non mia ma di Degidi, ribadisco che in questa fase storica non riesco a sentire Rimini e Ravenna come squadre 'nemiche' perchè tutte e due le piazze sono, chi più chi meno, in disgrazia e in decadenza.
      Questo non significa che allo stadio durante le partite non tifi la mia squadra o non mandi a quel paese l'avversario, se capita: esprimere le proprie passioni durante le partite è naturale, ma questo è un blog su Internet dove si dovrebbe lasciare spazio alle riflessioni ed ai ragionamenti, al dialogo con gli stessi tifosi avversari come a volte succede, lasciando il tifo e la rivalità ai 90 minuti sugli spalti. Io la penso così, ma ovviamente si possono avere opinioni diverse e non critico certo chi, come altri, vede Rimini e Ravenna come il fumo negli occhi 365 giorni l'anno.

      Per il Cesena è diverso, è la società che soffoca il calcio romagnolo da decenni, quella che ci ha tolto due generazioni di tifosi: come faccio a non provare antipatia per i bianconeri? Sembra che in Romagna a giocare a calcio debbano essere sempre e solo loro... non è un fatto di campanilismo, quanto di mero istinto di sopravvivenza: se le altre città romagnole vogliono avere un barlume di speranza di risalita, Cesena deve crollare prima o poi...

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  8. Qualcuno ha notizie sulla vendita dei biglietti per sapere quanti saremo a Ravenna?

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  9. Caro Filippo senza stare a fare tanti discorsi e precisazioni che lasciano il tempo che trovano,noi non abbiamo "cugini",e Ravenna equivale al fumo negli occhi da te citato ! W il campanilismo,SOLI CONTRO TUTTO E TUTTI !

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    1. Claudio, nulla da eccepire col tuo pensiero che è anche il mio... Il mio discorso era più complesso ed era una risposta al giornalista Degidi: ognuno sente le rivalità sportive come meglio crede.

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