Stasera dalle 20 in Comune. Sembra un mattone a vederla così ma la Salce è un personaggione che ha una storia bellissima e coraggiosa da raccontare, Kalle seppur interista è sempre Kalle, Fabbri vale la pena sentirlo anche solo per chiedergli come butta in questo finale, eccetera eccetera compresi Arrigoni e la Samorì. Io ci sono, e mi sono seguito tutti i duemila incontri nelle scuole. Voi che manco quelli avete fatto, è il caso siate presenti.
Ci vediamo lì.
Consentimi Riccardo una considerazione pragmatica e cruda: sarebbe meglio fossero più presenti al Morgagni i vari concittadini, studenti e non, che hanno assistito a tutte queste pur nobili presentazioni sul Fair-Play.
RispondiEliminaL'utilità di tutti questi incontri sarebbe dovuta essere di sicuro quella di educare, ma anche quella di far emergere il senso di appartenenza alla propria città nell'ambito sportivo e calcistico... purtroppo non mi pare vi siano stati grandi progressi in tal senso, osservando le presenza al Morgagni durante questa stagione di Lega Pro ed in quelle passate. Gli studenti delle scuole ascoltano il nostro capitano parlare, magari qualcuno si commuove, qualcun altro applaude, ma allo stadio ci si guarda bene dal mettere piede anche solo una volta all'anno.
Dispiace dirlo, ma sotto l'aspetto del coinvolgimento giovanile non si può partire neppure dalle fondamenta... bisogna cominciare dalla bonifica del terreno...
A mio modesto parere occorrerebbe una forte campagna pubblicitaria di fiera distinzione cittadina e territoriale, con slogan del tipo 'Forlì non è Cesena', anche scritto in inglese come a volte capita di vedere nelle magliette 'Romagna is not Emilia'... Finchè non faremo capire ai giovani forlivesi (ed anche ai meno giovani) che il Manuzzi non è il loro stadio, non riusciremo mai ad incrementare il nostro pubblico in maniera significativa.
RispondiEliminaNel frattempo forza Forlì e... forza Atalanta!
Filippo mi sei piaciuto nel secondo post, ma permettimi, nel primo non ci hai preso. Oltre ad essere una iniziativa lodevole,unica in Italia, ti assicuro che ogni domenica i bambini delle scuole visitate sono presenti allo stadio, tribuna laterale via Roma... E nelle ultime partite oltre ad essere numericamente presenti lo sono stati anche dal punto di vista del tifo. Non critichiamo quanto di buono si é fatto e si sta facendo. Il problema, lo ripeto,e lo hai detto anche tu, sono senso dì appartenenza e amore per una maglia che in questa città non sboccia come dovrebbe.. Vorrei essere clamorosamente smentito domenica...
RispondiEliminaD'accordo con voi. aggiungo che secondo me il senso di appartenenza può essere sviluppato su qualcosa di positivo e non solo sulla differenza da Cesena. E qualcosa di positivo può essere tante cose, tra cui l'attenzione a certi valori come l'educazione e il Fair play che nel calcio sono completamente trascurati
RispondiEliminaquello che è stato fatto nelle scuole è encomiabile e questo pensiero l'ho espresso direttamente al presidente e ne è venuta fuori una bellissima chiacchierata ... dove anche lui confermava che il senso di appartenenza lo si stabilisce partendo dal basso e dai più giovani e non facendolo solo sporadicamente ma con assidua continuità ... detto questo io credo che comunque ci siano anche i gusti personali degli individui ... se ad uno il gioco del calcio non piace o gli è indifferente non lo puoi obbligare anche solo una volta di venire allo stadio ... purtroppo ... e dico purtroppo ... in italia la cultura sportiva cultura si basa esclusivamente sui risultati ... anche negli anni '70/'80 quando andavo al morgagni lo stadio si riempiva solo se ottenevi dei risultati che portavano al sogno di conseguire qualcosa di più ... quando nel 1979/80 sfiorammo la serie B ... anzi ce la rubarono ... si costruì una curva e una supplemento di gradinata sulla pista in tubi innocenti per contenere la folla che voleva assistere a quel forlì ... non si sognavano neanche di andare a cesena ... il segreto di pulcinella è tutto li ... comunque filippo ... mi piace la tua idea di pubblicità ... è al passo coi tempi e credo che possa essere efficace.
RispondiEliminaRispondo a Gianluca con quanto scritto da Riccardo nel nuovo post: i bambini vengono allo stadio perchè invitati e con ingresso gratuito, una volta all'anno e poi stop.
RispondiEliminaNon ho messo in discussione la lodevole iniziativa di questi incontri sul fair-play, ci mancherebbe: ne ho solo messo in dubbio l'utilità per quanto riguarda l'incremento di pubblico allo stadio.
Potranno anche venire i bambini una volta l'anno, ma mancano totalmente i giovani, e per giovani intendo la fascia di età compresa tra i 14 ed i 30 anni: un segmento di pubblico che realmente potrebbe legarsi ad una realtà sportiva in modo continuativo e sostenere la squadra con maggiore energia di quanto possano fare gli ultra-sessantenni.
Il pubblico del Palafiera dava un'impressione di energia e di entusiasmo molto superiore, proprio per la presenza di gente di ogni età a palazzo...giovani compresi.