giovedì 11 settembre 2014

Le ultime, tante, sul Forlì



Oggi Rossi e staff studiavano i video del Teramo: calci d'angolo, punizioni. Quanti salgono, dove saltano, come marcare. La squadra si è allenata dalle 17 in avanti. Sabato out Capellini e Fantini. Credo entrerà in squadra Jidayi sul centrodestra, sono curioso di vedere se Rossi confermerà Guidi sul centrosinistra, e come reagirà il ragazzo dopo la brutta prova di Piacenza. Drudi in mezzo credo non si tocchi, almeno per ora. Melandri probabilmente andrà in panchina anche perché mercoledì prossimo si gioca di nuovo, in serale col Santarcangelo ma ancora non si sa dove: Rimini (c'è qualche perplessità di ordine pubblico per lo scarso feeling tra riminesi e forlivesi) oppure Cesena, però il Manuzzi costa un occhio della testa.

Altre news: oggi la società ha annunciato che la sala hospitality quest'anno è intitolata a Ramilli. Va a chiusura la campagna abbonamenti: 450 in tutto, più quelli acquistati dalle aziende per i dipendenti che il resto. Sono pochi (il resto) e bisognerebbe capire perché. Oggi ne abbiamo discusso a lungo: senza farne una questione di colpe, secondo me la questione sta a metà via: città annoiata da una vita di calcio la cui fruizione è più che altro un patimento, Cesena in A, due decimi posti negli ultimi due anni. Ma anche scarse risorse destinate dal Forlì - che concentra la grandissima parte del budget sulla prima squadra - alla comunicazione e alla promozione verso le fasce più giovani. Alla fine, come quasi sempre, è soprattutto una questione di pilla.

Intanto il basket barcolla di brutto, epperò ieri a vedere l'amichevole con Verona c'era mezzo migliaio di persone gasatissime. Questione di storia e di impianto. Domanda: se ci fosse in città uno stadio superfigo e la società avesse qualche anno di A alle spalle, Forlì sarebbe ancora una città baskettara? Permettetemi di dubitare, il pallone è lo sport più amato del globo e un motivo ci sarà. Detto questo, coi se e coi ma l'Inter avrebbe 58 scudetti e sette coppecampioni, per cui non stiamo a farci troppe pippe, speriamo che la FulgorLibertas regga - Henderson ha fatto divertire anche me che non capisco la differenza tra posto 1 e posto 4 - e speriamo solo di battere il Teramo, che ha zero punti ma parecchia fame di rivincite (vero Tonti?).  

8 commenti:

  1. dai, carica !!!!!!
    Sarebbe bellissimo, sabato sera, avere 6 punti in classifica !!!!
    Forza Forlì !!!!!!!!!!!

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  2. Sulla questione comunicazione sai bene ormai come la penso!! Per quanto riguarda il Forlì rispetto alla Fulgorlibertas dico sempre la stessa cosa: a differenza del calcio (dove la maggior parte di chi tifa Forlì ha anche simpatie per Juve, Milan ecc) nel basket a Forlì si tifa esclusivamente Forlì. E il tutto vanta una tradizione che dura ormai da 70 anni, con svariati anni in A dove son arrivati ex giocatori Nba.

    Non mi pare che sia possibile invertire questa gerarchia..ne ora ne mai!

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    1. Una delle cose che si nota sulle gradinate del Morgagni è il fatto che sono pochi i ragazzi di una certa fascia di età ( diciamo dai 18 ai 30...). La maggior parte dei tifosi appartiene ancora a coloro che si ricordano bene Vulcano Bianchi, Ragonesi, Luchitta e il campionato perso per un punto che ci avrebbe portato in Serie B. Questo è significativo. Il calcio oggi è molto diverso da quel calcio. Allora non si vedeva tanto calcio in tv, anzi. E andare allo stadio era partecipare direttamente al rito collettivo. Per cui si andava dove si poteva. Anche in Serie D. Oggi è tutto diverso. Le televisioni scaraventano in casa, sul divano, la Serie A e la Champions a tutte le ore. E il calcio per molti è solo quello. Quei giocatori e quelle partite. C'è stato uno schiacciamento verso l'alto per cui il resto è inesistente. Si salva a malapena la Serie B. I nostri figli giocano al Fantacalcio con la Serie A. La Serie C è per loro un campionato poco interessante, che ha poco da dire. Chi di loro conosce i giocatori della nostra rosa? Eppure conoscono anche l'ultimo panchinaro di una squadra di Serie A. E' la tradizione che salva. E' innamorarsi di una squadra in un momento della vita nel quale sei più pronto ad innamorarti e quell'amore ti farà poi compagnia per tutta la vita. Infatti sulle gradinate ci ritroviamo ancora soprattutto noi, quelli di Cinesinho...A Cesena chi popola la curva ha visto la Serie A o è figlio di chi ha visto la Serie A ed è andato allora allo stadio coi genitori. Quindi? Ci sono due o tre cose semplicissime (!!!) che si potrebbero fare: un campionato di vertice dove si rischi seriamente di giocarsi i play off per l'accesso alla Serie B. Vedreste quanti "disdegnosi" improvvisamente verso marzo e aprile verrebbero allo stadio (come hanno fatto per l'ultima partita col Porto Tolle, per poi sparire di nuovo)... Una curva. Una maledetta curva, dove questi ragazzi potrebbero ritrovarsi insieme facendo casino, con bandiere e striscioni, vicino alla partita. Tutti insieme. Continuare le promozioni e gli inviti nelle scuole. Con biglietti omaggio. Meglio una gradinata piena, a questo punto, anche se non di spettatori paganti. Perchè è ora di far ricordare qualcos'altro, oltre a quel Forlì-Milan a Cesena di...qualche anno fa!

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    2. Il nostro Forlì spende tutte le energie per potere sopravvivere, come potremo essere competitivi per tutto il resto ?
      Saluti Carlo.

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  3. I motivi per cui il pubblico a Forlì non 'ringiovanisce' (tanto che io a 37 anni sono uno tra i più giovani allo stadio, il che è tutto dire...) sono pochi e chiari, sintetizzati di seguito:

    1) per 30 anni il Forlì ha militato dalla 4° serie in giù.

    2) il Cesena calcio è attualmente in serie A

    3) lo stadio Morgagni è privo di appeal perchè manca una curva dietro una porta da cui potere assistere più da vicino alle gare come accade in altri stadi (tipo il Manuzzi di Cesena).

    4) Viceversa il Palafiera di Forlì è un impianto gioiello anche dopo parecchi anni dalla sua costruzione, una arena di 3 anelli con una visuale perfetta in ogni ordine di posto e con la possibilità di assistere alle partite a distanza ravvicinata dai giocatori in parterre.

    5) Allo stadio in autunno-inverno c'è il freddo e l'umidità, mentre al palafiera si sta seduti al caldo. Chi ha problemi di raffreddori e influenze frequenti preferirà sempre il palafiera (che tra l'altro può contare anche su di un vasto pubblico femminile, notoriamente poco amante del freddo).

    6) la maggior parte dei calciofili forlivesi snobba la propria città e non è tifoso nè del Cesena, nè del Forlì, ma di Juventus, Inter e Milan.

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  4. Tutto quello scritto nei commenti è più o meno condivisibile: morgagni anteguerra, moda e tradizione inesistente, cesena in a, televisioni, spezzatino, Rossi allenatore, buco nell'ozono, scie chimiche e chi più ne ha più ne metta.....
    Io penso che COMUNQUE sia in una città come la ns. con il Forlì in terza divisione fare 200 (duecento!) abbonamenti escludendo le aziende sia una cosa ridicola.
    Non voglio criticare con questo chi non si è abbonato, tutti possono avere le più varie e motivate ragioni o comunque fare il c. che vogliono, ci mancherebbe...staccare però 200 abbonamenti è da Santarcangelo o Tuttocuoio, non da una città di 115.00 abitanti!

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    1. Niente da dire su numero di abbonati e numero di abitanti. Andrebbe però fatta un'analisi seria da chi si occupa di questo in società, perchè talvolta non si capiscono certi messaggi. Un esempio per tutti: il Napoli a tutt'oggi ha staccato 6500 abbonamenti. Napoli. Ne ha di più il Cesena. Per dire. E se l'anno scorso a Forlì gli abbonati erano persino di più, qualcosa si è sbagliato.

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    2. L'unica risposta che mi viene di dare è che al forlivese della sua squadra di calcio non importa nulla.
      Di conseguenza fare calcio a Forlì non è impossibile, è inutile.
      Saluti Carlo.

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