mercoledì 28 novembre 2012

Uomini Vesi




Oggi in conf stampa Marco Vesi, stuzzicato sulla questione Bertolucci, ha sgombrato il campo dal politicamente corretto. 'Io? Non avrei confessato nulla arbitro, neppure di non essere stato toccato da Filippi quando ormai la partita era finita'.

Un punto di vista sul quale vale la pena farsi una ragionata. Perché in effetti tocca all'arbitro arbitrare, mica ai giocatori. I quali dalle sviste arbitrali a proprio vantaggio godono da sempre, fin dai tempi in cui Paolo Spada non era neppure nato. Quindi per quale motivo, una volta ogni tanto e a seconda delle opportunità, un povero Cristo dovrebbe dare la zappa sui piedi propri e dei propri compagni di squadra?

Non certo per aiutare gente che arbitra come domenica, con quella faccia lì, quell'atteggiamento e quel senso della misura.

3 commenti:

  1. Un giocatore deve essere corretto e rispettoso nei confronti degli avversari e dell'arbito non offendendo e non provocando volontariamente danni fisici, poi se in tante circostanze si infrangono le regole del gioco anche prendendo il pallone con la mano sta all'arbitro sanzionare.
    L'arbitro è li per fare rispettare le regole se nella massima imparzialità, se non è in grado si stia a casa.
    Solo che mi viene un dubbio vedendo tutto questo autoritarismo e decisioni fiscali e spericolate, che sia la strada più semplice per farsi notare come arbitri decisi da chi li deve valutare per le varie promozioni.
    Saluti Carlo.

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    1. effettivamente che cosa pretendevamo che il giocatore del Venezia che ha toccato in area la palla con la mano andasse dall'arbitro a dire "dia il rigore al Forlì". Mi pare che non ci siano precedenti in questo senso nella storia del calcio. Bene ha fatto, invece, a salvare Filippi da una ingiusta squalifica. Perciò, Macalli a parte, giudizio positivo sul comportamento del giocatore del Venezia... ce ne fossero!!! CUBANITO12

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  2. ho visto l'intervista a Vesi:
    -Ma il cartellino è il nostro? (sarebbe fantastico avere il cartellino di un giocatore giovane / forte)
    -come parla se restasse a forlì potrebbe diventare capitano anche del forlì in futuro

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