giovedì 2 gennaio 2014

C'è Kalle per te - Arriva Ferrini



Esimio direttore,
intanto buon anno. L'augurio migliore è che la Pazza continui nel 2014 a inanellare trionfi come nell'anno appena trascorso: l'arrivo di Matri potrebbe essere un grande colpo, per certi versi mi ricorda un altro grande '9' nerazzurro, Sukur.

Comunque siamo tutti concentrati sul campionato di Seconda Divisione, che vede il Forlì attivissimo sul mercato (comincia ufficialmente domani). Il primo nuovo giocatore a sbarcare al Morgagni dovrebbe essere Francesco Ferrini, esterno di sinistra e capitano dell'Alessandria, mica pizza e fichi, con il quale tu hai giocato nel penultimo anno della tragicomica era Oliveti. Fu una bellissima stagione, che iniziò con le sei vittorie consecutive e finì nello spareggio playoff contro il Ravenna. A Forlì finì 1-1, al 'Benelli' la partita fu equilibrata ma decisa dallo scatenato Moscelli e anche da Adani, che nei minuti iniziali commise un errore a dir poco sciagurato. In tanti quel giorno ci chiedemmo perché Cotroneo l'avesse preferito proprio a Ferrini, il cui rendimento in quella stagione era stato interessante nonostante la giovanissima età. Ci racconti quel che successe? E poi dicci due cose sul calciatore e sull'uomo prossimo a rafforzare la rosa di Rossi.
Con sincero affetto e zebrata gratitudine,
un abbraccio.

Ciao ragazzi,

posso spendere solamente belle parole nei confronti di Francesco, l'ho lasciato appena ventenne e mi fa enormemente piacere ritrovarlo dopo 7/8 anni da giocatore maturo con alle spalle una carriera spesa nei professionisti. Già allora si vedevano le qualità del ragazzo che si ritagliò un bel minutaggio in squadra piena di giocatori importanti, tra i quali Simone Adani. Mi chiedi della semifinale playoff contro il ravenna (minuscolo), mah..  non so il motivo per il quale l'allenatore scelse l'uno piuttosto che l'altro.Senza dubbio Francesco era in grande ascesa, fece un girone di ritorno ad alti livelli, la concorrenza era elevata e scelsero l'esperienza all'esuberanza. Preciso che, a mio giudizio, Adani era un signor giocatore che in carriera ha raccolto meno di quanto le sue doti gli avrebbero permesso.Non era facile per ragazzi giovani trovare posto fisso in un gruppo come quello. Poi ci fu l'errore è vero ma quello può capitare a tutti, purtroppo capitò nella giornata sbagliata.
Francesco era uno dei giovani con i quali avevo legato di più insieme a Giaccherini. Ragazzo serio,genuino, ambizioso ma corretto, sicuro delle sue qualità.Personalità da vendere dal piede sinistro raffinato. Esuberante nel proporsi e nel cercare la giocata.
Mi aspetto di rivedere le virtù che gli accredito anche se, dopo anni, avrà modificato caratteristiche tecniche e caratteriali.
A questo punto sono curioso di vedere la posizione che il mister gli ritaglierà in campo.
Se non ricordo male può essere in grado di giocare anche come interno di centrocampo oltre che da esterno.
Bell'acquisto e ben tornato!

Mi unisco al tuo affetto, molto meno alle tua gratitudine.
Quando ti stancherai di parlare sempre di giù-ventus troverai la lucidità necessaria nel capire che i colpevoli delle domeniche passate a rimini, frosinone o crotone li avevate in casa.
Per ciò che concerne Matri, chiedere please (sempre in casa vostra) chi lo ha pagato 18 milioni di euro....

Che il 2014 sportivo INNALZI AL CIELO SOLO UNA BANDIERA.
BIANCOROSSA.
kalle

mercoledì 1 gennaio 2014

Saluta il Sampa



Manca l'ufficialità ma Massimiliano Sampaolesi, a quel che ne so, potrebbe allenarsi già domani ad Alessandria. Troverà Mirco Spighi, l'esterno che sostituì bene al Forlì soprattutto il primo anno di D. Al posto di Sampa la società piemontese credo girerà al Forlì un altro esterno, che dovrebbe essere mancino e scommetterei su Francesco Ferrini. Sì, proprio lui, cui Cotroneo nel 2005 preferì al 'Benelli' lo sciagurato Adani e poi sappiamo come finì. La storia in biancorosso di Ferrini non era finita ed è giusto che il filo sia riannodato.

Chissà, magari si allena già domani al 'Federale' e domenica lo vediamo in campo.

Sozzi ha vinto il Pallone d'Oro



Il Pallone d'Oro 2013, seconda edizione, è stato vinto da Marco Sozzi che ha ottenuto 20 voti dagli undici giurati ognuno dei quali aveva a disposizione sei punti da dividere tra primo (3), secondo (2) e terzo posto (1). Al secondo posto e vicinissimo a Sozzi si è classificato Tonelli (18), terzo Melandri (13), poi Evangelisti (5), Orlando, Boron, Arrigoni e Mordini (2), Martini e Ingegneri (1).

Sozzi è nato nel 1978 e gioca nel Real Dovadola, dopo aver vestito la maglia del Forlì per sei stagioni cinque delle quali con la fascia di capitano al braccio. Ha ricevuto la fascia da Kalle, con cui ha giocato in Promozione, e che gli ha trasmesso quella passione viscerale per la maglia a strisce biancorosse. E' stato un centrocampista moderno, dinamico e caratteriale. Fatte le ovvie proporzioni un Vidal con sei-sette anni di più, capace come il cileno di giocare in quasi tutti i dieci ruoli di movimento perché dotato di una 'lettura' superiore alla media. Sozzi ha lasciato il Forlì la scorsa estate, dopo qualche mese molto difficile e non solo per i playoff sfumati. In primavera aveva avuto un diverbio piuttosto violento con Ginestra e i dirigenti che sapevano dell'accaduto non l'avevano difeso. In quel momento si è rotto qualcosa nel meccanismo che per sei anni aveva tenuto incollati Forlì e Sozzi. Inoltre aveva capito da mesi che in viale Roma avrebbero fatto volentieri a meno di lui per il secondo anno di C2. Per questo ha levato dall'impasse il disse Cangini comunicandogli lui stesso l'intenzione di smettere col calcio professionistico. Ma del pallone e dello spogliatoio non può ancora fare a meno: a Dovadola è stato accolto come Maradona e insieme al romeno Sandu sta trascinando i gialloblù in Prima Categoria, dove sono attualmente al comando della classifica.

Marco tifa Fiorentina e lavora alle assicurazioni Generali in viale Matteotti. Ha una famiglia invidiabile, in una casa di campagna a Vecchiazzano con le galline, i filari di uva e un giardino molto romagnolo. Sara, la sua compagna, lavora a Romagna Acque. Alessandro, il loro bimbo di quattro anni, ha perso la testa per il calcio il giorno del Sozzi Day, sul prato del Morgagni. Da quella volta non passa giorno senza che parli di pallone, conosce metà dell'album Panini e si guarda i gol la domenica pomeriggio. Un giorno, chissà, parleremo anche di lui.

La storia di Sozzi col Forlì è stata intensa e trionfale: ha vinto tre campionati riportando la squadra al calcio professionistico, che era poi l'obiettivo iniziale. Nel Forlì aveva già giocato da giovanissimo, una partita nella quale si trovò avversario Materazzi. Poi però la sua carriera rischiò di arenarsi, scese parecchie categorie e fu Massimo Capanni a convincerlo che un futuro diverso, da calciatore vero, era ancora possibile. Aveva ragione. Sarà premiato dai giornalisti forlivesi che l'hanno votato prima di Forlì-Santarcangelo, domenica. Se il Forlì ce ne darà l'occasione la premiazione si svolgerà in campo.

martedì 31 dicembre 2013

Il pagellone del 2013


Ebbene sì, anche quest'anno è arrivato. Eccolo qua.

Tonti 6: è padre solo adottivo dei 27 gol subiti dal Forlì nel girone di andata. Tra tutti i giovani portieri battezzati in questi anni è il più pronto nel fisico e nella testa.
Casadei ng: una sola, con la Spal, senza smagliature.
Vesi 6: l’infortunio di Arrigoni lo catapulta titolare dalla seconda giornata. Ma è un ruolo che soffre per cui sbanda spesso, in una difesa che fa tutto il possibile per complicare la vita ad un giovane in cerca di occupazione stabile.
Arrigoni ng: il migliore in coppa, ottimo nelle prime tre. Poi il crac al ginocchio: sta tornando.
Fantini 5: ‘E’ pronto per la serie B’, diceva il diesse del Forlì. Nel girone di andata il Cammellu ne combina una per ogni colore dell’arcobaleno, mancando pure quelle zuccate offensive che l’avevano reso, un paio d’anni fa, uomo pregiato del mercato difensivo.
Gerolino 5: l’ex Bellaria comincia alla grande, solido come un bucaniere nel mare in tempesta. Con l’avvicinarsi dell’inverno tuttavia resta solo il buco, anzi i buchi collezionati nella stiva insieme ai lanci squinternati e al rischio di un girone di ritorno su altre isole.
Barbagli 6: un paio di stagioni fa arrivò a stagione in corsa Giorgi, mica Beckenbauer, e improvvisamente la difesa del Forlì divenne ermetica. Stavolta è toccato all’ex Alessandria, esteticamente sgradevole ma ancor più essenziale di Mengoni, raddrizzare la baracca.
Fonte ng: dimenticato in panchina, annega corpo e anima nell’oblio scordandosi addirittura di festeggiare il suo primo e unico gol con la maglia del Forlì, in quel di Bra. 
Jidayi 6: tra infortuni e squalifiche ha finito per giocare meno del necessario. Ottimo difensore, insufficiente centrocampista. Utile alla causa? Sì.
Boron 5: il 27 luglio incanta il Morgagni mettendo a soqquadro la difesa del Cesena. Anche Gresko, restando ai terzini, esordì con una splendida prova durante un Inter-Roma, durante la quale fornì pure un bell’assist a Recoba. E poi è finita come è finita.
Sampaolesi 5: sta diventando come uno di quegli studenti fuori sede che cominciano l’università con un 30 e poi vanno calando, esame dopo esame, fino a quando la famiglia non decide che è ora di cominciare a lavorare.
Bergamaschi 6: l’esonero di Bardi, che lo considerava il vice del sostituto al secondo del titolare, gli offre la chance di provarci davvero e lì davanti alla difesa non demerita, anzi, rendendo oltretutto fior di quattrini al Forlì per ogni minuto di tackle, e passaggi semmai un po’ troppo scolastici.
Evangelisti 5: il fantagol al Rimini non basta a raddrizzare un girone di andata da comprimario, non certo da numero dieci e capitano. Timido nella prima decina di giornate, utilizzato male da Rossi che chiede ai difensori di lanciare lungo tralasciando la costruzione della manovra.
Tonelli 8: chi se lo aspettava a questi livelli, a parte il suo procuratore Bergossi, alzi la mano. Sei gol, sinistro felpato, dedizione alla causa e rispetto. Un gioiello di centrocampista che per lunghi tratti del girone ha tenuto acceso il motore ad una squadra ingolfata.
Forte 5: dovesse partire nessuno lo rimpiangerebbe, ma il rischio è di non aver mai visto il centrocampista che aveva fatto innamorare i dirigenti di mezza Lega Pro. Fuori ruolo nel 3-4-3 di Bardi, infortunato e poi depresso con Rossi.
Senese 5: lascia intravede con parsimonia qualche qualità interessante. Si fa espellere scioccamente col Cuneo, percorre la fascia con adolescenziale leggerezza.
Torelli ng: giocava pochissimo con Bardi, non gioca con Rossi. Dicono sia forte. Dicono.
Bernacci 5: voto di stima perché in campo si vede praticamente mai e nello spogliatoio non fa, diciamo così, gruppo. Ma la storia del Forlì resta incollata ai suoi piedi: se il 2014 non sarà l’anno dell’Airone allora la squadra avrà poche chance di arrivare entro le prime otto posizioni.
Nappello 5: è difficile chiedere di più ad un attaccante che dopo cinque anni di professionismo non ha ancora segnato un gol. Ci saranno piuttosto dei motivi. Dribblare dribbla, la personalità c’è, ma quanto ad incisività siamo a livelli di tarassaco.
Docente 7: due gol, duecento palloni messi a terra, lavorati e scaricati ai compagni, duemila corse inseguendo lanci che in confronto quelli di Chiellini sono pennellate. Senza il suo ingaggio (tardivo) a quest’ora il Forlì sarebbe a livello Bellaria.
Melandri 6: come i gol, ancora pochini rispetto al potenziale inespresso. A 25 anni è arrivato il momento di dimostrare, con i numeri e non a speranze, che le qualità valgono più della Seconda Divisione.
Petrascu 5: lascia il Forlì dopo tre anni e mezzo da superstar. In estate aveva accettato un ruolo da comprimario che alla prova dei fatti gli è risultato psicologicamente insostenibile. Ma a Imola, in D, è tornato a segnare come ai tempi in cui, vestito come Dracula, metteva nella bara tutti i difensori.   
Bardi 5: undici punti in dieci giornate senza Bernacci e Barbagli, sette senza Arrigoni, cinque senza Docente e Melandri, con Tonelli e Nappello a mezzo servizio. Ma anche la consueta testardaggine, quell’incapacità di adattarsi alle situazioni che, come previsto, alla lunga gli è costata la panchina.

Rossi 6: finora si è limitato a costruire un muro davanti a Tonti, facile. Da gennaio proverà a insegnare qualche concetto offensivo ma non dovesse riuscirci pazienza: basterà arrivare ottavo per entrare nella storia del club. Occasioni così capitano a pochi, e di rado.  

sabato 28 dicembre 2013

Tutto ma proprio tutto il 2013

GENNAIO




Il Forlì in piena corsa playoff perde a Mantova, travolge il Milazzo e fa arrabbiare il Dg siciliano, batte in un Morgagni mugugnante la Giacomense. Petrascu nell'esultanza si leva rabbiosamente la maglia e la lancia verso la tribuna. Nel frattempo se ne va il collaboratore marketing Paolo Ghisoni, nasce il primogenito di Eva, Cangini insegue inutilmente il sì di Piccoli ma soprattutto Pedroni viene nominato ufficialmente direttore generale.

FEBBRAIO



Il 6 Cangini viene confermato Ds anche per la stagione a venire. Il derby col Rimini viene rinviato e finirà 2-0 facile per noi. Il Forlì pareggia il recupero ad Alessandria, stravince a Fano e vede rinviata la partita col Renate, che risulterà importante per la corsa playoff.

MARZO



Ginestra gioca una delle sue migliori partite in biancorosso e ferma la capolista Pro Patria a Busto Arsizio: il Forlì è a due punti dai playoff con una partita in meno. A Savona però arriva una doccia gelata, protagonista ancora Ginestra che lascia passare un gol piuttosto evitabile. Il palo colpito da Melandri devia la stagione al peggio, nel recupero il Renate passa al Morgagni 0-1. Un tiro di Evangelisti vale i tre punti col Castiglione, a Santarcangelo finisce 1-1 ma il Forlì gioca male ed è in vistoso calo di condizione.

APRILE



Il mese di apre con il Bayern Monza che domina ma non passa al Morgagni nonostante l'inferiorità numerica. Bardi sembra vicino all'addio, sulla tribuna del Morgagni i tifosi del Club Calderoni gli dedicano uno striscione. Il Forlì naufraga a Venezia e dice addio ai sogni di gloria con un mese e mezzo di anticipo. La vittoria sul Casale riapre incredibilmente i giochi perché le altre si stampano sul traguardo, ma a Bellaria succede l'incredibile e il Forlì perde per mano di Bernacci.

MAGGIO



E' finito un ciclo? Domanda azzeccatissima pre Forlì-Bassano, penultima di campionato che vincono 1-2 gli ospiti. Il Forlì perde anche contro il Valle d'Aosta. L'11 maggio però Bardi lascia capire in conf stampa che resterà anche l'anno seguente. Arriva Poli e io gioco 20 minuti con Buonocore al memorial Briganti.

GIUGNO



Il 10 capitan Sozzi annuncia l'addio al Forlì, va a giocare con gli amici a Dovadola e scrive una lettera al blog per salutare i tifosi. Se ne vanno anche Orlando e Mordini, il Ravenna ci prova con Petrascu ma lui dice no: spalmerà.

LUGLIO



Nei primi giorni del mese Roby Sabato va ad Alessandria, Torelli torna in biancorosso e Cangini blocca Nappello. Il blog rivela in anteprima mondiale che Bernacci ha detto sì: va profilandosi un attacco mostruoso. Il Mantova intanto piazza il colpo Luciano, comincia il ritiro a Rocca e il Forlì si assicura Tonelli. Poi soffia Forte al Santarcangelo: Melini si arrabbia parecchio. Il 27 Forlì-Cesena finisce 0-3 ma Boron incanta il Morgagni.

AGOSTO



Il mese più caldo dell'anno comincia con l'ufficializzazione del girone: duro. Montalti lascia il settore giovanile con questa lettera, nasce il Pardo d'Oro ed escono i calendari. Il problema alla schiena di Bernacci come a diventare preoccupante, Evangelisti viene nominato capitano, il Forlì batte 2-1 la Reggiana in coppa con un super Arrigoni, nell'amichevole col Vicenza (0-3) appare Jidayi, appena tesserato. Alla fine del mese il San Marino offre Poletti al Forlì, salvo poi ripensarci. Intanto sfuma la coppa: una formazione imbottita di riserve perde 3-1 a Rimini (gol di D'Angelo).

SETTEMBRE



Il campionato comincia con una vittoria in rimonta a Santarcangelo, pochi giorni dopo c'è il Sozzi Day al Morgagni. Il 5 settembre mi ripropongo pubblicamente di non criticare più almeno per quest'anno, sul blog: non durerà. Il 6 Kalle entra ufficialmente sul blog, in veste di commentatore super partes. Il Forlì perde in casa col Renate e vince a Sassari, il Gaddo accetta di fare da speaker al Morgagni, Melandri in allenamento si infortuna alla spalla, il Forlì pareggia 2-2 in casa col Mantova, Tonelli si mette in luce e qualche giorno dopo Cangini annuncia l'ingaggio di Docente. La sconfitta di Bassano apre parecchie crepe: siamo già sul ciglio del burrone.

OTTOBRE



Anche Paolo Spada lascia il Forlì. Il 6 la Vecomp Verona passa 2-0 al Morgagni e apre una crepa enorme sulla panchina di Bardi, che ha la sfortuna di venire recuperato nei minuti finali a Castiglione, dove fa il suo esordio in biancorosso Bernacci. I gol di Docente e Gerolino stendono il Cuneo ma è solo un'illusione perché poi il Forlì cade ad Alessandria sul campo dell'ingrato Spighi.

NOVEMBRE



Sabato 2 un gruppo di tifosi va al Federale a sostenere la squadra prima della sfida al Real Vicenza: non basta perché i veneti passano 1-2: in sala stampa Bardi capisce che è finita e annuncia che Petrascu è vicino all'accordo con un altro club. La sera del 4 Bardi viene ufficialmente esonerato: lo annuncia il sito TuttoLegaPro e non si capisce chi abbia fatto la soffiata: resterà un mistero. Il 5 la squadra si allena con Vanigli, il 6 viene nominato a sorpresa Roberto Rossi, che brucia in volata i favoriti Cuttone e Buglio. L'esordio del nuovo mister è una terrificante imbarcata a Bellaria, poi arrivano un pareggio con la Spal, Barbagli e la sconclusionata vittoria a Bra. Il 28 ancora in anteprima mondiale il blog vi racconta che il Forlì è sulle tracce di Pestrin.

DICEMBRE



L'ultimo mese dell'anno comincia come meglio non si può, battendo il Rimini grazie ad un fantagol di Eva e poi con cuore e cazzimma. A Monza arriva la solita bastonata, cui seguono però la vittoria sul Porto Tolle e il buon pari di Pergocrema. Finalmente il Forlì subisce meno gol e si riporta a -2 dalla zona salvezza, ma il prezzo da pagare è alto: qualità di gioco ai minimi storici. Il 17 scoppia il secondo filone dell'inchiesta sul calcioscommesse e c'è in mezzo anche il Forlì per le trasferte di Venezia e Bellaria.

Un Natale da Leo



Il primo acquisto di gennaio è Leonardo Arrigoni. Il difensore, colonna portante del reparto, si è allenato oggi insieme ai compagni e continua il recupero (più veloce del previsto) dall'infortunio al ginocchio del 15 settembre. Riaverlo in campo presto equivarrebbe ad un acquisto deluxe, ma non facciamoci troppe illusioni perché col legamento crociato non si scherza.

Sempre nel pomeriggio si sono riuniti al primo piano dello stadio i soci del consiglio direttivo. Di cosa avranno parlato?

venerdì 27 dicembre 2013

Salvezza da incubo



La riforma della Lega Pro è un obbrobrio contro il quale è inutile scagliarsi. Gli addetti ai lavori lavorano cercando di tamponare le emorragie provocate dalla microscopica lungimiranza di Macalli & C. Prediamo il Forlì. A gennaio (il mercato parte ufficialmente il 3) la società guidata da Romano Conficconi interverrà sul mercato. Spenderà fior di quattrini per mettere in campo nel girone di ritorno un undici ultra competitivo, che riesca nell’impresa di salvarsi. Troppo importante restare nel calcio professionistico, per questo tutte o quasi le società di Seconda metteranno pesantemente mano al portafogli estraendo anche quello che non hanno pur di mettere in condizione gli allenatori di vincere più partite possibili. All’orizzonte infatti ci sono solo due scenari possibili: retrocessione in D (quindi zero contributi federali, dirigenza da sfoltire, riorganizzazione societaria, difficoltà altissime di ritorno nei prof) oppure permanenza in Lega Pro col salto in lungo nella terza serie nazionale. Nelle 100 elette del calcio italiano.


Già il problema è che anche il secondo scenario – la salvezza e quindi la promozione – porterà con sé difficoltà più che enormi. Le prime otto, dissanguate dalla stagione in corso enormemente dispendiosa, dovranno vedersela  il prossimo anno con società che hanno affrontato quest’anno una Prima Divisione senza retrocessioni. Quindi hanno risparmiato tantissimo sugli ingaggi ricevendo tantissimo per l’impiego dei giovani calciatori. Sarà, quindi, un confronto già in partenza spaventosamente impari (senza pensare a quelle che saranno ripescate a fine luglio). 

Non vorrei essere nei panni di chi retrocede, ma anche chi si salverà dovrà affrontare, la prossima estate, problemi mai esistiti nella storia del calcio italiano. 

lunedì 23 dicembre 2013

Pallone d'Oro 2013



Siamo in dirittura d'arrivo con i voti degli undici giurati. Ne mancano due poi, direi il 1° di gennaio, annunceremo il Pallone d'Oro del Forlì 2013, seconda edizione dopo il primo vinto da Sebastian Petrascu l'anno scorso.

A differenza di dodici mesi fa la scelta si è rivelata più difficile, i calciatori votati sono aumentati e c'è un certo equilibrio. Al momento hanno ricevuto almeno un voto Arrigoni, Boron, Evangelisti, Melandri, Mordini, Sozzi e Tonelli.

La vittoria però sembra essere ormai una volata a tre fra Melandri, Sozzi e Tonelli. La consegna del Pallone d'Oro sarà domenica 5 gennaio prima di Forlì-Santarcangelo.

domenica 22 dicembre 2013

-2: freddo ma non freddissimo


Come previsto Pergolettese e Forlì non si sono fatte male. Zero a zero, bene così ma un pochino di rimpianto c'è: vista la consistenza dell'avversario, a inizio ripresa Rossi aveva messo dentro il tridente pesante con Bernacci-Docente-Melandri. Illusione durata poco perché al 70' Nappello, entrato da un minuto, si è fatto espellere per fallo di reazione. Non ho ancora visto le immagini e non so cosa abbiano detto a fine partita i protagonisti, speriamo abbia sbagliato l'arbitro perché una roba del genere non è accettabile in un momento così delicato di un campionato così difficile.

Le buone notizie: terza senza subire gol nelle ultime quattro, la cura funziona. Il tridente è possibile. La zona salvezza anzi promozione si avvicina a due punti, e visto com'era a un certo punto chiudere l'andata con questo distacco è un mezzo trionfo. Ora i rinforzi. E poi tre passaggi di fila.

Pergolettese-Forlì



Tonti, Senese, Vesi, Fantini, Barbagli, Boron, Forte, Eva, Bergamaschi, Docente, Micio. Allenatore Rossi, Tonelli out a pochi minuti dal match, Airone nel secondo tempo. Vamos.