martedì 13 ottobre 2015
Vent'anni e 12 giorni fa
Il 25 ottobre del 1995 ho visto per la prima volta il Forlì, avevo 15 anni e non sapevo chi fossero Bonavita o Kalle (e neppure sapevo che il capitano era squalificato). Ero al 'Manuzzi' come immagino tutti voi, io più che altro per vedere dal vivo Baresi e Savicevic, ma ho ricordi vaghi al contrario di quasi tutti voi. Mi raccontate il vostro 25 ottobre?
In cambio vi dico una roba alla quale non avete ancora pensato (ma Pardo sì, e la sta già organizzando tranquilli): andate a vedere dove gioca il 25 ottobre il Forlì. E fate un sorriso complice ad Eupalla, ringraziandola di esserci nonostante tutto.
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Di quella sera ciò che mi colpì furono i 20000 del Manuzzi, mai il Forlì ha avuto tanti spettatori in una partita, se un veggente quella sera mi avesse profetizzato esattamente vent'anni dopo una partita di campionato al Manuzzi avrei pensato al derby con il Cesena,purtroppo è solo serie D con un modesto e allora sconosciuto Romagna Centro.
RispondiEliminaQuando la realtà supera la fantasia.
Saluti Carlo.
E' vero...vita sportiva grama quella del tifoso biancorosso...
EliminaFu una bella "botta di vita" anche se io ricordo con piacere le due partite vinte prima che ci hanno fatto passare il turno...bello l'articolo linkato da Fantini.
Di quella sera mi ricordo il boato di quando ci si avvicinava all'area del Milan è una punizione dal limite "ciccata" da Macerata, si può dire nell'unica ns occasione da gol. Dimenticavo, Lentini era già un ex calciatore
RispondiEliminaLa serata è stata unica e indimenticabile con mio padre e il mio nonno :-) però allo stesso livello il boato del Morgagni nei precedenti 2 scontri vinti.....I servizi sulla Rai dove eravamo nominati "la Cenerentola d'Italia "......a volte ci ripenso e sembra un sogno o una poesia e mi viene un po di malinconia di quella fugace fama.....
RispondiEliminaEro presente con mia moglie che emozione vedere il Forli giocare in uno stadio così pieno.E' stato un bellissimo ricordo,anche se a pensarci mi viene un po di malinconia.Sempre Forza Forli
RispondiEliminaC'ero anch'io ovviamente. Quello era il vero Milan degli invincibili, non la controfigura del Milan dei giorni attuali: giocava Di Canio (che giocatore...), ricordo i suoi guizzi e le sue serpentine sulla fascia sinistra vicino alla mia postazione.
RispondiEliminaRicordo il capitano del Forlì di quel giorno: Roberto Rossi, centrocampista interno, che come tutti gli altri contribuì a fare la storia biancorossa nelle precedenti due gare al Morgagni.
Ricordo la curva mare gremita di colori biancorossi, ma ricordo anche quanto mi sarebbe piaciuto di più vedere scendere il Milan al Morgagni.
Del Forlì ho in mente solo una discesa di Orlandi fermata con un fallo, con punizione seguente non troppo distante dall'area rossonera. Troppo poco per impensierire quel Milan.
In ogni caso i ricordi più belli di quell'anno furono le due gare vinte contro Foggia e Piacenza (serie A) in un Morgagni stracolmo come negli anni '70, più che la gara contro il Milan che non ha avuto storia in campo.
Infatti io ricordo von più entusiasmo la vittoria sul Foggia di delio Rossi e di kolovanov e quella sul piacenza con rigore ciccato di rob rossi... E ricordo la delusione del giocare a cesena...
RispondiEliminaChe partita storica!! Forse il punto più alto della storia calcistica forlivese!! Me la ricordo molto bene. Fu un vero e proprio evento. Ogni volta che si superava la metà campo veniva giù il Manuzzi. Però una menzione particolare la farei alla partita prima in casa col piacenza di Taibi sconfitto ai rigori... Anche se l'ultimo rigore di Corini forse era dentro... Ma ormai è andata cosi e sono fiero di esserci stato.
RispondiEliminaSerata fantastica e curva mare del Manuzzi di Cesena completamente biancorossa con 5000 tifosi stretti e calorosi. . . ! Se avessimo una squadra all'altezza non avremmo nulla da invidiare alle altre città e tifoserie ma purtroppo (si vede che non c'è lo meritiamo)mai una dirigenza capace ed ambiziosa ! Per uscire fuori tema esprimo la mia ammirazione per i tifosi che andranno a Parma a vedere una partita già scritta e probabilmente rubata.Dopo quello che ho passato quest'estate non me la sento di vedere situazioni come rigori inventati dall'arbitro nel caso il Parma avesse qualche difficoltà a segnare .Non ho più voglia di sopportare questo marciume !
RispondiEliminaLe due edizioni della Coppa Italia del 1995 e del 1996 furono le più belle in assoluto per un motivo semplice semplice. Si avvicinavano alla formula della FA Cup inglese. Un turno secco, in casa della più debole, e in caso di pareggio ripetizione a campi invertiti. È l'idea geniale fondante della più antica competizione calcistica del mondo. Da noi durò quei due anni. Perché la Roma fu fatta fuori due volte, dal Bologna e dal Cesena. Il Torino eliminato a Fiorenzuola. Il Napoli a Lecce. Noi eliminammo Piacenza e Foggia e non penso nemmeno loro fossero molto contente. Ma era il senso vero della Coppa Italia. Piegato immediatamente agli interessi delle grandi. Il terzo anno la formula cambiò e si ricominciò con partite di andata e ritorno. Finito il fascino. Per sempre. Ora addirittura la Serie A entra quando tutte le piccole si sono scannate. Anche qui, un briciolo di immaginazione, fantasia, intelligenza basterebbe per riportare interesse alla Coppa. Ma chiedere a Tavecchio tutto questo, uno che dentro il cranio ha solo acqua, è pura fantascienza. Ricordo quello stadio, quei colori, e il fiato sospeso su quella famosa punizione che rischiò di farci passare in vantaggio ( se non ricordo ormai male...). E poi ricordo che ero lì con tutti i compagni della squadra di calcetto anche se ormai non giocavamo più spesso, perché era già il tempo di mogli, bambini piccoli, impegni di lavoro, tempi più stretti per noi. Ma quella sera eravamo tutti lì nei distinti e probabilmente non ci rendevamo conto di quanto unico e irripetibile sarebbe stato quel momento.
RispondiEliminaCon Fausto, Gardo, Luca, Gianni, Davide ed Andrea affittammo una limousine da sogno per "entrare nella storia". Catozzi della Rai mi intervistò alla partenza da sotto San Mercuriale: il servizio andò sul TG2 dopo pochi minuti. Ricordo che mentre il Milan si scaldava a tutto campo il Forlì lo faceva in un angolo. Poi Franco Bonavita, allenatore purosangue, chiamò i ragazzi e corse sotto quella curva incredibile che riservò al nostro Forlì un'ovazione che sento ancora! Venite a Cesena il 25 ad applaudire chi ha scritto la pagina più bella della storia del nostro amato Galletto!
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