giovedì 29 gennaio 2015
Ingegneri di ritorno
Grazie (credo) alle entrature di Daniele Arrigoni in sede Cesena è vicinissimo al ritorno a Forlì Andrea Ingegneri. E sarebbe un gran bel colpo, del quale tuttavia mi sfugge appieno la razionalità avendo il Forlì appena scaricato Guidi per eccesso di difensori centrali (Vanigli dixit). Ma tant'è, il ritorno del mancino Inge, che a Forlì due anni fa fece benissimo, merita comunque felicità et soddisfazione. Saltato invece lo scambio Vitale-Turi col Tuttocuoio.
Ma la vera Questione, sì con la Q maiuscola, resta il destino del Micio. Che andrebbe a Ferrara volentieri, per guadagnare di più, per più anni e con prospettive diverse, ma resta legato al Forlì col quale ha un contratto fino al giugno 2016. La società di viale Roma tiene orgogliosamente duro chiedendo un pozzo di soldi alla Spal (che ieri ha preso il giovane e promettentissimo empolese Rovini, il nuovo Totò Di Natale), ma la trattativa potrebbe subire uno scossone nelle prossime ore, probabilmente domenica o lunedì entro le 23.
Domani sul Carlino tutti i dettagli, che sono tanti (c'entra anche Lotito), della vicenda. Con un patto: non prendetevela con nessuno perché queste cose fanno parte del calcio, che per voi - e per me quando seguo la Juve - è passione e divertimento, per loro invece è lavoro. La prospettiva è, inevitabilmente, molto diversa.
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I giocatori prima si vogliono tutelare con contratti pluriennali poi nel frattempo se hanno proposte migliori da altre società se ne vogliono andare, non mi sembra ne morale ne professionale, a cosa servono i contratti ?
RispondiEliminaSaluti Carlo.
Concordo al 100%
EliminaNel calcio sono dinamiche che possono capitare. Non bisogna scandalizzarsi....
RispondiEliminaNel calcio sono dinamiche che possono capitare, ma se realmente Melandri se ne dovesse andare via significherebbe che siamo una società povera, non in grado di mantenere la categoria: siamo appena un punto sopra la zona play-out, a gennaio avremmo dovuto rafforzarci ed invece cediamo il nostro miglior giocatore (oltre ad essere quello con più prospettive)?
RispondiEliminaSe tenessimo Melandri fino a Giugno, magari arriverebbe a fine stagione segnando un totale di 15 gol ed allora se ne potrà andare anche in serie B l'anno prossimo, venduto ad una cifra di parecchio superiore all'attuale... altrochè alla Spal, che in questo campionato ormai non ha più alcuna ambizione di promozione: non vedo la necessità nè per lui, nè per il Forlì di salutarsi già da ora a metà stagione.
Poi chiaramente, se il Forlì ha bisogno di fare cassa subito è un altro discorso, e qui ritorno all'incipit del mio messaggio: l'immagine sarebbe quella di una società povera e senza prospettive, incapace di trattenere i propri migliori talenti neppure fino al termine della stagione.
Chiaramente se al posto di Melandri poi arrivasse un attaccante di grido da 15 gol a stagione, allora la prospettiva sarebbe diversa: ma dubito fortemente che ciò sia nei piani della società.
Se retrocedi però a giugno Melandri va via a zero. Adesso invece prendi Finotto che è un ottimo giocatore, 20-30mila euro più quelli che risparmi sul suo ingaggio (altri 30 lordi? Più o meno) e con quei 50-60mila ti puoi permettere un attaccante di prima fascia. Economicamente l'affare sta in piedi poi è chiaro che vogliamo tutti bene a Melandri e apriamo che resti. Motivato.
RispondiEliminaChe ipocrisia è assolutamente normale che un giocatore pensi di andarsene se guadagna di più...poi sta nella bravura della società venderlo e non svenderlo. Il professionismo è così da sempre
RispondiEliminaSecondo me innamorarsi di giocatori o allenatori nel calcio professionistico di oggi pensando che amino la maglia al di là dei soldi e della carriera è pura utopia, ingenuo chi ci crede.
RispondiEliminaPoi è vero che se il Forlì ha la forza di cedere Melandri (che quest'estate sembrava volersi autoretrocedere in D, quindi magari un pochino di riconoscenza anche da parte sua...) incassando bei soldini e ingaggiando una punta di pari valore o magari meglio (e ce ne sono eh...) io non mi dispero.
Morto un Papa se ne fa un altro, quello che conta è il Forlì!
Concordo anch'io, se Melandri vuole andare a Ferrara perché gli hanno fatto una buona offerta, fa bene ad andarci, sta nel l'abilità del Forlì a venderlo al meglio, ma soprattutto a sostituirlo con un giocatore adeguato. Se il Micio deve rimanere controvoglia, è meglio che vada a Ferrara.
RispondiEliminaVorrei suggerire inoltre, che più che Ingegneri, mi pare di ricordare molto spesso infortunato, al Forlì serve un Gran Centrocampista! Arrigoni batti un colpo !!!
Lo voglio proprio vedere il grande attaccante che sostituirà Melandri, mi sa che questa società tiri a campare, e più che di programmi si lasci andare a speculazioni, se le nostre casse hanno bisogno di quelle decine di migliaia di euro,e di cercare giovani calciatori in prestito pagati dalle loro società di origine penso che il nostro destino nei professionisti sia segnato.
RispondiEliminaSaluti Carlo.
La penso esattamente come te.
EliminaDal momento in cui si giustifica tutto e il contrario di tutto non si da più valore a nulla.
RispondiEliminaSaluti Carlo.
Ricordo a tutti la storia di un ragazzo dal nome Alberto calderoni...
RispondiEliminaUno, appunto
RispondiEliminaSe prendiamo 70-80 mila euro per Melandri ora è al suo posto Finotto non direi che sia proprio uno scandalo....lo scandalo sarebbe se svendessimo il Micio......io reputo che meno di 70 mila euro non dobbiamo scendere se a Ferrara sono così SBORONI e spocchiosi allora che si bagnino i piedi per portare via l'attaccante oppure se pensano di prenderlo a giugno a parametro zero sperando nel nostro capitombolo allora si sbagliano di grosso! Noi rimaniamo e rigiocheremo in LEGAPRO! FORZA FURLÈ! !!
RispondiEliminaCerto che è normale che un giocatore voglia andare dove si guadagna di più: è altrettanto normale però che anche la società faccia i suoi interessi, e possa dire al giocatore: "carissimo, tu te ne resti qui fino a fine stagione, poi se vorrai andartene e ci offriranno una cifra congrua, a Giugno ti lasceremo libero di accasarti altrove".
RispondiEliminaE' così dappertutto, anche in A e in B...i giocatori stanno dove le società decidano che stiano.
non è così.
EliminaIn tutte le categorie, sono i giocatori ad avere il coltello dalla parte del manico (contratto o non contratto, lungo o corto , ecc)