Domenica 40 bambini e altrettanti adulti saranno ospiti del Forlì per il derby col Rimini. Sono i ragazzi che qualche settimana fa hanno chiacchierato con Calderoni di pallone e fair play. Qui sotto potete leggere due dei temi che hanno scritto, a lato metto i loro disegni.
Questa mattina in palestra noi alunni della “Squadrani” che
abbiamo aderito al progetto i educazione allo sport e al fair play abbiamo
incontrato il capitano della squadra del Forlì calcio Alberto calderoni.
Era accompagnato da Giovanni il suo allenatore di quando era
bambino e da un professore di ed. fisica, Marco. Ad Alberto sono state poste
varie domande a cui ha risposto cercando di farci capire che lo sport in
generale, non solo il calcio, deve essere sempre praticato con entusiasmo e con
lealtà: tutti giocano per vincere ma bisogna saper accettare anche le sconfitte
proprio come capita nella vita, la maestra lo dice sempre…questo Alberto lo
insegna anche alla sua bambina di 8 anni.
Gli adulti che fanno a volte si comportano in modo non
corretto e questo non va bene, perché i bambini li osservano e li “fotocopiano”
e poi li imiteranno una volta diventati grandi. Ci sono piaciuti tutti i
filmati che ci hanno mostrato, due in particolare: nel primo due squadre di
rugby dopo la partita si abbracciavano e si applaudivano; nel secondo
un’americana aiutava la sua avversaria, che si era sentita male vicino al
traguardo, sostenendola fino a farla vincere davanti a lei. Questi sono gli
esempi di vero sport!!!
Grazie Alberto, Marco, Giovanni e Franco (il dirigente).
IIB
Il giorno 11 novembre, nella palestra della nostra scuola:
"Pio Squadrani" di Forlì, è venuto Alberto Calderoni, giocatore del
Forlì Calcio ed ex Capitano della squadra, insieme al suo allenatore e ad altre
persone, per farci una lezione sportiva sul comportamento da tenere negli stadi
e in tutti i campi da gioco in generale.
Questa lezione è stata molto interessante e istruttiva e ci
ha fatto riflettere su tante cose, attraverso dei filmati semplici ma efficaci,
proiettati e spiegati anche dall’insegnante Marco Susanna.
Il primo filmato, quello della linea rossa, insegna che
bisogna avere un limite in tutte le situazioni per non "invadere" lo
spazio e i diritti degli altri.
Il secondo filmato, quello più divertente, faceva capire
benissimo come i figli copino dai genitori. C'era un babbo che faceva
ginnastica per mantenersi in forma, ma si arrabbiava moltissimo quando
l'ascensore era guasto e doveva fare le scale a piedi. Vicino a lui c'era suo
figlio con la testa a forma di fotocopiatrice che, immediatamente, "fotocopiava"
dal babbo il suo comportamento.
Il filmato, però, che ci è parso più significativo è stato
quello di due maratonete che dovevano fare una gara per le qualificazioni alle
Olimpiadi. La maratoneta, che durante la gara è sempre stata prima, a pochi
metri dal traguardo ha avuto un malore. La seconda, invece di approfittare
della situazione, riconosce lealmente la sua bravura, si china su di lei, la
sorregge, le fa finire la corsa e le fa tagliare il traguardo da vincitrice.
Noi abbiamo fatto molte domande ad Alberto e lui rispondeva
come se ci avesse pensato un giorno, perchè le sua risposte sono state lunghe
ma educative e mai noiose.
Alberto Calderoni, da quello che ci ha risposto, ci ha dato
l'impressione di essere una persona responsabile, che sa quello che dice e che
mette molto impegno nel suo lavoro.
Questa lezione ci è piaciuta molto e vorremmo che fosse
proposta anche ai nostri genitori, agli sportivi e a tutti gli adulti.
VB
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